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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

"Giustizia o elezioni": Berlusconi minaccia la crisi di governo. E il Pdl chiede la grazia a Napolitano

Il centrodestra reagisce dopo la condanna in Cassazione al suo leader e lancia un ultimatum: "Atto di clemenza dal Colle o elezioni". Domani manifestazione a Roma

ROMA - Poche ore per discutere e riflettere, poi all'attacco. Il Pdl fa quadrato intorno al suo leader condannato in via definitiva per frode fiscale nel processo Mediaset e fa traballare il governo. Mentre il pm di Milano Pomarici ha firmato l'ordine di esecuzione con sospensione della pena per Berlusconi - entro ottobre si deciderà tra domiciliari e servizi sociali - l'assemblea dei parlamentari Pdl con il Cavaliere a Montecitorio si è conclusa ieri con la consegna di tutti i mandati istituzionali nelle mani dei presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato Renato Brunetta e Renato Schifani. 

"PRONTI ALLE DIMISSIONI" - Senatori e deputati pidiellini, dunque, sono pronti a dimettersi dopo la decisione della Cassazione. Brunetta e Schifani "con le dimissioni" andranno dal presidente Giorgio Napolitano, forse già lunedì, per chiedere "che venga ripristinato lo stato di democrazia". "Come i parlamentari hanno dato a me e Brunetta la disponibilità a dimettersi, anche i ministri del Pdl l'hanno data al vicepremier Angelino Alfano. La disponibilità è un gesto significativo e importante ma non significa dimissioni. Stiamo dimostrando il massimo di senso di responsabilità, il lavoro del Parlamento come quello del governo non si sono interrotti e stanno andando avanti", ha precisato il presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani, parlando al Tg di La7 al termine dell'assemblea dei gruppi parlamentari.

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CAVALIERE CON LA MACCHIA MA SENZA PAURA

"RIFORMA GIUSTIZIA O VOTO" E LA RICHIESTA DI GRAZIA - La linea dura nei confronti del governo di larghe intese si fonda ovviamente sulle parole di Berlusconi, che nel vertice ha detto ai suoi di "chiedere al più presto le elezioni per vincere" se non ci sarà una riforma della giustizia e di riflettere "sulla strada migliore per raggiungere questo obiettivo". E a poche ore dalla sentenza della corte di Cassazione il Pdl prova a blindare Berlusconi chiedendo la grazia a Giorgio Napolitano. La richiesta sarà sollecitata dai due capigruppo pronti a chiedere un appuntamento al Colle appena il capo dello Stato sarà rientrato dalle vacanze in montagna. "Ci muoveremo perché ti possa essere restituita nel rispetto della Costituzione quella libertà che ti spetta per la tua storia così da ottenere da Napolitano il ripristino dello stato di democrazia che questa sentenza ha alterato", dice Schifani. Dal canto suo, il segretario del Partito Democratico Guglielmo Epifani parla di "ricette inquietanti e pressioni indebite".

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IL QUIRINALE FRENA - Non è mancata, però, la replica del Quirinale. Interpellati sulle ricorrenti richieste di una grazia del presidente della Repubblica a Silvio Berlusconi, ambienti del Colle ricordano che è la legge a stabilire quali sono i soggetti titolati a presentare la domanda di grazia. La grazia è disciplinata dal codice di procedura penale, all'articolo 681. Nel testo non si indicano le caratteristiche dei condannati che possono inoltrare la domanda, che deve essere accompagnata da un parere del procuratore generale preso la corte d'Appello. Tuttavia, a quanto riferito da diversi esperti sia di diritto costituzionale sia del codice di procedura penale, per prassi la grazia è considerata un provvedimento che premia la buona condotta ed è segno di 'redenzione'. Dunque è questione dibattuta se possa essere concessa a chi ha procedimenti giudiziari in corso per presunti reati commessi prima, e soprattutto dopo, quello per cui si è avuta la condanna passata in giudicato.

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MANIFESTAZIONE A ROMA - Nell'attesa, il centrodestra scende in piazza. Domenica alle ore 18 si terrà una manifestazione a cui prenderanno parte i parlamentari a sostegno di Silvio Berlusconi dopo la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset. Il tam tam è partito già dal giorno del verdetto con la mobilitazione dei coordinamenti regionali del partito che hanno iniziato ad organizzare dei pullman. Il punto di ritrovo per chi arriva fuori dalla Capitale è piazza della Repubblica ma la kermesse, salvo cambi di programma, si dovrebbe svolgere in via del Plebiscito alle ore 18. Al momento non è prevista la presenza del Cavaliere, partito per Arcore. 

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