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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Letta bis, governo tecnico o elezioni anticipate: tutti gli scenari possibili

Crisi di governo, quali sono gli scenari possibili? Letta ha le idee chiare: è disposto a un "bis" solo con il sostegno forte dei moderati. In caso di "governo di scopo" salgono le quotazioni di Saccomanni. Grillo: "Subito al voto. Nel centrodestra intanto si avvicina la resa dei conti

Letta bis, governo tecnico o elezioni anticipate. Sono questi i tre scenari possibili nelle prossime settimane.

"Siamo in una fase un po’ criptica...io cercherò di vedere se ci sono le possibilità per il prosieguo della legislatura". Prima di incontrare Enrico Letta al Colle, il presidente Napolitano, a Napoli, annuncia che procederà allo scioglimento solo senza altre possibilità. "La tradizione e l’obbligo costituzionale è che il Presidente della Repubblica proceda a uno scioglimento delle Camere quando non c’è alcuna possibilità di dar vita a una maggioranza- spiega-. Procederò con una attenta verifica dei precedenti di altre crisi, a partire dalla crisi del secondo governo Prodi", dice il capo dello Stato ai cronisti.  

Letta - Napolitano, c'è l'intesa: "Chiarimento alle Camere"

E mentre Berlusconi in una telefonata con i militanti di Forza Italia di Napoli alza il tiro contro il Pd e i magistrati, e chiede "elezioni subito" nel centrodestra si alzano segnali di forti dissenso. "Se Forza Italia è questa, io non aderirò". Con una battuta al Festival del Diritto di Piacenza Quagliariello annuncia il rompete le righe e certifica la spaccatura interna al Pdl. "Se ci sarà solo una riedizione di Lotta Continua del centrodestra ne prenderò atto". Silvio Berlusconi sara' domani a Roma per partecipare, alle 17, all'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari Pdl che si terra' presso la sala della Regina di Montecitorio.

Grillo: "Se italiani votano ancora Pd e Pdl, mi tiro fuori"

Il premier Enrico Letta ha le idee chiare: "Mi sfiducino in Parlamento e si prendano le loro responsabilità di fronte al Paese". Una sfida non tanto a Silvio Berlusconi ("Segue solo i suoi interessi personali", chiude Letta) ma alle ormai famose "colombe" del Pdl. Ovvero tutti quei moderati che non sono più disposti a seguire e a fidarsi ciecamente del leader indiscusso e indiscutibile del centrodestra.

Berlusconi apre la crisi. Letta: "Gesto folle"

La strada è strettissima, Letta lo sa, ma sarebbe l'unica situazione in cui il premier si renderebbe disponibile a continuare la sue esperienza di governo. All'interno del Pdl i vari Maurizio Lupi, Gaetano Quagliariello, Maurizio Sacconi sono in grossa difficoltà. Non hanno ancora deciso che cosa fare. Ieri sera, dopo l'annuncio delle dimissioni, i ministri azzurri si sono riuniti a casa di Angelino Alfano. Oggi Alfano stesso prende timidamente le distanze dai falchi del Pdl, annunciando: "Sarò diversamente berlusconiano, no agli estremismi".

Letta: "Berlusconi rovescia la frittata"

Solo e soltanto con una spaccatura chiara, evidente, decisa all'interno del Pdl, con la nascita di una formazione legata al Ppe europeo, Letta sarebbe disposto a proseguire. Un governo traballante, sempre sull'orlo del baratro, non lo attira. Basterà tuttavia far leva sulle "colombe" per convincere il centrodestra italiano a superare il berlusconismo? Difficile, per non dire impossibile, per la natura stessa del Pdl, un partito personale costruito attorno al suo leader.

Ciao ciao governo: i ministri del Pdl si dimettono

Non c'è in ogni caso la disponibilità di Enrico Letta a guidare un "governicchio" di scopo, che approvi la legge di stabilità e "aggiusti" il Porcellum, prima di andare al voto. Se si profilasse uno scenario del genere, il nome caldo in queste ore per prendere la guida di un governo "a tempo" è quello del ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni. Letta farebbe un passo di lato (non indietro) e si concentrerebbe sulla campagna elettorale e sulla sfida con Matteo Renzi per la guida del Pd e del centrosinistra. La scadenza per presentare le candidature alla segreteria è l'11 ottobre: i tempi ci sarebbero.

Saccomanni getta acqua sul fuoco: "Conti pubblici ok"

A spingere invece per le elezioni anticipate è un insieme trasversale di forze politiche, dal Movimento Cinque Stelle alla Lega Nord. Beppe Grillo, che secondo gli ultimi sondaggi è in crescita, lo dice chiaramente. "Un cambiamento immediato e' necessario. Bisogna tornare al voto. Gli italiani devono poter decidere se vivere o morire. Rien ne va plus".  "Bisogna andare al voto per vincere e salvare l'Italia. E' l'ultimo treno. Napolitano non si opponga. I prossimi mesi saranno per cuori forti. In alto i cuori", scrive dal suo blog il leader Cinque Stelle.

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