rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
MEDIO ORIENTE

La fragile tregua: Israele non vuole riprendere le armi, ma per Hamas "non c'è l'accordo"

Ore febbrili al Cairo, dove si tengono i colloqui tra israeliani e gruppi palestinesi. Il governo di Gerusalemme dice "sì" a una proroga della tregua in vista di un accordo "completo", ma Hamas "frena"

Il cessate il fuoco a Gaza è entrato oggi nel suo terzo e ultimo giorno, mentre l'Egitto continua la sua opera di mediazione tra le posizione di Israele e Hamas. Lo Stato ebraico ha accettato l'ipotesi di prolungare la tregua per dare spazio al negoziato, ma il movimento radicale palestinese ha fatto sapere che non è stato raggiunto alcun accordo in tal senso.

"Israele non vede alcun problema nel prolungamento del cessate il fuoco senza condizioni", ha detto un responsabile sotto copertura di anonimato, precisando che la durata della tregua potrebbe anche essere illimitata. Ma "non c'è alcun accordo per prolungare il cessate il fuoco", ha subito confermato Mussa Abu Marzuk, uno dei leader di Hamas che partecipa ai colloqui indiretti con la mediazione del Cairo.

Israele e l'organizzazione islamica che controlla Gaza osservano da martedì un cessate il fuoco "umanitario" della durata di 72 ore, che scadrà domani mattina alle 7. Al contempo, in Egitto, sono in corso negoziati indiretti per un accordo su una tregua duratura. Spettatore interessato è Washington: "Il nostro obiettivo è che il cessate il fuoco prosegua e che Gaza possa iniziare un processo di ricostruzione", ha assicurato il presidente Usa, Barack Obama.

IL "FALCO" ISRAELIANO VUOLE L'AIUTO DELL'EUROPA

Il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman si è detto favorevole alla presenza di "ispettori europei" ai valichi di confine della Striscia di Gaza."Né poliziotti né soldati. Ma la Germania e l'Unione europea dovrebbero inviare ispettori a Gaza, per controllare gli scambi dei palestinesi con i paesi vicini", ha detto Lieberman in un'intervista al quotidiano tedesco Bild.

Il capo della diplomazia israeliana ha ricordato che l'Unione europea "lo ha già fatto al valico di Rafah", tra Gaza ed Egitto, facendo riferimento alla missione avviata nel 2005 e sospesa nel giugno 2007 dopo la vittoria elettorale di Hamas a Gaza.

Un rilancio della missione, estesa a tutti i valichi dell'enclave palestinese, sarebbe ora allo studio dell'Unione europea; secondo fonti del ministero degli Esteri tedesco, ci sarebbe già un testo comune di Parigi, Berlino e Londra. Ma perchè la missione possa ripartire occorrerà "l'accordo dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza", ha ricordato la scorsa settimana il capo della diplomazia francese, Laurent Fabius.

Offensiva su Gaza © Infophoto

OBAMA: "GAZA HA BISOGNO DI SPERANZA"

Il presidente americano Barack Obama ha sottolineato la necessità di offrire "speranza" agli abitanti della Striscia di Gaza, che non possono sopravvivere a lungo isolati dal mondo.

"Non ho alcuna simpatia per Hamas, ma ne ho per la gente comune che soffre a Gaza", ha detto Obama in conferenza stampa, sottolineando come l'obiettivo sia oggi garantire una proroga del cessate il fuoco nell'enclave palestinese, dopo quattro settimane di conflitto. "Il nostro obiettivo ora è garantire che il cessate il fuoco regga, che Gaza possa iniziare il processo di ricostruzione", ha aggiunto il presidente. Allo stesso modo, gli israeliani devono "sentirsi sicuri che non si trovereranno di nuovo a subire il lancio di razzi come nelle ultime settimane".

Obama ha espresso quindi il sostegno americano ai negoziati in corso al Cairo, rimarcando che "a lungo termine deve essere ricosciuto il fatto che Gaza non può sopravvivere rimanendo isolata dal mondo". I palestinesi che vivono nell'enclave controllata da Hamas "hanno bisogno di speranza, di vedere Gaza aprirsi per non sentirsi tagliati fuori".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La fragile tregua: Israele non vuole riprendere le armi, ma per Hamas "non c'è l'accordo"

Today è in caricamento