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Domenica, 28 Aprile 2024
Rischio escalation

La fake news dei 2.000 soldati francesi inviati da Macron in Ucraina

L'intelligence russa sostiene che il presidente francese Emmanuel Macron sarebbe passato ai fatti dispiegando un contingente militare pronto ad entrare in azione

"Sta preparando un contingente militare di 2 miila uomini": l'intelligence russa sostiene che dalle parole, il presidente francese Emmanuel Macron sarebbe pronto a passare ai fatti. Il capo dei servizi di sicurezza esterni di Mosca, Serghei Naryshkin, afferma di essere a conoscenza del piano francese per sostenere militarmente Kiev in caso di un'escalation da parte di Mosca e minaccia i soldati occidentali, che diverrebbero "un obiettivo prioritario" delle forze russe. 

Il governo francese ha però smentito categoricamente, definendo "la manovra orchestrata da Naryshkin" un esempio "dell'uso sistematico della disinformazione da parte della Russia". "Consideriamo questo tipo di provocazione irresponsabile", ha affermato il ministro della Difesa francese, Sébastien Lecornu.

Le affermazioni di Macron sulla possibilità di inviare truppe francesi in Ucraina avevano destato clamore nelle scorse settimane e incontrato la netta opposizione degli altri Paesi europei. ''Non siamo sicuri di farlo. Al momento non ci troviamo in questa situazione, ma non escludiamo questa opzione'', aveva ritrattato il presidente francese negli scorsi giorni.

Macron apre a truppe europee in Ucraina, Mosca: "Inizierebbe conflitto con la Nato"

Aldilà della smentita sull'imminente dispiegamento di un contingente, l'impegno diretto sul campo in Ucraina è ormai al centro del dibattito pubblico in Francia. La posizione espressa da Macron ha peraltro trovato un solido sostegno nel presidente del Consiglio europeo Charles Michel: In Europa, "se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra". Se non "reagiamo in modo appropriato" e non "diamo a Kiev aiuto sufficiente per fermare Mosca, saremo noi i prossimi", "È ora di assumerci la responsabilità della nostra sicurezza", ha scritto in un editoriale pubblicato su diversi quotidiani europei.

La posizione di Meloni

In Senato, intanto, Giorgia Meloni interviene sul conflitto russo-ucraino chiarendo la presa di distanza dalla proposta di Macron: "In questi giorni si è molto discusso di un intervento diretto, approfitto per ribadire, come fatto dal ministro Tajani, che la nostra posizione non è affatto favorevole, si rischia infatti una pericolosa escalation". In Parlamento, la premier si trova anche a cercare di buttare acqua sul fuoco dopo le affermazioni di Matteo Salvini, pronunciate all'indomani del plebiscito-farsa delle presidenziali in Russia, secondo cui "quando un popolo vota ha sempre ragione". 

Meloni tira dritto garantendo la coesione della maggioranza sul sostegno all'Ucraina e, senza entrare troppo nel merito, passa direttamente al contrattacco: "Questo governo ha dimostrato sempre la stessa posizione e coesione, qualche tentennamento sta da altre parti, il Pd si è per esempio astenuto sull'invio delle armi", punge. Senza dimenticare di tirare in ballo Giuseppe Conte: per lui "la soluzione - attacca Meloni - è che Zelensky indossi la cravatta: glielo dica a chi vede ogni giorno morire i suoi cittadini, ma certo Conte governava con la pochette".

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