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Lunedì, 29 Aprile 2024

Alberto Berlini

Giornalista

La campagna elettorale dell'ingegner Cane

È cosa risaputa: le campagne elettorali si vincono nell'ultima settimana, spesso con proposte mirabolanti senza dar il tempo all'avversario di smontare promesse difficili da realizzare. Un esempio per tutti: era il 2006 quando durante l'ultimo confronto televisivo con l'avversario Romano Prodi, Silvio Berlusconi calò un asso a sorpresa annunciando che se fosse andato al governo avrebbe abolito la tassa sulla prima casa. Quello che successe poi è rimasto nella storia: la Casa delle libertà per cui Silvio Berlusconi era candidato premier non vinse le elezioni, ma ribaltò la campagna elettorale.

Tutti i sondaggi pronosticavano una larga vittoria dell'Unione dopo un quinquennio di governo di centrodestra, invece la coalizione di centrosinistra riuscì a vincere solo grazie alle regole della legge elettorale: prese infatti appena 25000 voti in più della coalizione di centrodestra alla Camera e circa 500.000 voti in meno al Senato. Ne risultò la seconda legislatura più corta della storia repubblicana: 732 giorni contraddistinti dall'instabilità politica che condizionarono i venti mesi del secondo governo Prodi, le prime liberizzazioni di Bersani, il gigantismo di BancaIntesa San Paolo e Unicredit contro le scalete straniere, la riforma dello scalone previdenziale Maroni e il fallimento della trattativa di vendita di Alitalia a Air France, la firma dei contratti decennali con la Russia per il gas. Una breve digressione che ci porta all'attualità, perché sono passati due decenni, ma a risentire il confronto tra Berlusconi e Prodi i temi sono ancora quelli di oggi. 

È così, a meno di una settimana dall'appuntamento alle urne del prossimo 25 settembre, ci troviamo a fare il punto della campagna elettorale visto che nei prossimi giorni ci troveremo a rispondere alla domanda delle domande: chi votare alle elezioni? Lo sappiamo: in pochi guarderanno ai programmi depositati dai vari partiti e in troppi si faranno solo guidare dall'antipatia verso questo o quel leader politico, partito, coalizione. Lecito per carità, ma davvero affidereste la vostra macchina a una persona sconosciuta solo perché vi fa simpatia? In uno strenuo tentativo di andare più a fondo abbiamo analizzato tutti i programmi elettorali cercando di evidenziare le apparenti similitudini tra partiti diversi e le intrinseche contraddizioni all'interno di coalizioni eccessivamente disarmoniche su molti più punti di quanto sarebbe lecito aspettarsi. Ne è nato un quiz che vi presentiamo per cercare di orientarvi tra le tante proposte elettorali e trovare il partito che ha presentato proposte a voi più affini. 

In tutto questo lavoro è evidente un fattore comune alla stragrande maggioranza delle forze in campo: non c'è un solo vincitore nella corsa a chi le spara di più, ma un incredibile ex equo di proposte senza alcuna copertura economica. Come dimostra un puntuale lavoro di Costantino De Blasi il costo dei programmi sono in molti casi pari a molte finanziarie. A titolo di confronto l'ultima manovra di bilancio Draghi è pari a 30 miliardi di euro. Le proposte di Meloni equivalgono a 5 volte tanto, superate solo da quelle di De Magistris. 

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Facendola breve per chi non ha tempo, solo Renzi e Calenda sembrano avere i piedi per terra e le proposte Italia Viva e Azione presentano anche un piano di coperture. Come è lecito aspettarsi nessuna rivoluzione è quindi contenuta nel programma del Terzo Polo come spiegato anche dall'analista economico Mario Seminerio. Non vuole essere questo il posto per fare le pulci alle proposte, lo abbiamo fatto qua, ma era necessario riservare una menzione. Anche perché dallo scorso agosto abbiamo assistito ad un crescendo rossiniano di mirabolanti proposte: infrastrutture (non da ultimo l'eterno ritorno del Ponte sullo Stretto di Messina), tagli delle tasse, bonus a pioggia, sostegni al reddito, pensioni per tutti e tutte, regalie, regaloni, pacchi, contro pacchi e soprattutto contrapaccotti in un inaspettato omaggio grottesco al compianto Nanni Loy.

C'è di tutto e di più nei programmi del Centrodestra e di Giorgia Meloni tra cui vogliamo sottolineare - un punto tra gli altri - la messa in discussione del destino del Pnrr - i fondi europei per la ripresa - vincolati a un patto con l'Europa la cui rinegoziazione sarà con certezza tutt'altro che ben vista da Bruxelles. C’è anche un'improbabile flat tax incrementale di cui abbiamo già parlato e che non sta in piedi come costi. Ovviamente c'è anche il capitolo Ponte di Messina e i 4 miliardi di costi senza contare le opere accessorie. Ah, la riforma previdenziale con la Quota 41 tanta cara a Matteo Salvini costa niente meno che 76 miliardi complessivamente, secondo la stessa Inps.

Guardiamo un attimo a sinistra: il programma del Pd ha coperture quasi completamente assenti per misure buffe di importi molto spesso aleatori e a carico del sistema produttivo. Altre misure fortemente simboliche come colonnine elettriche su e giù per lo Stivale e trasporti gratis per alcuni. Ah, la costruzione di 500mila alloggi popolari ha un costo di 36 miliardi di euro. Simbolica come la partecipazione di Letta alla campagna elettorale tutta impostata sulla contrapposizione tra "noi e loro" lasciando tutto il resto in secondo o terzo piano. Il motivo è che - a ben vedere - di idee nel programma ce ne sono poche e confuse. A spingersi oltre è De Magistris e la sua Unione Popolare che propone di imbarcare un milione di nuovi impiegati statali spingendo anche sul taglio dell'età di pensionamento da portare a 60 anni. Ah, c'è anche il raddoppio dell'importo del reddito di cittadinanza: solo queste misure valgono rispettivamente 35, 20 e 4 miliardi aggiuntivi ai costi già a carico di Pantalone. Inoltre come Berlusconi il "Dema" vuole portare le pensioni minime a mille euro: significa spendere 33 miliardi in più per l'Inps. Il resto delle proposte le trovate qua, i conti li fa il provvidenziale De Blasi visto che Unione Popolare non dice come vorrebbe trovare i soldi per finanziare il tutto: 173 miliardi che qualcuno dovrà pagare.

Finiamo a volo d'angelo con il MoVimento 5 stelle tra bonus edilizi da rendere strutturali, difesa dell'Rdc e fondi da richiedere a Bruxelles con il cappello in mano visto che dei 106 miliardi che costerebbe il programma dal M5s non vengono specificate le coperture. Menzione d'onore per Sinistra Italiana e Verdi con il programma che amplia la stella ambientale dei 5 stelle e la porta all'estrema ratio con un'Italia alimentata a eolico e solare tanto per beccarsi il placet degli esperti climatici

E a noi, in questa gara a chi le spara più grosse, viene solo in mente l'ingegner Cane portato -con tutti i suoi grossissimi problemi in fatto di numeri e unità di misura- sui piccoli schermi da Fabio De Luigi durante la stagione 2002 di Mai Dire Domenica. E mai la satira appare così attinente alla realtà. Però la campagna elettorale non è ancora finita e, in un ultimo briciolo di speranza, siamo ancora qua ad aspettare che i partiti tutti comincino a trattare noi elettori con quel rispetto che richiederebbe uno dei più importanti appuntamenti elettorali dell'ultimo decennio. 

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