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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Gentiloni parla alla Camera: "Il governo dura fin quando ha la fiducia del Parlamento"

Il discorso del nuovo premier per esporre le dichiarazioni programmatiche all'indomani del giuramento. Movimento 5 stelle, Lega e Ala fuori dall'aula. Il voto di fiducia è previsto in serata

Interventi nelle zone colpite dal terremoto, ripresa economica, banche, politica internazionale e Mezzogiorno. Sono le priorità di questo governo, dice Paolo Gentiloni nel suo discorso per chiedere la fiducia alla Camera. "E' un governo di responsabilità, garante della stabilità delle nostre istituzioni", ha detto il presidente del Consiglio.

Ampi spazi vuoti tra i banchi delle opposizioni a Montecitorio. Fuori dall'aula, come annunciato, i deputati di M5s, Lega e Ala. Ma defezioni si registrano anche nel resto del centrodestra, cioè tra i deputati di Forza Italia, Fratelli d'Italia e i fittiani dei Conservatori e riformisti.

"Lascio alla dialettica tra le forze politiche il dibattito sulla durata del governo. Per quanto mi riguarda, io mi attengo alla Costituzione: il governo dura fin quando ha la fiducia del Parlamento". L'esecutivo, ha aggiunto, "nasce con la stessa maggioranza del governo precedente, che non è venuta meno. Per qualcuno è un limite, io rivendico il grande lavoro fatto, i risultati ottenuti, che hanno rimesso in moto l'Italia e che ci vengono riconosciuti. Ne siamo orgogliosi e fanno onore alla maggioranza che li ha sostenuti".

La scelta di Matteo Renzi di dimettersi da presidente del Consiglio in seguito alla sconfitta al referendum costituzionale "non era dovuta, ma annunciata ampiamente". E le sue dimissioni sono un atto di "coerenza che tutti gli italiani dovrebbero salutare con rispetto". In Europa "l'Italia avrà una posizione molto netta nel sostenere le nostre ragioni" sull'immigrazione: "Non è accettabile che passi di fatto un principio di un'Europa troppo severa su alcuni aspetti delle sue politiche di austerity e troppo tollerante nei confronti di Paesi che non accettano di condividere le responsabilità comuni sull'immigrazione".

Il governo Gentiloni giura al Quirinale davanti a Sergio Mattarella

Tocca al Parlamento l'iniziativa in materia di legge elettorale, il governo "non sarà attore protagonista", ha sottolineato il premier, rilevando la necessaria armonizzazione della legge tra Camera e Senato: "E' un confronto nel quale il governo non sarà l'attore protagonista. Spetta a voi la responsabilità di promuovere e provare intese efficaci". "Certo - ha proseguito - il governo non starà alla finestra, cercherà di accompagnare, sollecitare. Una sollecitudine che non deriva dalle considerazioni sulla durata dell'esecutivo ma dalla consapevolezza che il sistema ha bisogno di regole certe".

ZONE TERREMOTATE - "Spetta a me indicare le priorità del governo. La prima è senz'altro l'intervento nelle zone colpite dal terremoto. Abbiamo avuto - prosegue il premier - una risposta straordinaria ma siamo ancora in emergenza e dalla qualità della ricostruzione dipende la qualità del futuro di una parte rilevante del territorio dell'Italia centrale e da questi passi che faremo dipende anche la forza che avremo nel programma a lungo termine su Casa Italia, che interviene sugli elementi più profondi dei danni che vengono provocati dagli eventi sismici nel Paese".

LE BANCHE - "Occorre garantire la stabilità degli istituti bancari e i risparmi dei cittadini. Il governo - assicura Gentiloni - è pronto ad intervenire per garantire la stabilità degli istituti bancari". Tuttavia, precisa, "il sistema è solido e sta contribuendo a sostenere la ripresa. Ci sono casi specifici che, anche per comportamenti inadeguati di alcuni amministratori, richiedono un rafforzamento patrimoniale e per i quali si punta ad un rafforzamento attraverso il ricorso al mercato".

IL SUD - Inoltre, "dobbiamo fare molto di più per il Mezzogiorno. La decisione di formare un ministero esplicitamente dedicato al Sud non deve far pensare a vecchie logiche del passato, al contrario noi abbiamo fatto molte cose per il Mezzogiorno ma credo che sia insufficiente la consapevolezza che proprio dal Sud possa venire la spinta forte per la crescita economia".

IL CETO MEDIO - "All'agenda vorrei aggiungere grandi questioni su cui finora a mio avviso non abbiamo dato risposte pienamente sufficiente. Innanzitutto i problemi che riguardano la parte più disagiata della nostra classe media, partite iva e lavoro dipendente, che devono essere al centro dei nostri sforzi per far ripartire la nostra economia", dice. "Proprio perché non vogliamo rinunciare a una società aperta e digitale vogliamo porre al centro coloro che da queste dinamiche si sentono sconfitti".
 

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