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Domenica, 28 Aprile 2024
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Guerra Russia-Ucraina, Draghi: "Chiediamo a Putin ritiro immediato e incondizionato"

Il premier ha presieduto la riunione del Comitato interministeriale per la Sicurezza della Repubblica, nel corso del quale sono stati esaminati gli ultimi sviluppi della crisi e valutate le misure da adottare. Il presidente del Consiglio spiega cosa accadrà adesso

Il tempo della diplomazia è scaduto: la Russia ha dato il via alle operazioni militari in Ucraina. Adesso la partita è su due piani: ciò che accade nell'Est Europa e la reazione dell'Occidente. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha rilasciato una breve dichiarazione alla stampa. Parole secche."Ogni forma di dialogo - dice - deve essere sincera e utile, ma le azioni della Russia (in Ucraina ndr) dimostrano che il dialogo è impossibile. Putin metta fine allo spargimento di sangue e ritiri le truppe in modo incondizionato".

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Le dichiarazioni di Draghi arrivano al termine della riunione del Comitato interministeriale per la Sicurezza della Repubblica, convocato proprio per esaminare gli ultimi sviluppi della crisi in Ucraina e valutare le misure da adottare.  

"Nella notte - spiega Draghi - la Russia ha avviato un'offensiva militare nel territorio ucraino da più parti, con lo scopo iniziale di distruggere le principali installazioni di difesa di Kiev. L'apparato militare di Mosca si è mosso in maniera coordinata, con incursioni aeree, terrestri, anfibie focalizzate sugli obiettivi di primaria importanza. L'Ucraina è un Paese europeo, una nazione amica. E' una democrazia colpita nella propria legittima sovranità".

Draghi è chiaro, parla di ritiro "immediato e incondizionato". Allo stesso tempo indica quali sono le mosse delle prossime ore: "Con gli Alleati della Nato, ci stiamo coordinando per potenziare immediatamente le misure di sicurezza sul fianco Est dell'Alleanza e stiamo rafforzando il nostro già rilevante contributo allo spiegamento militare in tutti i Paesi Alleati più direttamente esposti. Domani ci sarà anche una riunione straordinaria dei leader della Nato". E ancora: "Questo pomeriggio avremo una consultazione dei G7, alla quale parteciperà anche il segretario generale della Nato Stoltenberg, al termine della quale mi recherò a Bruxelles per un Consiglio Europeo straordinario. In quella sede, decideremo un pacchetto di sanzioni molto dure nei confronti della Russia. Avevamo ribadito in tutte le sedi di essere pronti a imporre conseguenze severe nel caso la Russia, come è purtroppo accaduto, avesse respinto i nostri tentativi di risolvere la crisi per via politica. Questo è il momento di metterle in campo. L'Italia è pienamente allineata ai partner su questa posizione".

Il presidente del Consiglio ribadisce che "l'Ucraina è un Paese europeo, una nazione amica". E nell'esprimere solidarietà per quanto sta accadendo, sottolinea: "Riguarda tutti noi. Il nostro vivere da liberi". "L'ambasciata a Kiev è aperta - assicura - pienamente operativa e mantiene i rapporti con le autorità ucraine, in stretto coordinamento con le altre Ambasciate, anche a tutela dei circa 2000 italiani residenti. L'Ambasciata resta in massima allerta, pronta ad adottare ogni necessaria decisione".

Draghi parla poi di "ore di grande preoccupazione per tutti i cittadini" e annuncia che domani, venerdì 25 febbraio, riferirà al Parlamento sugli sviluppi del conflitto. "Voglio dirvi - ribadisce - che il Governo intende lavorare senza sosta per risolvere questa crisi. Abbiamo accanto i nostri alleati - l'Europa, gli Stati Uniti. Insieme faremo tutto il necessario per preservare la sovranità dell'Ucraina, la sicurezza dell'Europa, e l'integrità dell'ordine internazionale basato sulle regole e sui valori da noi tutti condivisi". 

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