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Energia

L’ambizioso accordo che favorirà lo sviluppo del biometano in Italia

L’intesa è stata siglata dalla Coldiretti e da Italgas dopo il cambiamento degli scenari di mercato europei legati al gas

La necessità di orientarsi verso fonti rinnovabili e lo scenario internazionale attuale hanno spinto molti Stati a capire quanto sia importante sostituire l’utilizzo di gas con risorse sostenibili come può essere il biometano. Da qui è partita la volontà nelle scorse settimane di realizzare un accordo tra Coldiretti e Italgas, quest’ultima considerata la prima distributrice di gas in Italia e Grecia e la terza in Europa.

Il protocollo d’Intesa è stato firmato presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) dal presidente di Coldiretti, Ettore Prandini e dall’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo, alla presenza di Vannia Gava viceministra per l’ambiente e per la sicurezza energetica. L’obiettivo è favorire lo sviluppo della produzione di biometano sul territorio del nostro paese. Un accordo che si inserisce all’interno di altre iniziative proprio a sostegno delle biomasse che hanno visto coinvolto il governo in prima persona. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sono stati stanziati 1,7 miliardi di euro per far sì che entro il 2026 si arrivi a una produzione nazionale quattro volte superiore a quella attuale e che si dovrebbe aggirare attorno a circa 2 miliardi di metri cubi l’anno.

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I punti salienti dell’accordo

Per favorire appunto lo sviluppo del biometano, ci sono alcuni passi da compiere e il protocollo contiene al suo interno un impegno che sia Coldiretti che Italgas sono pronti a rispettare. In particolare le parti dovranno realizzare tutte quelle azioni che agevoleranno la realizzazione di nuovi impianti di produzione di biometano. A questo si aggiunge la volontà di convertire le strutture che attualmente producono biogas, allacciandole contemporaneamente alle reti di distribuzione del gas.

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I propositi della Coldiretti

Dal canto suo Coldiretti con questo accordo si impegnerà a realizzare una mappatura degli impianti di biogas esistenti che potrebbero essere poi convertiti in impianti di biometano. Allo stesso tempo ci sarà un coinvolgimento dei soci per quel che riguarda i piani di informazione e formazione sulla risorsa green e sul suo utilizzo nei differenti settori produttivi e industriali.

Questo perché per il settore agricolo è importante avere un ruolo centrale all’interno delle energie pulite. In effetti dagll scarti delle coltivazioni e degli allevamenti si potrebbe arrivare a realizzare impianti per la distribuzione di biometano su tutto il territorio utile in modo da alimentare anche i macchinari agricoli o i camion, abbattendo l’inquinamento e gli sprechi.

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L’impegno di Italgas

Anche Italgas all’interno dell’intesa si impegna a fare la sua parte. In particolare cercherà di ridurre i tempi di valutazione delle proposte che richiedono la connessione dei nuovi impianti alle proprie reti, mettendo in piedi delle azioni che agevoleranno la riduzione dei costi di allacciamento. Inoltre l’azienda promuoverà un sistema normativo e regolatorio per ripartire in modo più efficace gli oneri legati al collegamento alla rete, cercando anche di superare i limiti nella capacità degli impianti nella distribuzione locale.

Il protocollo rappresenta un grande passo in avanti perché il biometano è diventato il mezzo ideale per la transizione ecologica in quanto non solo si produce utilizzando gli scarti e i rifiuti, ma soprattutto non è inquinante visto che non produce anidride carbonica.

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