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Domenica, 28 Aprile 2024
L'intervento

Draghi accelera: "Puntiamo sulle rinnovabili". Il monito: "Basta pregiudizi sul Sud"

Indipendenza energetica, Pnrr, ruolo dell'Ue, rilancio del Mezzogiorno tra i temi toccati dal premier intervenuto a Sorrento

"Acceleriamo lo sviluppo dell’energia rinnovabile più di quanto abbiamo fatto fino ad ora. L'emergenza semmai spinge a una maggiore velocità degli investimenti in energie rinnovabili e questo per migliorare la sostenibilità del nostro modello economico, ma anche ormai per garantire quell'indipendenza energetica, economica e politica a cui tendiamo e a cui i tempi che stiamo vivendo ci portano".  E' un passaggio dell'intervento del premier Mario Draghi al forum "Verso Sud", che si è aperto oggi 13 maggio a Sorrento. Tanti i temi toccati dal premier: il Sud, il Pnrr, la guerra in Ucraina, l'energia e il ruolo dei Paesi a noi più vicini geograficamente.

Gli occhi dell'Italia verso Algeria e Libia

Ampio spazio del discorso di Draghi è stato incentrato alle nuove politiche energetiche e al ruolo degli altri Paesi. "Gli accordi che abbiamo concluso di recente con l’Algeria - ha sottolineato - offrono un modello da seguire. Vogliamo accompagnare la transizione energetica nell’intera regione e contribuire, insieme alle autorità locali, a creare nuova occupazione e opportunità di crescita. Per rafforzare questi partenariati, dobbiamo lavorare per la stabilizzazione politica della regione mediterranea. Mi riferisco in particolare alla Libia, un Paese dalle enormi potenzialità. Ma penso, più in generale, ai rischi che la guerra pone alla stabilità dell’Africa, del Medio Oriente".

"Pericolo crisi alimentare"

Secondo il presidente del Consiglio, "il blocco delle esportazioni di grano dall’Ucraina rischia di provocare una crisi alimentare, che a sua volta potrebbe produrre instabilità politica ma soprattutto una crisi umanitaria di proporzioni straordinarie. L’Italia intende continuare a essere in prima linea per costruire un futuro di pace e di prosperità in tutta la regione mediterranea. Intendiamo investire da subito nella sicurezza alimentare, insieme al resto dell’Unione Europea, per rafforzare e rendere più integrate le catene di approvvigionamento".

"Talenti del Sud spesso lasciati ai margini"

"Il Mezzogiorno ha tutto il potenziale per convergere rapidamente verso il Centro-Nord. Per farlo, serve prima di tutto la giusta collaborazione tra investimenti pubblici e privati. Serve rafforzare la capacità amministrativa, a partire dalla giustizia, formare le competenze necessarie. E serve puntare sui talenti troppo spesso lasciati ai margini, a partire dai giovani e dalle donne", ha detto Draghi.

"Basta pregiudizi verso il Sud"

"La giornata di oggi - ha detto Draghi - è un segno della nostra volontà di immaginare e costruire un Sud diverso. Un Mezzogiorno protagonista delle grandi sfide dei nostri tempi. L’evoluzione delle politiche pubbliche per il Meridione è spesso rappresentata come una successione di inevitabili sprechi, fallimenti. La storia economica del Sud nel Secondo Dopoguerra è però più complessa di come raccontano questi  pigripregiudizi. Dagli anni ’50 fino alla crisi petrolifera del ‘73, sospinto anche dagli investimenti pubblici,  ilSud è cresciuto a una velocità superiore al Nord. In quel periodo il rapporto tra il prodotto interno lordo pro capite del Mezzogiorno e quello del Centro-Nord è migliorato di 10 punti percentuali - dal 55 al 65 per cento. Tra la seconda metà degli anni ‘90 e l’inizio degli anni 2000, le politiche di investimento hanno contribuito a restringere la forbice tra Nord e Sud, con impatti positivi sull’occupazione".

Un'occasione chiamata Pnrr

Draghi ha ribadito che "l’Italia e l’Unione Europea devono collaborare per agevolare questo processo. Questo è lo spirito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che destina almeno il 40% dei fondi al Sud – finanziamenti che si sommano a quelli del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Con il Pnrr riduciamo i divari territoriali nei servizi, in particolare nell’istruzione, tramite investimenti mirati nella scuola, nella ricerca, nelle università. Dobbiamo fare in modo che tutti i cittadini italiani possano accedere a servizi della stessa qualità e con la stessa facilità. Al tempo stesso, con il Pnrr sviluppiamo al Sud una politica industriale improntata all’innovazione in filiere strategiche, come quella dei semiconduttori e della mobilità sostenibile. Lo facciamo in pieno raccordo con gli enti territoriali – i veri protagonisti del Pnrr. Perché siamo consapevoli che le realtà amministrative e imprenditoriali locali conoscono il loro territorio molto meglio di quanto si possa da Roma o da Bruxelles.I finanziamenti, da soli, non bastano: serve la capacità di utilizzarli bene e in tempi certi. Purtroppo, questa capacità è spesso minore proprio dove gli investimenti sono più necessari. Per assicurarci che i fondi siano impiegati in modo efficiente - ha sottolineato Draghi- rafforziamo gli enti locali con l’assunzione di professionalità tecniche.La struttura del Pnrr prevede che lo stanziamento di finanziamenti sia vincolato al rispetto delle scadenze, al raggiungimento di precisi obiettivi. Dobbiamo procedere rapidamente con l’agenda di riforme concordata con l’Unione Europea, per non perdere accesso ai finanziamenti e superare le fragilità strutturali che hanno rallentato la crescita dell’Italia e del Sud".

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