rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Champions League

Napoli-Milan, la concretezza rossonera e l'immaturità azzurra: ecco perché in semifinale va il Diavolo

La formazione di Stefano Pioli, dopo la vittoria per 1-0 dell'andata, conquista la qualificazione grazie all'1-1 del Maradona

Il Milan vola in semifinale, per il Napoli, invece, il sogno Champions termina qui. I rossoneri, dopo l'affermazione per 1-0 nella gara di andata, hanno fermato per 1-1 al Maradona gli azzurri tornando così tra le migliori quattro d'Europa 16 anni dopo l'ultima volta. Un esito inatteso alla vigilia del doppio confronto, dato che, per bookmakers e addetti ai lavori, il pronostico pendeva tutto dalla parte degli uomini di Luciano Spalletti. Il Diavolo, invece, ha lasciato le vesti scucite mostrate in campionato in questo 2023 per indossare i suoi abiti migliori, regalando ai suoi tifosi una nuova notte magica.

Una qualificazione, dobbiamo dirlo, alla fine meritata. Sì, perché è vero, il Napoli, nel corso delle due sfide, ha tenuto molto più a lungo in mano il pallino del gioco, senza però riuscire quasi mai a rendersi veramente pericoloso dalle parti di Maignan, soprattutto nei novanta minuti del Maradona (qualche occasione più limpida, invece, era arrivata a San Siro). Èd è anche vero che, sull'esito del confronto, pesa sicuramente il rigore fallito da Kvaratskhelia, che avrebbe forse potuto scrivere un finale diverso (troppo tardi è arrivato il gol di Osimhen, giunto quando il match era ormai ai titoli di coda), ma il Milan, nel corso dei 180 minuti, ha dimostrato di essere più quadrato. Sicuramente meno dotato dal punto di vista tecnico (ed il divario tra le due formazioni in campionato ne è testimonianza), ma senz'altro più bravo nel leggere i diversi momenti della gara.

Perfetto, poi, il lavoro svolto dal punto di vista tattico da Pioli, che, conscio delle maggiori qualità di palleggio degli azzurri, si è affidato a due gare di ripartenza, sfruttando la letalità di giocatori come Diaz e Leao in campo aperto. Al Maradona, inoltre, il tecnico ha tessuto una vera e propria ragnatela attorno a Kvaratskhelia, costantemente raddoppiato dallo stesso Diaz (e poi Messias) o Krunic, sempre puntuali nell'offrire il loro supporto a Calabria. Osimhen, che il suo timbro lo ha lasciato quando ormai non c'era più tempo, è stato invece a lungo ingabbiato da Tomori e Kjaer, bravi a stringere il nigeriano in una morsa.

Ed il Napoli? Volenteroso, "bellino" a vedersi, ma poco brillante e cinico negli ultimi trenta metri. Gli azzurri, nel doppio confronto con i rossoneri, non hanno rinunciato alla propria identità, fatta di possesso palla e di scambi veloci, ma di fronte si sono trovati un muro. E, quando hanno malamente perso il pallone in fase di costruzione, si sono fatti prendere più di una volta d'infilata. Perché alla fine, il Milan, la qualificazione alla semifinale l'ha raccolta proprio così, con due contropiedi. Ed in casa partenopea si poteva (e forse si doveva) fare meglio.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Napoli-Milan, la concretezza rossonera e l'immaturità azzurra: ecco perché in semifinale va il Diavolo

Today è in caricamento