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Venerdì, 26 Aprile 2024
Comuni "a secco"

La Regione che "dimentica" un allegato e perde 105 milioni di euro

Il caso in Calabria: nella richiesta per un finanziamento inviata dell'Autorità idrica regionale al ministero delle Infrastrutture, mancava uno dei quattro documenti richiesti. Il mancato invio entro i termini ha reso nulla la richiesta, ma l'ente è pronto a fare ricorso

Un allegato da quasi 105 milioni di euro. La mancata trasmissione di un documento da parte dell'Autorità idrica calabrese al ministero delle Infrastrutture è costata alla Regione Calabria la perdita una cifra monstre. Il file in questione faceva parte della documentazione necessaria per la richiesta di finanziamento relativa all'ammodernamento degli schemi idrici dei Comuni. Nel dettaglio, l'avviso pubblico di manifestazione di interesse faceva riferimento l'installazione di apparecchiatore in grado di individuare eventuali perdite lungo la rete. Però, la mancata trasmissione di uno dei quattro allegati richiesti entro il termine previsto dall'avviso, ha di fatto reso nulla la richiesta, almeno secondo il parere del Ministero.

Un pensiero con cui si trova in disaccordo l'Autorità Idrica della Calabria (Aic), che è pronta a prendere delle contromisure: secondo l'Aic infatti, l'allegato mancante sarebbe complementare e quindi non essenziale ai fini della procedura. Una carattetistica che questo avviso avrebbe con un bando analogo del Ministero delle Infrastrutture, relativo però ai fondi del Pnrr.

La "svista" risale allo scorso 23 dicembre, data in cui l'Autorità idrica calabrese ha inviato la documentazione richiesta, con tre allegati su quattro. Quando negli uffici dell'ente si sono accorti del file mancante, il personale ha subito provveduto ad integrare la precedente comunicazione, inviando il documento mancante il 27 gennaio, oltre la scadenza indicata nel bando.

L'invio tardivo della documentazione non è stato considerato sufficiente dal Ministero, che ha quindi reso nulla la richiesta. Il primo passo dell'Aic è stato chiedere al Ministero una revisione della graduatoria, ma se dovesse arrivare una risposta negativa, l'Autorità potrebbe fare ricorso al Tar. L'episodio ha generato un vero e proprio terremoto politico, con il  deputato del M5S Giuseppe d’Ippolito che ha chiesto le dimissioni del presidente dell'Autorità idrica: "Il presidente dell’Aic deve dimettersi entro oggi, dopo l’imperdonabile errore della stessa Autorità, che per la mancanza di una semplice firma digitale si è fatta respingere dal ministero delle Infrastrutture un progetto da quasi 105 milioni di euro, nell’ambito del Pon, volto a ridurre le perdite d’acqua nella rete idrica regionale".

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