rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Verso il voto

Fratelli d'Italia: cosa c'è nel programma con cui Meloni si candida a governare

Flat tax, introduzione del "quoziente familiare", riduzione del cuneo fiscale e sostegni alle famiglie. Innalzamento del tetto al contante e abolizione dell'obbligo di pos. E poi lo "stop all'adeguamento automatico dell'età pensionabile all'aspettativa di vita". I capitoli di spesa sono tanti, le coperture non vengono indicate

Flat tax "incrementale", sostegno alla natalità, aumento delle pensioni minime e ovviamente blocco dell'immigrazione. Sono questi alcuni punti fermi del programma con cui Fratelli d'Italia si presenta alle elezioni del 25 settembre. Nel documento, lungo 40 pagine, vengono individuate 25 priorità sulle quali intervenire per "portare l'Italia fuori dalla crisi in cui è stata trascinata da una politica miope e irresponsabile". Le idee sono tante, i capitoli di spesa pure, ma le coperture non vengono indicate così come non ci sono stime sui costi delle misure principali, una costante di questa campagna elettorale. Fatta questa premessa vediamo nel dettaglio le proposte di Fdi che anticipiamo nell'elenco puntato che segue.

  • Riforma dell'Irpef con l'introduzione di un quoziente familiare
  • Aumento dell'assegno unico per le famiglie con figli
  • Riduzione dell'Iva sui prodotti dell'infanzia e su altri prodotti del "carrello della spesa"
  • Sostegno ai comuni per gli asili nido gratuiti
  • Flat tax per le partite Iva fino a 100mila euro di fatturato
  • Flat tax incrementale 
  • Progressiva eliminazione dell'Irap
  • Taglio del cuneo fiscale per lavoratori e imprese
  • Razionalizzazione delle agevolazioni per le assunzioni
  • Ampliamento dell'utilizzo dei voucher
  • Detassazione degli straordinari
  • Innalzamento del tetto dei contanti
  • Abolizione dell'obbligo per le piccole attività di accettare pagamenti elettronici
  • Saldo e stralcio delle cartelle per le "persone in difficoltà" e tregua fiscale
  • Immediata compensazione dei crediti che le aziende vantano nei confronti dello Stato
  • Aumento delle pensioni minime
  • Rinnovo Opzione donna
  • Stop adeguamento automatico dell'età pensionabile all'aspettativa di vita
  • Sì a rigassificatori e a nuovi gasdotti
  • Tetto europeo del gas
  • Svincolare il prezzo dell'energia da quello del gas
  • Passaggio al sistema presidenziale
  • Piena applicazione della 194
  • Introduzione di tutor per l'accompgnamento burocratico delle nuove attività
  • Piattaforma per la promozione del made in Italy

Aumento dell'assegno unico e quoziente familiare

Al punto 1 c'è il "sostegno alla natalità e alla famiglia" che va realizzata aumentando l'assegno unico universale (300 euro al mese per il primo anno di ogni figlio, fino a 260 euro a partire dal secondo) e con la "progressiva introduzione del quoziente familiare, cioè di un sistema di tassazione che tenga conto del numero dei componenti del nucleo familiare".

Quella del "quoziente familiare" era una proposta contenuta già nel programma che il centrodestra presentò nel 2018. L'idea sembra essere quella di far pagare l'Irpef non più su base individuale, ma appunto familiare. In tal modo all'aumentare della numerosità del nucleo familiare, il reddito su cui si applica l'imposta verrebbe a ridursi. In ogni caso Fdi non ha meglio circostanziato la proposta, dunque è difficile dire quali possano essere gli eventuali effetti sulla tassazione.

Altro punto: "Riduzione dell'aliquota Iva sui prodotti per la prima infanzia quali pannolini, biberon, latte artificiale e altri". E poi: "Sostegno ai Comuni per assicurare asili nido gratuiti" e allo stesso tempo "promozione di nidi aziendali, asili nido condominiali e familiari sul modello tedesco delle Tagesmutter". 

C'è spazio anche per le "campagne di comunicazione e informazione di natura medica sul tema della fertilità" e si rimarca la "piena applicazione della Legge 194 del 1978 sull'interruzione volontaria di gravidanza, a partire dalla prevenzione". A questo proposito sarà istituito "un fondo per aiutare le donne sole e in difficoltà economica a portare a termine la gravidanza". 

