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Sabato, 27 Aprile 2024
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Nuovi eco incentivi: a chi conviene il bonus auto del governo Meloni

Il piano di incentivi per il 2024 prevede contributi più ricchi per chi decide di rottamare veicoli più inquinanti, con gli importi che salgono ancora per le famiglie a basso reddito. Dalle risorse ai bonus per ogni fascia: ecco tutto quello che c’è da sapere

Nuovi incentivi per l’acquisto di auto a basse emissioni, con gli sconti che variano in base all’autovettura che si decide di rottamare e al reddito del richiedente. Giovedì 1° febbraio 2024, al ministero delle Imprese e del Made in Italy, il ministro Adolfo Urso ha presentato il nuovo piano da 950 milioni di euro che - salvo correzioni in corsa - dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo marzo. Un progetto che rimodula gli incentivi del cosiddetto ecobonus (o bonus auto), favorendo chi si libera dei veicoli più vecchi e di conseguenza maggiormente inquinanti.

Incentivi auto 2024: le risorse

L’obiettivo del governo, come sottolineato dal ministro Urso, è quello di "rottamare il parco auto più vecchio d’Europa", fornendo incentivi più ricchi a chi sostituisce le auto euro 0, 1, 2 e 3, con veicoli a basse emissioni inquinanti. Non si tratterà di un click day ma i fondi, benché cospicui non sono illimitati: per il momento lo stanziamento è di 950 milioni di euro, di cui 10 ereditati dai fondi dello scorso anno, sono stati ripartiti nel seguente modo: 

  • 793 milioni di euro per sovvenzionare l'acquisto di nuove auto; 
  • 35 milioni per ciclomotori, motocicli, quadricicli; 
  • 53 milioni per i veicoli commerciali leggeri; 
  • 20 milioni per le auto usate; 
  • 50 milioni per un programma sperimentale di noleggio a lungo termine.

Inoltre, la ripartizione degli incentivi varia anche in base alla tipologia di auto da acquistare. Per quelle considerate più "pulite", con emissioni comprese tra 0 e 20 grammi di Co2 (tutte le auto elettriche, quelle a idrogeno e alcune ibride plug-in) i fondi a disposizione sono di 240 milioni di euro. Alla fascia successiva, quella delle ibride plug-in con emissioni comprese tra 21 e 60 g/km, spettano 150 milioni di euro, mentre la dotazione più ampia, da 403 milioni, spetta alla fascia tra 61 e 135 g/km, ovvero full hybrid, mild hybrid e con motore a benzina o Gpl a basso consumo. Una ripartizione che segna un’inversione di marcia rispetto al passato, premiando maggiormente le fasce di auto con un prezzo di listino più abbordabile, rispetto alle elettriche "pure".

A chi conviene il bonus?

Come detto, i nuovi incentivi permettono di rottamare le auto dalla categoria euro 0 fino alla euro 5, che fino a questo momento era sempre stata esclusa, premiando maggiormente quelli più inquinanti (0, 1 e 2). Inoltre, agli incentivi verrà applicata una ulteriore maggiorazione in caso di famiglie con Isee inferiore ai 30mila euro. Un bonus che quindi va incontro alle famiglie meno abbienti, e risulta più conveniente per chi ha un veicolo ormai "anziano". Vediamo insieme gli importi. Per chi acquista un’auto a basse emissioni (ovvero nella fascia 0-20 gr/km che comprende elettriche, idrogeno e alcune ibride), senza rottamare un altro veicolo, l’incentivo sarà di 6mila euro. 

Come funzionerà l'Ecobonus auto

Il meccanismo prevede poi un bonus da 11mila euro con rottamazione di auto Euro 0,1 e 2, che poi scende con l’aumentare della classe del veicolo rottamato: 10mila per gli euro 3 e 9mila euro per gli euro 4.

In caso di rottamazione di un veicolo euro 5, l’incentivo è previsto soltanto in caso di redditi sotto i 30mila euro. Per gli Isee sotto questa soglia il bonus è molto più alto: 7.500 euro per l’acquisto senza rottamazione, 13.750 euro con la rottamazione di veicolo euro 0, 1 e 2, 12.500 euro per gli euro 3, 11.250 per gli euro 4 e, per 8mila euro per la categoria euro 5.

Aumentando le emissioni dell’auto acquistata, gli incentivi diminuiscono. Nella fascia 21-60 gr/km, quella relativa alle ibride plug-in, gli incentivi scendono a 4mila euro (senza rottamazione), 8mila (euro 0, 1 e2), 6mila (euro 3), 5.500 (euro 4) e 0 euro per gli euro 5. Anche in questo caso l’importo dell’incentivo sarà maggiore per le famiglie con un Isee inferiore a 30mila euro: 5mila senza rottamazione, 10mila con un’auto euro 0, 1 e2, 7.500 per euro 3, 6.875 per euro 4 e 5.000 euro per i veicoli euro 5.

Per quanto riguarda l’ultima fascia di emissioni (emissioni 61-135 grammi di Co2 per km), non sono previsti incentivi in caso di acquisti senza rottamazione. Per chi decide di liberarsi di un veicolo euro 0,1 o 2 il bonus è di 3mila euro, che diventano 2mila in caso di euro 3 e 1.500 per le euro 4. Ricordiamo che i nuovi incentivi del governo non sono validi per ogni tipologia di auto, ma soltanto per i veicoli con i prezzi inferiori a determinate soglie: 35mila euro per le elettriche e quelle della fascia 61-135 g/km di Co2 e 45 mila per le 21-60 g/km, sempre Iva esclusa. Anche le aziende, ad esclusione dei concessionari d’auto, potranno accedere al bonus. Per gli incentivi c'è un vincolo di mantenimento della proprietà del veicolo che per le persone fisiche è di 12 mesi, mentre sale a 24 mesi per quelle giuridiche. 

Usato e due ruote

Una importante novità riguarda anche l’acquisto di auto usate Euro 6 dal valore non superiore ai 25 mila euro (Iva esclusa): rottamando un veicolo di classe tra euro 0 ed euro 4, di proprietà da almeno 12 mesi, sarà possibile ottenere un bonus di 2mila euro. La dotazione complessiva per questo incentivo è di 20 milioni di euro.

Inoltre il governo destina 35 milioni di euro agli incentivi per il rinnovo del parco di ciclomotori, motocicli e quadricicli: 30 per i veicoli elettrici e 5 per gli altri. In caso di acquisto di uno scooter elettrico senza rottamazione, l’incentivo è pari al 30% del valore del veicolo fino a un massimo di 3mila euro, mentre in caso di rottamazione il bonus sale al 40% del valore e il tetto massimo a 4mila euro.  Anche in questo caso esiste un vincolo di proprietà di 12 mesi. 

Un piano ben accolto anche dalle associazioni di settore, che però temono i lunghi tempi di attuazione. Gli incentivi dovrebbero diventare operativi da marzo 2024 ma, come sempre in questi casi, il condizionale rimane d’obbligo.

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