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Domenica, 28 Aprile 2024
Calcio

Napoli, Spalletti va esaltato non criticato

Il sogno Scudetto è infranto e ora è partita la caccia al colpevole, Spalletti è sulla graticola.

Il Napoli non vincerà lo Scudetto a meno di clamorosi stravolgimenti di un campionato che ad oggi una questione tutta milanese. Milan e Inter sono scappate dopo l’unico punto conquistato in due gare al Maradona dagli azzurri.Il rammaricco è tutto qui, in due partite giocate in casa che andavano vinte anche grazie alla spinta dei tifosi e invece il campo “amico” si è trasformato ancora una volta in un ostacolo. 

Niente titolo quindi ed è partita la corsa al colpevole, in molti lo hanno già individuato in Luciano Spalletti. L’allenatore, come sempre, è il primo a finire sulla graticola, perché è il più esposto e perché è lui che prende le decisioni in campo e poi va a spiegarle anche dopo la gara. I tifosi sui social e gli opinionisti sui media hanno individuato i tanti errori, dai cambi, alla mentalità, secondo loro commessi dal mister toscano, tornato ad essere l’ “eterno secondo”. 

Il Napoli e le immotivate critiche a Spalletti

La delusione c’è, è inutile nasconderla e l’ha ammessa anche Spalletti nel post partita con la Roma, perché lo Scudetto non era l’obiettivo stagionale, ma una volta che sei lì è difficile non pensare o sognare di riportare il Napoli davanti a tutti a oltre trent’anni dall’ultima volta.

Spalletti ci è arrivato vicino, quasi quanto Sarri, ma lo ha fatto al suo primo anno, con un progetto appena iniziata e un ciclo da riaprire, non come il comandante dal gioco scintillante che a mettere paura alla Juve ci è arrivato dopo molto più tempo. Il Napoli ha fatto una stagione al di sopra delle attese e centrando pienamente, con merito e ampio anticipo l’obiettivo stagionale, quello per cui era costruito e che è necessario per assicurarsi il futuro: l’approdo in Champions League. Questa era la missione da non fallire e chi critica così aspramente Spalletti dovrebbe sempre metterlo in chiaro. 

Il Napoli non vincerà lo Scudetto quindi, Spalletti qualche colpa la ha sicuramente, così come la società e i giocatori, ma il rischio oggi è quello di far passare l’ottimo lavoro del tecnico sotto silenzio. Non può essere così perché Osimhen segna a raffica e ora vale più degli 80 milioni spesi due anni fa grazie anche a Spalletti, perché gli oltre 20 per Rrahmani oggi hanno un senso solo grazie a Spalletti che lo ha fatto diventare vicino a Koulibaly una colonna, senza contare la crescita di Lobotka, quella di Fabian Ruiz e altri ancora. Tirando le somme la bilancia pende nettamente verso il positivo, al primo anno Spalletti ha centrato l’obiettivo richiesto, aumentando il valore della rosa e riuscendo a gestire anche il caso Insigne. Non ha vinto lo Scudetto, questo è vero, ma se non sbagliamo nessuno a inizio stagione nemmeno osava chiederglielo, anzi in molti mettevano il Napoli dietro a Juventus, Atalanta, e alcuni anche Roma e Lazio, tutte formazioni che gli azzurri hanno staccato in classifica fin dal principio del campionato..
 

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