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Sabato, 27 Aprile 2024
La storia / Russia

Vanno in Russia per cercare lavoro, si ritrovano al fronte: "Ci costringono a combattere"

La denuncia di sette ragazzi indiani in un video diventato virale sui social. Sarebbero stati arrestati in Bielorussia per essere entrati nel Paese senza visto e poi consegnati alle autorità di Mosca. La madre di uno dei giovani: "Gli hanno tolto il passaporto e lo hanno reclutato"

Ingannati e mandati al fronte a combattere contro l'Ucraina. Con l'aggravante che non si tratta di soldati russi, né di mercenari che hanno scelto di arruolarsi per denaro. Sui social media circola un video inquietante: mostra sette ragazzi indiani che dicono di essere andati in Russia per turismo e per cercare lavoro, ma sono stati arrestati e mandati in trincea.

I sette giovani, secondo l'emittente Ndtv, sarebbero partiti per la Russia il 27 dicembre con un visto valido per 90 giorni, ma quando hanno deciso di spostarsi in Bielorussia, forse allettati dalla prospettiva di un lavoro, sono stati scaricati sull'autostrada e fermati dalle forze dell'ordine. "Un agente si è offerto di portarci in Bielorussia... non sapevamo di aver bisogno del visto", dice nel filmato uno dei giovani. "Una volta arrivati in Bielorussia (senza visto) l'agente ci ha chiesto più soldi e poi ci ha abbandonato. La polizia ci ha catturato e ci ha consegnato alle autorità russe, che ci hanno fatto firmare dei documenti".

Quei documenti però erano scritti in cirillico. I sette ragazzi hanno firmato con la prospettiva di essere arruolati come cuochi o autisti e invece sono stati portati al fronte. "Ora - dice un giovane nel filmato - ci costringono a combattere nella guerra contro l'Ucraina".

La madre di uno dei ragazzi ha raccontato che il figlio "era andato a cercare lavoro", ma una volta in Russia "gli è stato portato via il passaporto. Ci ha raccontato di essere stato catturato dai soldati russi che lo hanno minacciato di 10 anni di prigione e lo hanno reclutato. Ha detto che è stato costretto a fare l'addestramento militare". 

Non si tratterebbe di un caso isolato. Il Guardian cita l'esempio di un altro ragazzo indiano, Hemil Mangukiya, emigrato in Russia dopo aver visto un video su YouTube. Era convinto di poter trovare lavoro come guardia di sicurezza, e invece è stato mandato in un campo di addestramento per essere arruolato in prima linea. A fine febbraio il giovane ha smesso di dare notizie di sé. Qualche giorno più tardi la famiglia ha ricevuto la notizia della sua morte. 

"Non ci aveva detto di trovarsi in una situazione così pericolosa", ha raccontato il padre, Ashwin Mangukiya, 52 anni. "Siamo devastati da quello che è successo, stiamo ancora cercando di recuperare il suo cadavere". Secondo il quotidiano britannico potrebbero essere decine, se non centinaia, i giovani (non solo indiani) reclutati da Mosca con l'inganno. 

Nelle scorse ore l'ambasciata indiana in Russia ha confermato la morte di un altro ragazzo indiano, di 30 anni: anche lui, secondo diversi media indiani, sarebbe finito al fronte contro la sua volontà.  

Il giovane, com'è successo ad altri suoi connazionali, sarebbe stato tratto un inganno da un video pubblicato su YouTube nel quale un sedicente agente di Dubai gli avrebbe promesso un lavoro ben retribuito come guardia di sicurezza. Ma una volta in Russia è stato costretto a combattere in prima linea fino a trovare la morte in battaglia. 

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