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Lunedì, 29 Aprile 2024
Scuola e istruzione

Uno studente su due esce dalle superiori con competenze inadeguate in italiano e matematica

I risultati dei test Invalsi 2023 rivelano un divario drammatico tra Nord e Sud

Uno studente su due esce dalle superiori con competenze inadeguate in italiano e matematica. È uno dei dati che emerge dal rapporto Invalsi 2023 presentato oggi alla Camera dei deputati. I test Invalsi sono prove standardizzate che gli studenti svolgono in diverse fasi del loro percorso scolastico, per individuare il loro livello di competenze su scala nazionale. Quest'anno le prove hanno coinvolto oltre 12mila scuole per un totale di oltre un milione di allievi della scuola primaria (classi seconda e quinta), circa 570.000 studenti della terza media e più di un milione di studenti delle superiori. I risultati non sono confortanti. Anzi.

Il quadro complessivo, si legge nel comunicato stampa che illustra il rapporto, "risente ancora in maniera evidente delle conseguenze post-pandemiche sugli apprendimenti degli studenti italiani". Uno dei dati che emerge con più forza è che c'è un divario piuttosto netto tra Nord e Sud che inizia a evidenziarsi già alle elementari ed è più evidente per la matematica e l'inglese-listening.

"Ciò significa - viene osservato - che la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti effetti negativi sui gradi scolastici successivi".

Il rapporto Invalsi 2023, i risultati dei test in quinta superiore

Veniamo ai risultati, iniziando dagli studenti delle superiori. Nel test di italiano il 23,6% degli alunni delle ultime classi non è andato oltre il livello 1 (su una scala di 5) che denota un risultato "molto debole"; il 25,7% si è invece fermato al livello 2, ancora una volta insufficiente. In totale il 49,3% dei ragazzi che esce dalle superiori non ha una preparazione adeguata in italiano. Si tratta dunque di studenti che non sanno comprendere il senso di un testo al di là del suo significato letterale.

Test Invalsi, i risultati delle prove di italiano tra gli studenti di quinta superiore

La differenza tra Nord e Sud è molto marcata. In Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna il risultato medio dei test non è in linea con gli obiettivi che dovrebbe raggiungere uno studente alla fine delle scuole secondarie. La quota di studenti che si attestano al livello più alto (quindi conseguono risultati molto buoni) varia tra un 10% circa (Lombardia, provincia autonoma di Trento e Friuli-Venezia Giulia) a un 3% circa (Campania, Calabria e Sicilia), con valori via via decrescenti spostandosi verso il Mezzogiorno.

Non è andata meglio con la prova di matematica: in questo caso la metà esatta degli studenti ha raggiunto un risultato insufficiente. Anche in questo caso ci sono evidenti differenze tra le varie regioni. La quota di studenti che si attestano al livello più alto, si legge nel rapporto, varia tra un 24%-25% circa (province di Trento e Bolzano, Friuli-Venezia Giulia) a un 6%-7% circa (Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna). E ancora una volta man mano che ci si sposta verso Sud i punteggi si abbassano. 

Test Invalsi i risultati della prova di matematica tra gli studenti di quinta superiore

I test Invalsi nelle scuole medie

I risultati sono un po' più confortanti alle scuole medie. Nel test di italiano il livello 1 (quello più basso) è stato riscontrato nel 14,6% dei test, mentre un altro 23,9% si è fermato al livello 2. In totale le insufficienze sono dunque il 38,5%. Oltre il 44,1% degli alunni però ha competenze inadeguate in matematica. Non è poco. Facendo un raffronto con gli anni precedenti, "gli esiti registrati nelle scuole medie confermano che si è fermato il calo degli apprendimenti in Italiano e matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021, ma non si registra ancora una decisa inversione di tendenza. I risultati dei testi di inglese (sia listening sia reading) sono "in miglioramento, mentre rimangono molto marcati i divari territoriali", viene evidenziato nella nota.

