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Domenica, 28 Aprile 2024
Duello in tv

Meloni contro Schlein (e Conte resta fuori): tutto quello che c'è da sapere sul duello tv dell'anno

Le tv sono entusiaste e già sono al lavoro per concretizzare l'evento: SkyTg24 e Porta a Porta in pole position. C'è un elemento "politico" da sottolineare: l'esclusione del leader M5s. E perché la premier ha davvero dato l'ok al confronto?

Se la giocano Sky e Rai, a quanto pare. Si farà, molto probabilmente, il confronto in tv tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. La leader dem aveva manifestato massima disponibilità durante l'ultima all'assemblea del Pd, a metà dicembre: "Sono sempre pronta a un confronto nel merito con lei, di persona. In televisione o in un altro luogo. Io non ho paura del confronto con lei su niente". Per questo quel "volentieri" della premier alla domanda, nella conferenza stampa di inizio anno, sulla disponibilità al faccia a faccia entro le elezioni europee di giugno, suona come un via libera al lungo duello tra le due leader da qui all'estate.

Confronto tv Meloni-Schlein

"Meloni ha raccolto la sfida, finalmente. Ora non può più scappare", si mormora da fonti parlamentari dem. Le tv sono entusiaste e già sono al lavoro per concretizzare l'evento. Sarebbero SkyTg24 e Porta a Porta le testate già partite in pressing asfissiante sui rispettivi staff per passare alla fase operativa. I papabili per la conduzione del confronto sono gli onnipresenti Bruno Vespa, Enrico Mentana (nel caso la spuntasse La7), Giuseppe DeBellis (direttore di SkyTg24) e Myrta Merlino.

Gli ascolti sarebbero, anzi saranno senz'altro notevoli per un format che, pur se un po' impolverato, non passa mai di moda. I dibattiti a più voci, non uno contro uno, non hanno la stessa immediatezza e la stessa spettacolarità. 

C'è un elemento importante da sottolineare. L'ok della presidente del Consiglio in conferenza stampa ha un peso specifico, politico, notevole. Di fatto, ha pubblicamente riconosciuto il ruolo della Schlein come 'competitor'. Ai danni di Conte. "Meloni vuole confrontarsi con chi teme di meno", ha detto il capogruppo M5d al Senato Stefano Patuanelli. Lo "sconfitto", se così si può dire, rischia di essere Conte, che pur guidando un partito che secondo i sondaggi è solo pochi punti (al massimo 5 punti, forse meno) sotto al Pd, viene escluso dai giochi mediatici.

Sarà entro inizio aprile

Ci sono limiti temporali ben precisi: il faccia a faccia deve avvenire entro l'inizio di aprile, perché a 60 giorni dalle elezioni europee, a inizio giugno, partono le regole della par condicio, che imporrebbero di invitare tutti i partiti in corsa. Nel 2022, infatti, il confronto televisivo tra Enrico Letta e Giorgia Meloni, che Vespa era pronto a organizzare in occasione delle elezioni politiche, saltò proprio per la par condicio e si tenne solo in streaming. Quindi, ci sono tre mesi di tempo.

Perché Meloni ha scelto Schlein e non altri avversari per quello che sarà il primo confronto a due da quando è entrata a Palazzo Chigi? Secondo un attento osservatore come Marcello Sorgi il motivo principale è che Schlein, "diversamente da Conte o da Renzi, non è mai stata premier e potrà rinfacciare meno scelte fatte dalla leader di Fratelli d'Italia quando era all'opposizione. - si legge oggi sulla Stampa - Un'opposizione dura, a tratti populista, con scelte propagandistiche di cui la presidente del consiglio tende spesso a cancellare il ricordo, cosa che sarebbe più difficile fare con Conte, che potrebbe rimproverarle qualche voltafaccia tra la passata e la presente stagione".

Ma non è tutto lì, forse. Meloni ha avuto modo di verificare le capacità oratorie di Schlein nei "question time" alla Camera e non avrebbe mai notato finora quello strizzare l'occhio alla retorica populista che è invece un'arma che Giuseppe Conte sa ancora talvolta utilizzare in modo molto efficace. Supposizioni a parte, un primo duello tra Meloni e Schlein sarà alla Camera il 17 gennaio, quando è previsto il cosiddetto "premier time". Meloni dovrà rispondere alle interrogazioni dei gruppi parlamentari sui più vari argomenti.

Meloni e Schlein in lista alle elezioni europee 2024?

C'è anche un'altra partita tutta da giocare. Quella della candidatura delle due leader alle europee. La stessa Meloni, spiegando della sua indecisione, ha lanciato una sfida di non poco conto alla segretaria dem: "Una mia candidatura spingerebbe altri leader a mettersi in gioco e questo sarebbe un test di altissimo livello, interessante".

Nel Pd le opinioni sono diverse, anche nel gruppo dirigente. C'è chi preme per un impegno sul campo della segretaria, convinto che questo spingerebbe il Pd oltre la soglia del 20%. Altri, oltre alle questioni legate al meccanismo della doppia preferenza che finirebbe per penalizzare le candidate dem, temono il fatto che in caso di vittoria del centrodestra e di un successo di FdI comunque il conto alla Schlein verrebbe presentato, a prescindere dai numeri raccolti dal Pd.

"Ancora c'è tempo", rispondono in casa dem a chi sollecita indicazioni sulla candidatura della segretaria. Il lavoro sulle liste, comunque, procede. I nomi che circolano sono quelli dei sindaci, Nardella e Ricci al Centro, De Caro al Sud, Gori al Nord ovest. Poi ci sono le uscenti Picierno, Gualmini, Tinagli e Laureti, la new entry Marta Bonafoni. Ci sono nel 'totonomi' big come Zingaretti ma anche esterni come Chiara Valerio, Maurizio De Giovanni, Cecilia Strada. Ma tutto può cambiare nel caso in cui la Schlein decidesse di scendere in campo, magari dopo un annuncio simile fatto dalla Meloni. La politica vive anche di dualismi e il duello Giorgia-Elly è all'inizio.

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