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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Focolaio Camera: 18 positivi e 80 in quarantena

Forza Italia epicentro del contagio: anche l’ex ministro Lupi e altri tre deputati in lista. I capigruppo dell’opposizione chiedono e ottengono uno stop di una settimana. Ora Montecitorio rischia il lockdown

Ci sono 18 deputati positivi e 80 onorevoli in quarantena nel focolaio di coronavirus che si è sviluppato in questi giorni alla Camera dei Deputati. E per questo i lavori sono sospesi per una settimana in attesa di capire cosa stia succedendo. 

Focolaio Camera: 18 positivi e 80 in quarantena

Ieri è toccato a cinque annunciare la loro positività: Francesca Ermellino (ex M5S), Federica Zanella e Diego Sozzani(FI), Eugenio Zoffili (Lega) e l’ex ministro Maurizio Lupi: "Maledetta quella riunione dei capigruppo", ha detto lui visto che nel frattempo nella lista sono entrati anche il Fdi Francesco Lollobrigida e la forzista Mariastella Gelmini. Per ora l'epicentro del contagio è Forza Italia: alla lista si è aggiunta anche Maria Tripodi mentre un altro capogruppo del centrodestra, il leghista Riccardo Molinari, è in quarantena. 

Per questo ieri è stata chiesta e ottenuta la sospensione del voto in Aula per la legge Zan sull'omofobia. e solo dieci giorni fa, ben 44 “quarantenati” della maggioranza avevano contribuito a fare mancare il numero legale sulle misure del ministro delle Salute, Roberto Speranza, proprio su Covid-19. E Repubblica annuncia che ora Montecitorio rischia il lockdown: 

In questo scenario, l’unico elemento certo è una macchina legislativa che si inceppa: oltre alla legge Zan, si fermano altri provvedimenti che prevedevano la votazione, come le disposizioni sul settore florovivaistico, il testo unico sugli interventi per il settore ittico, l’istituzione di una zona economica esclusiva oltre le acque territoriali, mozioni importanti come quelle sul Ponte di Messina e sul ruolo del Mef nella vendita della società Borsa Italiana.

Il calendario tradizionale d’aula, da martedì a giovedì, è in pratica annullato. Se non è un lockdown di Montecitorio, poco ci manca. Deputati di maggioranza e di opposizione profetizzano facilmente che alla Camera, da lunedì in poi non ci sarà quasi nessuno. Il tempo di smaltire le quarantene e di evitare nuovi contagi. Con un grande punto interrogativo: come si procederà la settimana successiva?

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Rischio lockdown alla Camera

Una possibile soluzione potrebbe essere il voto in remoto. È stato adottato nel Regno Unito ma in Italia la Costituzione potrebbe essere un ostacolo, visto che  l'articolo 64 prescrive "Le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parlamento in seduta comune non sono valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti". Intanto il Corriere della Sera fa sapere che al Parlamento europeo, per esempio, dal 20 marzo è stato dato il via libera al voto a distanza.

Nella sessione plenaria straordinaria del 26 marzo, a Bruxelles, sono stati 687 i membri del Parlamento europeo (su 705) che hanno votato a distanza per la prima volta. In quell’occasione sono state approvate 3 proposte urgenti che contenevano la risposta dell’Ue all’emergenza Covid19. Ma anche negli Stati Uniti si è dovuto prendere atto dell’eccezionalità della situazione. Il 20 maggio il presidente della Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi, ha autorizzato formalmente per un periodo di 45 giorni la possibilità per i membri di esprimere il proprio voto a distanza.

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