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Energia

A proposito di energie rinnovabili: l’eolico e il solare possono soddisfare tutto il nostro fabbisogno

In base ai dati forniti dall’Università di Oxford, l’energia solare e quella eolica potrebbero essere sufficienti per l’intero fabbisogno del pianeta

Il cambiamento climatico è un tema scottante, palpabile in diversi aspetti della nostra vita, che ha spinto molti ricercatori e studiosi a trovare alternative per contenere l’aumento della temperatura media. Indubbiamente non è un percorso semplice da raggiungere, ma quello che è certo è che bisogna ridurre l’emissione di anidride carbonica e dei gas effetto serra. Un aiuto in questo senso lo danno le energie rinnovabili spesso criticate perché considerate inadeguate a soddisfare il fabbisogno energetico dei paesi.

Una convinzione diffusa che recentemente è stata smentita da un studio portato avanti dalla Smith School of Enterprise and the Environment di Oxford. I risultati della ricerca hanno messo in evidenza come l’impiego dell’energia eolica e solare, in realtà non solo siano in grado di soddisfare la richiesta nazionale, ma anche di superarla.

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I risultati dello studio condotto dall’Università di Oxford

La ricerca capitanata tra gli altri dal dottor Brian O'Callaghan, ha messo in evidenza un dato straordinario. Se agiscono insieme, l’energia eolica e quella solare sono in grado di generare fino a 2.896 terawattora (TWh) di energia all’anno. Se si va ad approfondire questo aspetto, si scopre che in Gran Bretagna l’offerta corrisponde a quasi dieci volte l’attuale domanda di elettricità che si attesta a 299 TWh. Una stima che è stata molto prudente perché ha preso in considerazione anche la diffusione sul territori e l’impatto visivo, ma che comunque ha confermato risultati notevoli.

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In particolare dallo studio, che si riferisce al Regno Unito ma che è una buona base di partenza per le altre nazioni, è emerso un elemento inconfutabile. La vera spina dorsale di un sistema basato solo sulle energie alternative, proviene soprattutto da quella eolica offshore (l’energia del vento che proviene dal mare) arrivando a coprire fino al 73% del totale. Quella onshore, che occupa solo io 0,07% del territorio, fornisce circa il 7%. Anche per quel che riguarda l’energia solare, il suo ruolo non deve essere messo in secondo piano. Quella su scala industriale coprirà il 19% del fabbisogno, poco meno della metà (circa l’8%) invece è il contributo dell’energia solare fornita dai pannelli delle case private. Anche se si tratta di dati significativi, il professore di economia ambientale Cameron Hepburn, ha sottolineato come queste non siano le uniche energie alternative da utilizzare. Accanto a loro bisogna adottare uno stile di vita più green, a cominciare dall’impiego di veicoli elettrici.

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Il contributo della polita è fondamentale

I risultati di questa ricerca così promettente, però, hanno spinto i ricercatori britannici a riflettere su come l’impiego delle energie debba andare di pari passo con iniziative governative. In particolare è necessario introdurre un maggior numero di incentivi nel settore delle rinnovabili, a cui va accompagnato anche un ammodernamento della rete nazionale. Sfide che possono essere superate, tra l’altro, abbassando i costi delle energie rinnovabili. Questo approccio alle fonti alternative è valido per tutti i paesi, perché solo con fondi ed infrastrutture adeguate è possibile arrivare all’autosostentamento e alle emissioni zero.

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