rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Calcio

Fiorentina, non solo semifinale: la Coppa Italia come prova di affidabilità

Molte ombre e poche luci nelle battute d'arresto contro Lech Poznan e Monza: ora, nel match contro la Cremonese, i viola sono chiamati a qualificarsi per la finale tornando a convincere

Un indizio resta un indizio, ma due cominciano già ad essere una coincidenza. Per la Fiorentina, ora, c’è da evitare una terza sconfitta che di fatto ricontestualizzerebbe le battute d’arresto incassate nel breve volgere di pochi giorni contro Lech Poznan e Monza. I k.o. nel ritorno dei quarti di Conference League prima e coi brianzoli poi hanno visto la formazione viola incassare sei reti, più di quelle subite nelle precedenti dodici uscite, quando Terracciano aveva nel complesso raccolto il pallone in fondo al sacco solo cinque volte. E già contro i polacchi, probabilmente per eccesso di sicurezza per via del roboante 4-1 dell’andata, si era notato un certo calo di attenzione tale da permettere agli avversari di arrivare addirittura a pareggiare il conto delle reti dopo un’ora di gioco, riequilibrando le sorti del doppio confronto. E da generare un maxi sospiro di sollievo al momento dei due gol segnati nel quarto d’ora conclusivo, buoni per chiudere un discorso qualificazione il quale sembrava già archiviato la settimana precedente.

Ma lo sbandamento...europeo ha finito col fare il paio con quello in campionato. I viola a Monza hanno subito incanalato la gara su un binario favorevole, salvo poi scomparire la campo e lasciare le redini del match ai padroni di casa, bravi ad approfittarne risalendo dallo 0-2, passando a condurre ed addirittura sfiorando il poker nelle battute conclusive. Difficile valutare quanto, anche solo inconsciamente, abbia potuto influire il non aver adeguatamente sfruttato l’incontro interno con l’Atalanta (pareggiato 1-1 con un dopo partita movimentato) ed anche il balletto dei punti prima tolti poi restituiti alla Juventus: una combinazione di fattori che rende in pratica irraggiungibile uno dei posti “europei” in classifica. Ed al contempo semplifica anche l’immediato futuro della squadra di Italiano, che pertanto finirà col dirottare la parte più cospicua delle energie verso Coppa Italia e Conference League.

Ora, dopo gli scivoloni nel ritorno dei quarti di coppa e in campionato, per la Fiorentina c’è da compiere la missione l’operazione Coppa Italia. Stavolta senza tentennamenti di sorta, anche se il 2-0 dell’andata agevola parecchio il compito contro una Cremonese che però, dal canto suo, ha poco – se non niente – da perdere. C’è la qualificazione alla finale (ed alla Supercoppa Italiana del prossimo anno) da mettere al sicuro ma anche vincere, cosa che contribuirebbe a derubricare ad incidenti di percorso le ultime due sconfitte. Ma al contempo, ai viola si richiede anche di non lasciare che l’ultima porzione di campionato si trasformi in semplice partecipazione per onore di firma. Comprensibile che l’idea di provare a mettere in bacheca due trofei sia particolarmente allettante, ma cedere alla tentazione di mollare gli ormeggi e lasciarsi trasportare dalle onde, sapendo che non si farà naufragio né si raggiungerà alcun porto, non è davvero una prospettiva allettante.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fiorentina, non solo semifinale: la Coppa Italia come prova di affidabilità

Today è in caricamento