Il programma di Fratelli d'Italia in Pdf

Il Pnrr

Capitolo 2: fondi del Pnrr. Fdi insiste su un "mirato aggiornamento del Pnrr alla luce della crisi scaturita dal conflitto in Ucraina e dall'aumento dei prezzi delle materie prime". Uno dei passaggi più interessanti riguarda però la "pessima gestione" dei nostri enti locali dei fondi europei "di cui disponiamo". La soluzione, almeno secondo Fdi, è "riorganizzare e potenziare le strutture di monitoraggio delle risorse europee per rafforzare la verifica costante del loro utilizzo, aggiungendo strumenti per coadiuvare Stato, Regioni ed enti locali nella redazione e nell'attuazione dei progetti". 

Il fisco e la Flat Tax

Capitolo fisco: c'è l'imbarazzo della scelta. Al primo punto c'è la "riforma dell'Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare" di cui abbiamo parlato sopra. Segue l'estensione della Flat Tax "per le partite Iva fino a 100mila euro di fatturato", pallino della Lega di Salvini. Altre proposte sono l'introduzione di una Flat Tax "sull'incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di un ulteriore ampliamento per famiglie e imprese" e la "progressiva eliminazione dell'Irap e razionalizzazione dei micro-tributi".

In un primo momento dunque la così detta "tassa piatta" (ovvero il sistema a una sola aliquota) verrebbe applicata solo sulla parte di imponibile che supera i livelli dell'anno precedente. 

Come (non) funziona la Flat Tax incrementale

Tra gli altri punti degni di nota segnaliamo anche "l'innalzamento del limite all'uso del denaro contante, allineandolo alla media dell'Unione europea" (ne abbiamo già parlato qui), la detassazione degli straordinari e l'ampliamento "della platea dei beni con Iva ridotta, in particolare con riferimento al carrello della spesa e ai prodotti per l'infanzia". 

C'è spazio anche per i condoni fiscali. La proposta di Fdi è un "saldo e stralcio" delle cartelle fino a 3mila euro "per le persone in difficoltà" mentre per importi superiori è previsto il "pagamento dell'intera imposta maggiorata del 5% in sostituzione di sanzioni e interessi, e rateizzazione automatica in 10 anni." Per le situazioni "che precedono la cartella esattoriale" è invece prevista una "tregua fiscale" che avrà "la formula del 5+5: imposta definita attraverso una interlocuzione con l'Amministrazione finanziaria, sanzione forfettaria al 5% e rateizzazione automatica in 5 anni". 

L'evasione fiscale

Per quanto riguarda la lotta all'evasione l'ambizione di ridurre il sommerso c'è, ma è necessario partire da "evasori totali, grandi imprese, banche e grandi frodi sull'Iva". Le modalità con cui Fdi intende contrastare l'evasione però non sono meglio spiegate. Certo è che tra le priorità indicate nel testo c'è anche la cancellazione dell'obbligo "per le piccole attività di accettare pagamenti elettronici". Il pos dunque potrebbe presto finire in soffitta. 

Veniamo al sostegno alle imprese. Una delle proposte è di "razionalizzare il sistema degli incentivi" che oggi "consta di oltre 1.400 interventi agevolativi nazionali e regionali" e poi "rendere strutturali incentivi e crediti d'imposta per investimenti tecnologici e spese di ricerca e sviluppo". Si parla poi genericamente di "favorire la crescita dimensionale delle piccole e medie imprese", semplificare norme e burocrazia e introdurre la piena e immediata compensazione dei crediti che le aziende vantano nei confronti dello Stato.

Le proposte per valorizzare il "made in Italy"

Capitolo 5: "Made in Italy e orgoglio italiano". Segnaliamo, tra le varie proposte, quella di creare "una grande piattaforma online quale vetrina dei prodotti Made in Italy certificati e promozione del turismo commerciale di chi viene in Italia per acquistare direttamente i nostri prodotti". Un'altra idea di Fdi è quella di istituire un "Liceo del Made in Italy" per "dare qualità e prestigio al contesto lavorativo e culturale del 'Marchio Italia'" e formando gli studenti tramite le nostre rappresentanze diplomatiche (…)". 

Lavoro e pensioni

Per quanto riguarda il lavoro segnaliamo il "taglio strutturale del cuneo fiscale e contributivo, a vantaggio di lavoratori e imprese"; l'accorpamento delle diverse tipologie di incentivo alle assunzioni e l'ampliamento dell'utilizzo dei voucher "soprattutto in ambito agricolo, turistico e del lavoro domestico". 

