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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Mariocanà: Balotelli fa sorridere l'Italia in Confederations Cup. Messico ko

La forza di Balotelli mista all’eleganza e alla classe pura di Andrea Pirlo. Il genio del centrocampo azzurro che festeggia al meglio le 100 presenze in Nazionale

Se i Brasiliani potranno vantarsi di avere in squadra un attaccante di nome Hulk, non avranno molto da invidiare gli italiani. Sarà che Mario di cognome fa Balotelli, ma i muscoli e laa forza fisica sono ugualmente notevoli. Il gol con il quale l’attaccante ha regalato la vittoria nell’esordio di Confederations Cup contro il Messico, ne è un plastico esempio.

Super Mario ha fatto lavoro sporco, più di sciabola che di fioretto in una gara sofferta, giocata a far reparto da solo, pur con l’encomiabile supporto del generoso Giaccherini. La forza di Balotelli mista all’eleganza e alla classe pura di Andrea Pirlo. Il genio del centrocampo azzurro che festeggia al meglio le 100 presenze in Nazionale, con una gemma su punizione, e un’infinità di giocate deliziose, che lo incoronano come migliore in campo, in un tempio del calcio come il Maracana.

Quella al Maracana è una sfida tra due squadre che non si presentano al top: da un lato l’Italia reduce dal sofferto pari in Repubblica Ceca e dall’ancor più deludente 2-2 in amichevole con Haiti, dall’altra il Messico, capace di racimolare la miseria di 5 punti in tre gare nel suo girone di qualificazione tutt’altro che impossibile, con soltanto un gol all’attivo.

UNICA PUNTA– La condizione atletica non brillantissima impone delle scelte a Prandelli, come quella di rinunciare ad un attaccante (El Shaarawy) a vantaggio di Giaccherini, che si va a piazzare in appoggio a Balotelli, insieme a Marchisio. MEGLIO L’ITALIA – Gli iniziali ritmi blandi consentono agli Azzurri di torreggiare sugli avversari, potendo contare sulle maggiori proprietà tecniche dei tre centrali di centrocampo, orchestrati divinamente da Andrea Pirlo. Qualcuno potrà storcere il muso di fronte all’insistenza con cui Prandelli si affida a Giaccherini, ma la prova del folletto juventino, dà ragione al ct. L’ex giocatore del Cesena è tra i più positivi grazie al movimento tra le linee, potenziato anche dal prezioso lavoro di sponda di Balotelli.

A voler esser pignoli, si può rimproverare al bianconero qualche imprecisione di troppo in fase realizzativa e nell’ultimo passaggio, ma si fa comunque preferire a Marchisio. Le tre occasioni costruite nei primi 10’ portano proprio la firma di SuperMario (al 5’ e al 9’) e di Giaccherini (all’8’). La traversa di Guardado all’11’ è solo un episodio che non muta il tema tattico della partita. I Messicani fanno fatica a costruire azioni da gol, per la lentezza dei portatori di palla, a disagio di fronte alla buona disposizione in campo degli azzurri. Squadra corta quella di Prandelli, con gli esterni bassi De Sciglio e Abate, abili a trasformarsi in preziosi supporti alla fase offensiva. Il gol degli Azzurri però, giunge su calcio piazzato: è Pirlo a festeggiare alla perfezione la gara numero 100, con una magistrale punizione dai 25 metri, dopo aver invano richiesto un calcio di rigore (apparso netto) qualche minuto prima.

ERRORE BARZAGLI – Il pari del Messico giunge solo grazie ad un errore dei nostri. Il pasticcio del sempre ineccepibile Barzagli, sorprende non poco. Il difensore pecca di fiducia nei propri mezzi tecnici, e finisce con il perdere palla in area e regalare a Dos Santos il rigore trasformato di Hernandez. Altro episodio a sé stante, perché l’Italia continua ad essere padrona del campo. Giaccherini e Balotelli annusano il gol senza riuscire ad assaporarlo nella sua piena essenza.

SECONDO TEMPO – Con l’avanzare dei minuti l’Italia perde in brillantezza, ne beneficia il Messica che guadagna gradualmente campo. Gli inserimenti di Giaccherini e la spinta degli esterni, punti di forza della squadra di Prandelli nel primo tempo, si riducono sensibilmente. Pirlo è l’unico a provarci, sempre su calcio piazzato, ma è meno fortunato. Prandelli si affida alla freschezza e all’imprevedibilità di Cerci, in luogo dell’impalpabile Marchisio. Cambio che produce pochi effetti, se non la certificazione del calo azzurro.

I Messicani vengono fuori nel finale con alcune sortite di Dos Santos, ma capitolano al 33’. E’ SuperMario Balotelli a tradurre in rete una volee d’esterno di Giaccherini, dopo aver battagliato con capitan Rodriguez. Un gol di forza, evidenziata dai muscoli esibiti dal centravanti del Milan, come un anno fa ad Euro 2012 contro la Germania. Per Supermario c’è la standing ovation, al momento dell’uscita dal campo (dentro Gilardino). Attestati di stima per Giaccherini, che cede il posto ad Aquilani. Applausi anche per la squadra di Prandelli, per una vittoria preziosa che ha offerto anche ottimi spunti e sprazzi di ottimismo con cui affrontare le prossime gare. E mercoledì con il Giappone, c’è la prima occasione per guadagnare le semifinali.

TABELLINO

Italia (4-3-2-1) Buffon; Abate, Barzagli, Chiellini, De Sciglio; De Rossi, Pirlo, Montolivo; Marchisio (24’st Cerci), Giaccherini (42’st Aquilani); Balotelli (40’st Gilardino). A disposizione: Sirigu, Marchetti, Maggio, Candreva, Aquilani, Giovinco, El Shaarawy, Bonucci, Diamanti. All. Prandelli

Messico (4-2-3-1) Corona; Flores, Maza Rodriguez, Moreno, Salcido; Zavala (40’st Jimenez Rodriguez), Torrado; Aquino (8’st Mier), Dos Santos, Guardado; Hernandez. A disposizione: Ochoa, Talavera, Reyes, Molina, Barrera, Reyna, De Nigris, Meza, Herrera, Torres. All. De La Torre

Arbitro: Osses (Cile)

Marcatori: 27’pt Pirlo (I), 34’ rig Hernandez (M), 33’st Balotelli (I)

Ammoniti: Barzagli (I), Balotelli (I), Dos Santos (M)

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