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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Roma, Marino resiste: "Non sono indagato, rifletto sulle dimissioni"

Il sindaco dimissionario non molla e convoca una conferenza stampa per dire la sua sullo scandalo delle spese sospette: "Non ho mai utilizzato denaro pubblico a scopo privato. Ripensamenti sulle dimissioni? Farò delle verifiche"

ROMA - Ignazio Marino riflette, prende tempo, e non esclude il ritorno. Il sindaco dimissionario non sembra più deciso a mollare la poltrona del Campidoglio e tira di nuovo in ballo quei canonici venti giorni di tempo previsti dalla legge per fare le sue opportune riflessioni e verifiche del caso.

"Quando scrissi alcuni giorni fa una lettera alla presidente Baglio mi presi i venti giorni che la legge prevede per fare le opportune riflessioni e verifiche", ha infatti risposto il chirugo dem a chi gli chiedeva se avesse avuto dei ripensamenti. Nella conferenza stampa convocata stamattina in Campidoglio il primo cittadino, finito nella bufera dopo lo scandalo degli scontrini di cene istituzionali sospette, ha tuonato contro gli esposti "vergognosi" di Movimento 5 stelle e Alleanza Nazionale-Fratelli d'Italia, perché - accusa - "scritti da persone in malafede o ignoranti".

E nel difendere se stesso ha scelto di lasciarsi uno spiraglio aperto sulla possibilità di avere ancora una maggioranza in assemblea capitolina: "Fa parte delle verifiche che bisognerà fare", ha detto ai cronisti proprio nel giorno in cui è iniziato a piazzale Clodio il primo processo di una tranche di Mafia Capitale, che vede alla sbarra l'ex direttore generale dell'Ama e altri quattro. Nella cittadella giudiziaria il primo cittadino ci è stato giusto ieri per rendere delle dichiarazioni spontanee ai magistrati e convincerli che non c'è peculato in tutte le spese ora finite nel mirino della procura e della Corte dei Conti. "Ringrazio l'autorità giudiziaria per avermi ascoltato. Non sono iscritto al registro degli indagati. Sono entrato in procura da persona informata dei fatti e ne sono uscito come persona informata dei fatti", ha ribadito oggi.

Piazza divisa in Campidoglio: manifestazioni pro e contro il sindaco Marino @ INFOPHOTO

"Tutta questa vicenda è stata iscritta dai magistrati al modello 45, ovvero come notizie non costituenti reato", ha sottolineato anche il suo legale Enzo Musco, aggiungendo che "le spiegazioni fornite dal sindaco sono più che sufficienti e riabilitano la sua figura dopo che nei giorni scorsi era stato indicato come un peculatore". "Voglio spiegare alle romane, ai romani, alle italiane e agli italiani, che il dodici di questo mese ho firmato una lettera di dimissioni in seguito a degli esposti presentati da M5S e il gruppo An/Fratelli d'Italia", ha proseguito Marino in conferenza stampa.

Ho deciso di dimettermi perché ho un estremo rispetto dell'autorita giudiziaria cui auspicavo di presentarmi da dimissionario in modo da poter illustrare i fatti relativi ai suddetti esposti, ma non ho mai utilizzato denaro pubblico a scopo privato, semmai il contrario.

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