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Martedì, 30 Aprile 2024
Ucraina / Ucraina

Premier Ucraina accusa: "Russia accresce la tensione e provoca"

Intanto si incontrano a Roma i responsabili della politica estera di Usa e Russia

Il primo ministro ucraino Arseny Yatsenyuk ha accusato oggi la Russia di accrescere "la tensione" e di produrre "provocazioni" nel suo Paese. "Sta alla Russia decidere se pronta a risolvere questo conflitto o di continuare a essere reticente e di accrescere la tensione, come ha fatto nelle ultime ore", ha dichiarato Yatsenyuk.

L'esponente politico vicino a Yulia Tymoshenko è diventato premier dopo la caduta del presidente Viktor Yanukovich, che s'è rifugiato in Russia. Ha parlato a margine d'un incontro col presidente del Parlamento europeo Martin Schulz a Bruxelles, dove oggi si tiene un summit straordinario sulla questione ucraina.

Yatsenyuk ha accusato Mosca di aver ripreso "il blocco delle forze navali ucraine". E ha affermato che, a causa delle "provocazioni" russe, la situazione in Crimea è "realmente drammatica".

Secondo il capo del governo di Kiev, non riconosciuto da Mosca, la crisi che si sta svolgendo nella repubblica ex sovietica "non è solo una crisi tra l'Ucraina e la Russia, ma è una crisi in Europa".

Yatsenyuk ha inoltre espresso la volontà di "trovare una soluzione in un gruppo di contatto, una via d'uscita" dalla crisi da individuare "con l'Ue, gli Stati Uniti e la Russia".

SCONTRI IN UCRAINA | FOTO INFOPHOTO

KERRY E LAVROV SI INCONTRANO A ROMA, OBAMA E CAMERON: "INACCETTABILE LA SITUAZIONE IN UCRAINA"

Dopo un'intensa giornata di incontri diplomatici a Parigi per la riunione del Gruppo internazionale di sostegno al Libano - divenuta di fatto un'occasione di confronto sulla crisi Ucraina - oggi il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov si incontreranno nuovamente a Roma per prendere parte alla Conferenza sulla Libia. Come ieri il focus resterà sulle possibili soluzioni alle tensioni esplose tra Kiev e Mosca per l'incursione militare dell'esercito russo in Crimea, mentre a Bruxelles si terrà un vertice europeo straordinario.

Intanto ieri sera il presidente Barack Obama ha parlato al telefono con il primo ministro britannico David Cameron. I due - si legge nella nota diffusa dalla Casa Bianca - hanno espresso preoccupazione "per la chiara violazione della sovranità dell'Ucraina da parte della Russia" e discusso degli aiuti da fornire al governo ad interim di Kiev in vista delle elezioni di maggio. Sempre nella nota si legge che "la Russia ha iniziato a pagare il costo delle sue azioni", tra cui la diminuzione della fiducia degli investitori. I leader hanno definito  "inaccettabile" l'attuale situazione in Ucraina.

Le dichiarazioni dalla Casa Bianca sono arrivate sulla scia di una giornata a Parigi che Kerry ha definito "molto costruttiva", anche se non sono stati presi ancora "impegni precisi". In particolare, ha chiarito Kerry, "si è giunti a un accordo per proseguire il dialogo nei prossimi giorni con la Russia e l'Ucraina per superare la crisi". Tuttavia, ha ricordato, è fondamentale che Lavrov incontri la sua controparte ucraina, Andrei Deshizia, cosa che ieri a Parigi non è avvenuta nonostante le pressioni internazionali. Lavrov ha infatti rifiutato il faccia a faccia con il suo omologo di Kiev. "Non mi aspettavo assolutamente che questo tipo di incontro avvenisse qui", ha ammesso Kerry.

Il segretario di Stato ha quindi ribadito che gli Stati Uniti stanno lavorando con "tutte le parti in causa per distendere le tensioni con il dialogo" e che "nessun cerca ulteriori o più violenti scontri". Ha però chiarito ancora una volta la ferma condanna da parte di Washington per le "violazioni" messe in atto da Mosca definendole "una scelta sbagliata" e ha sottolineato l'importanza di "mantenere la sicurezza" nella regione. Il segretario di Stato ha quindi ricordato quanto annunciato poche ore prima dal capo del Pentagono Chuck Hagel: la decisione di aumentare il sostegno militare alla Polonia e ai Paesi baltici alleati.

FEMEN IRROMPONO IN TOPLESS TRA I FILORUSSI DI CRIMEA

GIORNALISTA DI RUSSIA TODAY DA' LE DIMISSIONI IN DIRETTA TV

Continuano le defezioni da parte dei giornalisti statunitensi che lavorano per la rete pubblica russa in lingua inglese Russia Today. Ieri è toccato a Liz Wahl, un volto noto della all-news, che ha annunciato in diretta le sue dimissioni come forma di protesta per il dispiegamento delle forze russe in Crimea.

"I miei nonni sono venuti qui come rifugiati durante la rivoluzione ungherese, ironicamente per fuggire alle forze sovietiche", ha detto la giornalista. "Personalmente - ha aggiunto - io non posso essere parte di un networK finanziato dal governo russo che dissimula le azioni commesse Putin".

La conduttrice ha continuato affermando di essere "orgogliosa di essere americana e di credere nella diffusione della verità". Questo, ha puntualizzato, "è il perché, dopo questa trasmissione, io mi dimetterò".

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