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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Grecia, il falco Varoufakis attacca: "E' un golpe, come nel 1967"

L'ex ministro delle Finanze durissimo sull'accordo raggiunto a Bruxelles: "E' un completo annullamento della sovranità nazionale". Ma non chiude del tutto la porta in vista del voto in parlamento: "Deciderò dopo aver ascoltato Tsipras"

Una "resa della Grecia" che accetta di diventare "vassallo dell'Eurogruppo". Una totale "umiliazione" del Paese e un "completo annullamento della sovranità nazionale". L'ex ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, torna all'attacco con toni sempre più aspri, paragonando quanto imposto dall'Eurosummit ad Atene al "golpe dei colonnelli" in Grecia del 1967.

Il vertice dei leader dell'area euro è stato "a dir poco il culmine di un colpo di Stato. Probabilmente - scrive Varoufakis nel suo Blog - la maggiore differenza economica è che mentre nel 1967 le proprietà pubbliche non vennero prese di mira, nel 2015 i poteri che si muovono dietro il golpe hanno chiesto la cessione di tutte le proprietà pubbliche rimanenti, in modo da metterle a disposizione del rimborso di un debito pubblico insostenibile e non pagabile".

"Gli europei, anche quelli a cui della Grecia non importa un accidenti, faranno bene a stare attenti". Varoufakis non anticipa come voterà in parlamento sui provvedimenti che verranno presentati dal governo.

Grecia, vince il no © Infophoto

"Ascolterò i miei compagni, Alexis Tsipras e Euclid Tsakalotos, che sono stati impegnati in tutto questo negli ultimi giorni. Fino ad allora, mi riservo il giudizio sulla proposta che ci viene messa di fronte".

Ma poi spara alzo zero. "Il Comunicato dell'Eurosummit di ieri assomiglia ad un documento che prepara i termini della resa della Grecia. E' stato concepito come una conferma che la Grecia accetta di diventare un vassallo dell'Eurogruppo - prosegue Varoufakis nel suo blog -. Il comunicato di ieri non ha nulla a che fare con l'economia, né con qualsivoglia preoccupazione per il tipo di agenda di riforme che sarebbe in grado di portare la Grecia fuori dal pantano".

"E' una manifestazione pura e semplice volontà politica di umiliarci. Anche se uno odia il nostro governo, deve rendersi conto che la lista di richieste dell'Eurogruppo rappresenta un punto di rottura dalla decenza e dal buon senso".

IL VOTO IN GRECIA - Secondo Varoufakis in questi giorni i media dedicano molta attenzione a discutere sul sé "i termini di questa resa" verranno approvati dal Parlamento greco e su come voteranno parlamentari come lo steso ex ministro. "Non penso che sia la questione più rilevante. La questione cruciale è: l'economia greca ha una qualsivoglia possibilità di riprendersi in base a questi termini? Questo è l'aspetto di cui mi preoccuperò durante il voto. La maggiore preoccupazione è che perfino una resa totale da parte nostra porterebbe ad un peggioramento di questa crisi senza fine".
 

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