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Lunedì, 29 Aprile 2024
La polemica

Il vicesegretario della Lega "scagiona" Putin per la morte di Navalny: "Il Pd è giustizialista"

È destinata a far discutere la presa di posizione del numero due del Carroccio, che attacca i dem: "Sanno cose che il resto del mondo non sa"

Faranno molto discuere le parole del braccio destro di Matteo Salvini, Andrea Crippa, che nel giorno della tragica morte di Alexei Navalny, il principale oppositore di Vladimir Putin, ha attaccato la segretaria del Partito Democratico, che commentando la notizia non aveva avuto esitazioni nel condannare il presidente della Federazione Russa: "La morte di Aleksei Navalny, il principale oppositore di Putin - ha detto Elly Schlein - è tutta responsabilità del governo russo. Un crimine che non può restare impunito. Imprigionato, avvelenato, torturato: oggi muore un uomo ucciso lentamente da un regime spietato che non ammette voci libere".

Chi era Alexei Navalny, l'oppositore di Putin morto in cella

Parole dure, quelle della segretaria dem, che hanno ripercorso tutto il calvario subito da Navalny, un calvario condannato da tutta la Comunità Internazionale, ma non dai partiti europei più vicini al leader russo, come appunto la Lega, il cui leader - ricordiamo - definì il capo del Cremlino "grande statista" sfoggiando più volte una maglietta raffigurante la sua immagine.

"Aspettiamo che si faccia chiarezza"

"Il Pd - ha risposto Crippa - sa cose che evidentemente il resto del mondo non sa. Ci possono essere sospetti, coincidenze strane, ma additare persone come colpevoli mi sembra prematuro e inopportuno. Aspettiamo che si faccia chiarezza. Il Pd è sempre bravo a trovare colpevoli, con la mentalità giustizialista che si ritrova. Prima di dare nome e cognomi, però, aspetto che si faccia luce". Crippa ha poi commentato la nota con cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che commentato la morte di Navalny ha parlato di "un'altra triste pagina": "La sua - ha detto - è una dichiarazione giusta. Non dice che qualcuno è colpevole. È una triste pagina, ed è giusto si faccia chiarezza. Anche noi esprimiamo il nostro cordoglio".

Mollicone (Fdi): "tornano i raffreddori sovietici..."

Chi ha molti meno dubbi, sul fronte governo, è il presidente della Commissione cultura della Camera, Federico Mollicone, responsabile nazionale cultura e innovazione di Fratelli d'Italia: "La notizia della morte di Navalny in Russia addolora l'Europa, ultimo episodio di una lunga serie di eliminazioni fisiche di avversari politici. Tornano i 'raffreddori' sovietici: quando nell'Unione Sovietica sparivano esponenti del partito dalla vita pubblica si diceva che era per un raffreddore e poi non tornavano più".

Barzoli (Pd): "Il legame della Lega con Putin resiste a ogni prova"

Durissimo il senatore Pd Alfredo Bazoli: "Il legame della Lega di Salvini con Putin e la Russia - spiega - resiste a ogni prova. Perfino di fronte alla morte in galera di Navalny il portavoce della Lega riesce a insinuare dubbi sulle responsabilità del regime russo. Non basta che il dissidente sia stato avvelenato, non basta che sia stato messo in carcere duro fino alla morte, secondo la Lega occorre attendere le indagini. Dichiarazioni vergognose, che ripetono pari pari le tesi ufficiali del governo russo, e che gettano ombre sui legami che ancora evidentemente resistono tra il partito di Salvini e il partito Russia Unita di Putin".

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