Passaporti falsi per volare in Italia: così inizia il business sui profughi
Una videoinchiesta della BBC svela il traffico di esseri umani e documenti falsi (anche italiani) nel sottobosco criminale di Atene. Le gang lucrano sulla vulnerabilità di chi arriva sfuggendo da guerra e fame ma il rischio è che quel materiale possa finire anche nelle mani dei terroristi
Volare da Atene in Svezia? 3800 euro. Dalla Grecia all'Italia? "Solo" 3200 euro. Non sono le tariffe di un'esosa compagnia aerea ma il prezzo che i rifugiati che sbarcano nella capitale greca si vedono offrire dai trafficanti di esseri umani che vendono per migliaia di euro un passaporto falso e un biglietto aereo per volare verso i paesi del nord Europa.
Fergal Keane, reporter della BBBC, è andato a scoprire chi sono e come lavorano questi criminali, per i quali le migliaia di persone che continuano ad arrivare in Grecia - siriani, afghani, iracheni che siano - rappresentano una manna dal cielo. "Tutti quelli che arrivano qui hanno lo stesso scopo: lasciare la Grecia il più presto possibile e arrivare nel nord Europa", dice Keane. Ma la strada per gli stati nordici, si sa, è lastricata di difficoltà e pericoli. E qui entra in azione il crimine organizzato. "C'è una vasta organizzazione che lucra sulla vulnerabilità di queste persone", racconta Keane, e molti rifugiati finiscono nelle mani delle gang che smerciano passaporti falsi nel sottobosco criminale di Atene.
Tramite i contatti con alcuni rifugiati, l'inviato della BBC è riuscito a risalire a un sudanese di nome Ahmed che dice di potersi procurare passaporti falsi per volare direttamente in nord Europa. Ripreso da una telecamera nascosta durante un colloquio con un giornalista della BBC in incognito, Ahmed espone il suo tariffario: "Andare in Svezia costa 3800 euro. In Germania 3500. In Italia costa meno. Solo 3200 euro". Ahmed dice di aver un passaporto francese di una persona che assomiglia all'ottanta per cento al giornalista. Può essere suo per 3800 euro. "Ma c'è gente che te lo fa pagare 4200 euro", assicura. Con il passaporto i profughi acquistano anche un biglietto aereo e la garanzia del rimborso se il "sistema" non riesce. Dopo essersi messi d'accordo sul prezzo, basta mandare ad Ahmed una foto e il gioco è fatto. Il giorno dopo il reporter sotto copertura dela BBC incontra Ahmed per lo scambio: nelle sue mani c'è un passaporto spagnolo falso, ottenuto in appena otto ore ma "buono per volare verso il nord", assicura il sudanese. "Una volta dentro l'aeroporto, se non fai stupidaggini e non attiri l'attenzione, riuscirai a prendere l'aereo senza problemi", mette in guardia Ahmed. A quel punto, Fergal Keane si fa avanti. "BBC News, volevamo sapere perché vende passaporti falsi". Una domanda a bruciapelo, semplice e diretta. Ahmed resta di sale, tenta di negare, parla di un semplice cambio di valuta, ma il reporter insiste con britannica chiarezza: "Abbiamo le prove, lei è un delinquente, lei è impegnato in attività criminali".
Con questi passaporti, molti tentano la sorte. Diversi vengono bloccati, ma altri riescono a passare e ad arrivare nel cuore dell'Europa. Come Abd-Alsalan Karboush, partito da Laodicea, la più importante città portuale della Siria, e arrivato a Bruxelles con una falsa carta di identità italiana acquistata ad Atene. Con quel documento, l'uomo è riuscito a passare i controlli alla dogana dell'aeroporto. "Ho dato i documenti e i biglietti e loro mi hanno detto solo: 'Buon viaggio, signore'. E mi hanno fatto passare. Tutto qui". Cinque ufficiali della dogana erano presenti e nessuno di loro ha notato niente, ammette sorridendo Abd-Alsalan Karboush.
Ma le autorità greche che fanno? Combattono il fenomeno, dice alla BBC Vasileious Kykiakoglu, dell'unità specializzata contro il crimine organizzato, ma "per una banda che fermiamo ecco che subito ne compare un'altra". Recentemente l'unità ha sgominato una grossa gang di pachistani. Il materiale rinvenuto nel loro covo è impressionante: documenti falsi, attrazzature sofisticate. Tutto per creare falsi passaporti e persino carte di credito, che possono essere usati sia dai rifugiati sia dai terroristi, ricorda il giornalista della BBC.
Questo disastro umanitario è una manna per il crimine organizzato e la guerra nutre questo traffico, facendo in modo che migliaia e migliaia di persone siano costrette a fuggire dalle proprie case cercando una nuova vita in Europa.
