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Venerdì, 26 Aprile 2024
La decisione / Svizzera

La Svizzera vieta di coprire il viso con il velo islamico: vince il “sì” al referendum

Il 51,2% dei votanti vuole che non venga coperto il viso con nessun tipo di velo come il burka o il niqab. La protesta della comunità islamica

Con il 51,2% dei votanti ha vinto il sì: in Svizzera sarà vietato coprire il viso in pubblico con qualsiasi tipo di velo, compreso il burka o il niqab indossato dalle donne musulmane. Un divieto che, per quanto riguarda le manifestazioni e gli eventi sportivi, era già in vigore in 15 cantoni svizzeri. Ora sarà esteso, indipendentemente dalla circostanza, a livello nazionale. Sono però previste eccezioni: per i luoghi di culto e per motivi inerenti a salute, sicurezza, condizioni climatiche e usanze locali. Nessuna eccezione, invece, per le turiste. 

La proposta di referendum 

La proposta di indire un referendum era stata avanzata dal Partito popolare svizzero (Svp) di destra che ha condotto una campagna usando lo slogan "Stop all'estremismo". Il governo svizzero in precedenza si era opposto al divieto sostenendo come stabilire cosa indossare fosse una libera scelta delle donne sulle quali nessuno poteva incidere. Eppure il referendum di domenica ha evidenziato come la maggioranza della popolazione la pensi diversamente o quantomeno consideri prioritari altri interessi. Questo nonostante, secondo una ricerca dell'Università di Lucerna, sia raro il ricorso a burqa e niqab: il primo quasi mai usato, l’altro utilizzato solo da una trentina di donne. Poco incidente anche la presenza della componente musulmana in Svizzera: sono circa il 5% delle persone su una popolazione di 8,6 milioni. La maggior parte sono originarie della Turchia, della Bosnia e del Kosovo.

La reazione della comunità islamica 

Ovviamente il risultato del referendum non è stato accolto con favore dal gruppo islamico svizzero che ha dichiarato come quella di domenica sia stata “una giornata buia” per i musulmani. "La decisione odierna apre vecchie ferite, amplia ulteriormente il principio di disuguaglianza giuridica e invia un chiaro segnale di esclusione alla minoranza musulmana", è la posizione ufficiale del Consiglio centrale dei musulmani che ha già annunciato di voler ricorrere in tribunale. Il quesito referendario d’altra parte non lasciava adito a fraintendimenti: “Sei favorevole al divieto delle coperture totali del viso?” Nessun riferimento ai simboli come burqa e niqab, ma, dal momento che la proposta era arrivata dalle forze della destra, ci sono stati pochi dubbi sul riferimento della battaglia.

Chi ha votato per il sì

I fautori del ‘sì' hanno posto sul tavolo anche il tema della sicurezza in strada e negli stadi, facendo menzione dei gruppi ultrà. Sta di fatto che il 48,8% dei votanti si è schierato contro il divieto di copertura del volto nei luoghi pubblici. Contro anche sei cantoni su 26, soprattutto quelli che ospitano le città più grandi del Paese dove probabilmente ha inciso anche un ragionamento economico-turistico di apertura. L’esito del referendum dovrà essere inserito nella legislazione federale dal momento che quella di domenica è stata una modifica alla Costituzione federale.

Fonte: BBC News →
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