Il 45% degli alunni non raggiunge il livello base in quinta elementare

Per quanto riguarda gli alunni delle elementari è stato registrato "un indebolimento dei risultati in tutte le discipline osservate" si legge nella nota stampa. Tra gli studenti di seconda elementare i risultati di italiano e matematica "sono più bassi di quelli registrati nel 2019 e nel 2021 e, sostanzialmente, in linea con quelli del 2022". Per quanto riguarda gli alunni di quinta, i risultati  del 2023 "sono più bassi di quelli degli anni precedenti, compreso il 2022, in tutte le discipline", incluso l'inglese. Gli effetti del Covid dunque si fanno ancora sentire. Un dato certamente preoccupante è che oltre il 45% degli allievi non raggiunge il livello base in 5°elementare. 

Italia divisa: "Al nord risultasti in linea con i più importanti Paesi europei"

"Ancora una volta i risultati Invalsi ci restituiscono un Paese a due velocità, se non talvolta a tre. Le scuole dell'Italia settentrionale - si sottolinea - riescono in generale a mantenere livelli di risultato in linea con i più importanti paesi europei. Pur non senza difficoltà, le scuole di queste regioni conseguono risultati complessivi buoni, limitando la quota di allievi che terminano il ciclo secondario di secondo grado in condizioni di fragilità".

Il rapporto mette in evidenza tra l'altro i "risultati eccellenti dell’istruzione tecnico-professionale in alcuni territori come il Veneto, la provincia autonoma di Trento e la Lombardia" che mostrano ancora una volta soluzioni e possibilità estremamente interessanti e che devono essere estesi ad altre aree, naturalmente con le debite e necessarie differenziazioni". E sottolinea come "soprattutto in alcuni territori, migliorano i risultati degli allievi stranieri, in particolare quelli di seconda generazione. Ciò conferma, da un lato, la capacità della nostra scuola di essere realmente inclusiva, nei fatti e non solo nelle intenzioni, e, dall’altro, l’importanza cruciale e fondamentale dell’azione perequatrice della scuola dell’infanzia, sin dalla primissima età. I dati - si legge nel rapporto - mostrano infatti come la frequenza della scuola dell’infanzia eserciti in generale un effetto positivo sugli apprendimenti, ma per gli allievi di origine immigrata molto di più che per quelli nati in Italia da genitori italiani".

Migliora l'apprendimento dell'inglese

Oltre alla capacità della nostra scuola di essere inclusiva, c'è un'altra buona notizia. Ovvero il "miglioramento costante degli apprendimenti in Inglese al termine del secondo ciclo d’istruzione". "I risultati sono in costante miglioramento in tutti i territori - si legge -, pur con delle differenze tra di loro ancora troppo ampie e che devono essere ridotte. Si tratta di un aspetto molto rilevante. È noto quanto l'apprendimento delle lingue straniere sia importante, oggi ancora più di ieri, in un contesto in cui le ragazze e i ragazzi non possono già oggi più prescindere dal confronto con i loro coetanei del mondo. I risultati d’Inglese paiono indicare una scuola che ha intrapreso un cammino con determinazione e convinzione, approfittando di tutte le risorse disponibili. È un esempio da sostenere e promuovere", si evidenzia.

La dispersione scolastica

Va infine rilevato che risulta in diminuzione il numero degli alunni che abbandona gli studi. La pandemia ha reso ancora più attuale il problema della dispersione scolastica che nel 2019 si attestava al 7,5%, per salire al 9,8% nel 2021, probabilmente a causa di lunghi periodi di sospensione delle lezioni in presenza. Nel 2022 si era già osservata una leggera inversione di tendenza sia a livello nazionale, passando al 9,7% (-0,1 punti percentuali). Gli esiti del 2023 confermano un più rilevante calo della dispersione scolastica implicita che si attesta all'8,7% (-1 punto percentuale rispetto al 2022).

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