Veniamo al capitolo pensioni. Fdi propone di introdurre più "flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e accesso facilitato alla pensione, favorendo al contempo il ricambio generazionale". Un obiettivo da raggiungere anche attraverso il rinnovo della misura 'Opzione donna', mentre nel testo non c'è traccia della così detta Quota 41 che invece vuole Salvini.

In compenso c'è lo "stop all'adeguamento automatico dell'età pensionabile all'aspettativa di vita", misura che avrebbe un impatto molto importante sui conti pubblici. Inoltre si propone un "adeguamento delle pensioni minime e sociali, per restituire dignità alle persone che vivono difficoltà quotidiane e rischiano di finire ai margini della società". Non viene però spcificato quale sarebbe l'entità di questo aumento. 

La censura sui social e i tutor per "l'accompagnamento burocratico"

Scorrendo il resto del programma un punto che ha attirato la nostra attenzione è il "contrasto alla censura arbitraria dei social network" e la "garanzia del rispetto della libera manifestazione del pensiero da parte delle grandi piattaforme di comunicazione". Un'altra proposta che segnaliamo prevede invece l'istituzione di tutor pubblici "per l'accompagnamento burocratico all'avvio di attività artigianali e commerciali". 

La lotta all'inquinamento

Nel testo si parla anche di ambiente. Fdi propone genericamente di "combattere la siccità e l'inquinamento delle nostre acque e, al contempo, ripulire fiumi e laghi". Dovremo inoltre "salvare il mare e il litorale, proteggendoli dall'erosione costiera, bonificando coste e fondali da rifiuti ed ecomostri". Inoltre bisognerà "piantare alberi per realizzare vere e proprie 'cinture verdi' nelle città (...)".

La politica energetica: sì ai gasdotti, nì al nucleare

E la crisi energetica? Su questo versante la priorità è il "contrasto alle speculazioni finanziarie sui costi delle materie prime e istituzione di un tetto europeo al prezzo del gas per contenere l'importo delle bollette energetiche" (ovvero la strategia di Draghi), mentre un'altra proposta è quella di "svincolare il prezzo dell'energia elettrica dal prezzo del gas attraverso una modifica normativa del funzionamento della Borsa unica nazionale dell'energia e del Prezzo unico nazionale".

Si fa riferimento poi alla necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento dall'estero" e di creare nuovi gasdotti "a partire dal collegamento con la Spagna, e potenziamento di quelli esistenti". Si punta poi sulla realizzazione di gassificatori e sullo "sfruttamento delle risorse presenti sul nostro territorio a partire dai giacimenti di gas: riattivazione e ammodernamento degli impianti già esistenti e realizzazione di nuovi per la produzione di energia da fonti pulite e sicure". Quanto al nucleare il testo è laconico: da Fdi si limitano a sottolineare la necessità di "investire nella ricerca sul nucleare di ultima generazione". 

Il "blocco navale" ci sarà o no?

Non poteva mancare un capitolo dedicato all'immigrazione. L'espressione "blocco navale" compare, ma a quanto è possibile capire non ci sarà nessuna nave da guerra a pattugliare i nostri mari. La strategia del "blocco navale" è invece così definita: 

"Difesa dei confini nazionali ed europei come previsto dal Trattato di Schengen e richiesto dall'Ue, con controllo delle frontiere e blocco degli sbarchi per fermare, in accordo con le autorità del Nord Africa, la tratta degli esseri umani; creazione di hot-spot nei territori extra-europei, gestiti dall'Ue, per valutare le richieste d'asilo e distribuzione equa solo degli aventi diritto nei 27 Paesi membri". 

Il presidenzialismo

E poi c'è il presidenzialismo che dovrebbe "assicurare la stabilità governativa e un rapporto diretto tra cittadini e chi guida il governo". Una riforma che secondo Fdi è strettamente legata alla crescita perché "l'instabilità politica è anche uno dei principali fattori del nostro declino economico", ci "indebolisce nei rapporti internazionali" e "penalizza gli italiani, perché governi che durano così poco non hanno una visione di lungo periodo, ma cercano solo il facile consenso nell'immediato". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fratelli d'Italia: cosa c'è nel programma con cui Meloni si candida a governare

Today è in caricamento