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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Berlusconi prova a spaccare il governo: "Dialogo con senatori M5s"

Creare un gruppo di "responsabili" per dar vita ad un governo di centrodestra con Salvini premier e senza 5 stelle. L'ex premier Berlusconi rispolvera un copione già usato in passato poi annuncia: "Probabilmente sarò candidato alle Europee"

Silvio Berlusconi ci ha abituato a colpi di teatro e a manovre parlamentari, e l'anziano leader di Forza Italia non perde il vizio per tentare di picconare il governo Conte che più di una volta ha mostrato la fragilità dell'alleanza gialloverde.

"Conosciamo non i nomi ma i discorsi tra esponenti del Movimento 5 stelle e i nostri senatori per creare un gruppo autonomo di responsabili così da far nascere una nuova maggioranza di centrodestra in caso di crisi del governo gialloverde". Lo ha detto Berlusconi presentando il nuovo libro di Bruno Vespa.

"Qualora ci fosse una crisi ci sono due strade: formare nuova maggioranza o andare a elezione. E conoscendo il presidente credo che non andrebbe alle elezioni, ma considererebbe la possibilità di creare una nuova maggioranza per il Paese"

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Silvio Berlusconi poi ha fatto cenno alle ambizioni elettorali in vista delle consultazioni europee - a cui Forza Italia si presenterà con un nuovo nome e un nuovo simbolo - rimarcando anche come il suo impegno politico continua dal momento che "tutti i delfini che si sono presentati si sono rivelati tutti delle sardine" dice con una battuta.

"È molto probabile che accetti di presentarmi alle elezioni europee, magari presentandomi in tutti i collegi, magari seguito da una donna. Questo varrebbe tra il 3 e l'8% dei voti in più".

Spazzacorrotti, fiducia per evitare incidenti

Intanto il governo blinda il percorso del disegno di legge anticorruzione. Sullo 'spazzacorrotti' la maggioranza ha posto la fiducia al Senato evitando così ogni possibile incidente di percorso come avvenne lo scorso 20 novembre quando la maggioranza andò sotto sull'emendamento Vitiello che depotenziava il reato di peculato nel ddl anticorruzione.

Una 'buccia di banana' che ha rischiato di mettere in ombra altre norme previste da provvedimento, dal Daspo per i corrotti alla riforma della prescrizione, dall'agente infiltrato a nuove regole in materia di trasparenza e controllo dei finanziamenti per partiti. Con la fiducia posta oggi (premessa per il ritorno alla Camera di un testo ripulito dell'emendamento Vitiello) tutto dovrebbe procedere senza scossoni, anche se permangono i motivi di tensione nell'esecutivo alle prese con una manovra a rischio infrazione. La maggioranza a palazzo Madama non ha dato segnali di cedimento, avendo respinto le pregiudiziali poste dalle opposizioni: 151 contrari, 93 favorevoli e 12 astenuti.

E, pur tra le proteste delle opposizioni, ha dimostrato di poter reggere le prove di forze in organismi delicati come la Giunta per il Regolamento, chiamata in causa per pronunciarsi sull'ammissibilità del voto segreto. Lega e M5S hanno dimostrato di essere in grado, in una votazione conclusasi in parità, di dirimere le questioni interpretative del nuovo Regolamento del Senato e fissare i primi precedenti in vista della navigazione futura.

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