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Venerdì, 26 Aprile 2024

Coronavirus, quando torneremo alla normalità?

Secondo l'immunologo Anthony Fauci, capo della task force Usa anti Covid-19, una data realistica è quella del Natale 2021: ecco il motivo

C'è fiducia nelle sue parole, c'è competenza. Ma c'è anche la consapevolezza che non ha senso per adesso far passare il messaggio che la vittoria sul coronavirus sia questione di mesi, o magari settimane. Non è così. "Non ho dubbi: ce la faremo. E lo faremo grazie a una combinazione di vaccini sicuri ed efficaci e di politiche sanitarie adeguate" dice l'immunologo Anthony Fauci, capo della task force Usa contro il Covid-19 (e uno degli scienziati più esperti al mondo in tema di virus) in un colloquio con Repubblica. Ma fa presente che il tempo che ci vorrà "dipende da una serie di fattori. Primo di tutti, il vaccino e la sua efficacia: lo avremo rapidamente e sarà distribuito nel corso del 2021. Quindi: se le persone continueranno a comportarsi in modo adeguato e saranno vaccinate, da qui a un anno cominceremo a esserne fuori. Magari non del tutto in tutto il mondo: questo non potrà accadere prima di quattro anni".

"Spero che per il Natale 2021 potremo tornare a una qualche forma di normalità"

Per il Natale 2021? "Lo spero. Non c'è garanzia. Ma ci sono tanti vaccini in sperimentazione in tutto il mondo. Alla fine, uno sicuro ed efficace ci sarà. Quindi, sì: spero che per il Natale 2021 potremo tornare a una qualche forma di normalità".

"Non credo" saremo completamente coperti dal virus una volta vaccinati, aggiunge Fauci:

"Ci sono molti vaccini che proteggono al 95-97%, come quello del morbillo che è uno dei più efficaci. Ma dubito che riusciremo mai a mettere a punto un vaccino così efficace contro Covid-19".

"Ci spero - continua-  ma sarei soddisfatto se avessimo un vaccino efficace al 70-75% o giù di lì. Non proteggerà tutti, ma proteggerà la maggioranza. E così il virus non avrà l'opportunità di diffondersi. Andrà benissimo così". Le cose da fare in attesa sono: "indossare le mascherine, tutti. Tenere una distanza di sicurezza di 180 centimetri o più. Evitare gli assembramenti di qualunque tipo. Cercare di fare le cose all'aperto. E lavarsi le mani il più spesso possibile".

"Pronti a nuove misure se l'epidemia peggiora", l'allarme dell'Iss sui nuovi casi di contagio 

Fonte: La Repubblica →
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