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Venerdì, 26 Aprile 2024
Crisi economica

Spending review. Cosa e quanto tagliare

Catricalà: "Entro 15 giorni il piano". Ma la nomina di Enrico Bondi commissario per le spese della Pubblica amministrazione scuote la politica italiana

Entro 15 giorni il commissario Enrico Bondi presenterà un piano per i tagli alla Pubblica amministrazione. In totale, 2 miliardi di euro. E' questo l'annuncio dato dal sottosegretario Antonio Catricalà a margine della relazione di fine mandato del presidente dell'Agcom. Catricalà ha già incontrato il neo commissario per l'acquisto dei beni e servizio della Pubblica amministrazione, Enrico Bondi, spiegando di aver "parlato solo di logistica, trovato la sua collocazione al ministero dell'Economia e individuato gli uffici della presidenza del Consiglio e del Tesoro di cui si avvarrà". Per quanto riguarda la presidenza del Consiglio, "gli abbiamo assegnato l'Ispettorato alla Funzione pubblica e l'ufficio della Ragioneria dello Stato per il Tesoro".

QUANDO E QUANTO TAGLIARE - In relazione ai tempi della 'manovra Bondi', Catricalà ha spiegato che "il cronoprogramma prevede che entro 15 giorni Bondi presenti un piano e lo aggiorni ogni mese". Per quanto concerne l'importo dei tagli, sul totale necessario di 4,2 miliardi la parte del commissario sarà "un po' di più di 2 miliardi, un po' meno della metà dei 4,2 miliardi".

COSA TAGLIARE - Riduzione in termini monetari della spesa per l'acquisto di beni e servizi. Quindi ridimensionamento delle strutture dirigenziali. E ancora, compattamento degli uffici, eliminazione delle spese di rappresentanza e dei concegni. Questi i capitoli oggetto dell'attività di revisione della spending review nelle mani di Bondi. L'attività  di revisione della spesa di ogni amministrazione, si spiega, dovrà concentrarsi su undici punti.

Punto 1 - Revisione dei programmi di spesa e dei trasferimenti "verificandone l'attualità e l'efficacia, eliminando le spese non indispensabili e non correlate alle missioni istituzionali".

Punto 2 - Razionalizzazione delle attività e dei servizi offerti sul territori e all'estero "finalizzata alla riduzione dei costi e alla razionalizzazione della distribuzione del personale, anche attraverso concentrazioni dell'offerta e dei relativi uffici". 

Punto 3 - Riduzione "anche mediante accorpamento, degli enti strumentali e vigilanti e delle società pubbliche".

Punto 4 - Riduzione "in termini monetari" per l'acquisto di beni e servizi anche mediante l'individuazione di responsabili unici della programmazione di spesa, nonché tramite una "più adeguata utilizzazione delle procedure espletate dalle centrali di acquisto e una più efficiente gestione delle scorte".

Punto 5 -  Ricognizione degli immobili in uso 

Punto 6 - Riduzione della spesa per le locazioni.

Punto 7 - Ottimizzazione degli immobili di proprietà pubblica anche "attraverso compattamenti di uffici e amministrazioni".

Punto 8 - "Restituzione all'agenzia del demanio degli immobili di proprietà pubblica eccedenti fabbisogni".

Punto 9 - "Estensione alle società in house dei vincoli vigenti in materia di consulenza".

Punto 10 - "Eliminazione delle spese di rappresentanza e spese per convegni, salvo casi eccezionali come i rapporti con le autorità estere".

Punto 11 - "Proposizione di impugnazione avverso sentenze di primo grado che riconoscono miglioramenti economici progressivi per dipendenti pubblici, onde evitare che le stesse passino in giudicato".

REAZIONI - Scetticismo. Dal Pdl al Pd, passando per l'Idv, la scelta di Monti di ricorrere a un commissario a servizio di un tecnico (Bondi + Giarda) è incomprensibile. "Confesso di non aver capito il senso di queste nomine" il commento di Stefano Fassina, responsabile economico del Pd. Più duro Antonio Di Pietro, per il quale "un tecnico più un altro tecnico non fanno due tecnici, ma manfrina. E' evidente che ormai Monti tira solo a campare". Il Pdl attacca su due fronti, mentre affida la difesa ad Alemanno. Prima Renato Brunetta: per l'ex ministro "il problema non siamo noi ma Monti. Se lui si innervosisce per le critiche e necessita di tecnici al quadrato e al cubo non lo so. Non credo però che altri tecnici siano la ricetta per i problemi del paese. Con questa storia Monti si sta incartando, come con la 'spending review' per decreto". Durissimo Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato: "La nomina dei tecnici è una sfiducia del governo a se stesso". E pur riconoscendo "rigore e serietà" di Bondi, Gasparri non manca di far notare come "Passera (Sviluppo economico, ndr) ha fatto duemila interviste e poi niente. Per lui, come Giarda, è una bocciatura clamorosa". Per evitare frizioni con il governo, Gianni Alemanno sceglie la difesa d'ufficio della decisione di Monti di ricorre a un 'super-commissario' per i tagli. "Chi ironizza sulla nomina di Enrico Bondi" il commento di Alemanno "non conosce il valore di questo personaggio. Non è un tecnico, è una forza della natura che ha saputo affrontare e risolvere tante situazioni senza speranza". 

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