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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Apre in Sicilia la prima struttura per i richiedenti asilo

Nel frattempo si raddoppiano i Centri di permanenza per il rimpatrio e dovrà essere raddoppiato anche il numero delle forze dell'ordine impegnate nel presidio di queste strutture

A Pozzallo, in Sicilia, apre la prima struttura di trattenimento di richiedenti asilo, che sarà operativa da domani, 24 settembre, per le cosiddette procedure accelerate di frontiera. La sede, la prima in Italia, sorge nell'ex area industriale del paese del Ragusano e dista un chilometro dal porto. La struttura è stata realizzata in 40 giorni con dei container posizionati in un'area protetta da un perimetro con base in cemento, inferriate e filo spinato. Come deciso dal governo Meloni, la zona in cui sorge la struttura è poco frequentata ed è isolata rispetto al centro abitato del comune siciliano. All'interno, 84 dei 300 posti previsti sono riservati ai migranti che potranno utilizzare il nuovo iter che prevede il versamento di 5mila euro per evitare di esservi trattenuti.

Con cinquemila euro i migranti possono evitare i Cpr

A dare l'annuncio della sua attivazione è stato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, a Benevento, dove è intervenuto a concludere i lavori di 'Sud Invest', confermando che di Cpr ce ne sarà uno in ogni regione, ma precisando che "sul tavolo al momento però c'è solo qualche ipotesi" sulle collocazioni specifiche. "Nel recepimento di una direttiva europea - ha detto il ministro Pianteodosi - avvieremo da domani a Pozzallo, in provincia di Ragusa, la prima struttura di trattenimento di richiedenti asilo provenienti da Paesi sicuri, come la Tunisia, per fare in modo che si possano realizzare velocemente, entro un mese, procedure di accertamento per l'esistenza dei presupposti di status di rifugiato".

La garanzia finanziaria di circa 5mila euro, prevista per non essere trattenuti in quella struttura, precisa il ministro, "non riguarda le persone nei Cpr, i cittadini espulsi per irregolarità acclarata nella loro condizione di soggiorno o per pericolosità accertata, che sono quelli destinati nel Crp". Quella di Pozzallo è "una scommessa che il Governo ha fatto per attuare una direttiva europea che prevede la possibilità di trattenerli e che l'alternativa è la garanzia anche di carattere economico per sottrarsi al trattenimento - spiega ancora Piantedosi - se la cosa funzionerà e la porteremo avanti in maniera più estesa, risolverà una situazione annosa".

Il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuma, evita commenti diretti, limitandosi ad affermare di "riconoscersi perfettamente nelle parole del Presidente della Repubblica Mattarella". "Siamo per accogliere - aggiunge - siamo per integrare ma a patto di regolarizzare questi immigrati". "Ho avuto iniziali perplessità per questo tipo di strutture - spiega il sindaco - specie perché nell'hotspot a ridosso dell'area portuale attualmente gestiamo un centro con 220 posti disponibili e ne stiamo accogliendo 500. Il Governo investa nell'accoglienza e nella conseguente regolarizzazione per fare in modo che si possano realizzare velocemente procedure di stabilizzazione, di rifugiato o di rimpatrio", è il monito del primo cittadino di Pozzallo.

Nel frattempo, si raddoppiano i Centri di permanenza per il rimpatrio e dovrà essere raddoppiato anche il numero delle forze dell'ordine impegnate nel presidio di queste strutture, teatro spesso di vandalismi e disordini. La coperta è però corta e non si può distogliere troppo personale in divisa lasciando sguarnito il controllo del territorio. Ecco perché il governo punta ad aumentare di 2mila unità il contingente dei militari dell'operazione Strade sicure attivo nelle città, riportandolo a 7mila dagli attuali 5mila. Le forze armate non saranno utilizzate nei Cpr, ma serviranno a integrare nelle aree urbane i dispositivi di controllo delle forze di polizia.

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