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Sabato, 27 Aprile 2024
Olimpiadi

Olimpiadi 2012, judoka saudita in gara solo se si toglie il velo

La Shahrhrani non potrà partecipare al torneo olimpico di judo se non toglierà il velo 'hijab' con cui è arrivata a Londra

Alla faccia dello spirito Olimpico, della fratellanza e dell'amore. Rischia di sfumare già prima di cominciare il sogno olimpico della 18enne Wodjan Ali Seraj Abdulrahim Shahrkhani, una delle due sole atlete donne dell'Arabia Saudita che, per la prima volta nella storia del paese, prenderanno parte a Londra 2012. Infatti la Shahrhrani non potrà partecipare al torneo olimpico di judo se non toglierà il velo 'hijab' con cui è arrivata a Londra e con il quale è abituata a competere nelle gare finora disputate (a livello continentale), nella categoria dei +78 kg. Se non accetterà di farlo, non potrà gareggiare.

Lo ha ribadito ancora il presidente della Federazione internazionale di judo Marius Vizer, che aveva annunciato la decisione nel corso del sorteggio delle gare di judo. "Questa atleta dell'Arabia Saudita vuole partecipare al torneo - ha detto Vizer - ma deve farlo rispettando i principi e lo spirito del judo, quindi senza velo". Ora la decisione spetta all'atleta stessa ed al comitato olimpico del suo paese.

Se scenderà sul tatami, dovrà vedersela con la portoricana Melissa Mojica, n. 13 del ranking mondiale. Il problema è che al momento di autorizzare la storica presenza di atlete donne dell'ultra-conservatrice Arabia Saudita ai Giochi di Londra, il Principe Nawaf ben Faysal, presidente del comitato olimpico, aveva chiarito di esigere che le donne del suo paese gareggiassero "vestite secondo il precetto islamico" e che venissero accompagnate, e costantemente seguite, "da almeno un parente prossimo". Infatti le donne saudite non possono viaggiare all'estero se non sono accompagnate da un parente maschio o da un tutore ufficiale. Nel caso della judoka Shahrkhani c'è a Londra suo padre, autentica 'ombrà della figlia.

Ora la ragazza viene descritta come indecisa, consapevole com'è di poter avere problemi al rientro in patria se dovesse competere senza hijab. L'altra saudita in gara a Londra è la 19enne mezzofondista Sarah Attar, iscritta agli 800 metri. Studia alla Pepperdine University, si allena a San Diego e ha la doppia nazionalità, essendo anche statunitense. In passato ha avuto problemi con il comitato olimpico saudita per aver gareggiato con un body aderente, e senza velo, in gare universitarie in cui ha rappresentato il team del suo ateneo. Poi però, vista dell'Olimpiade e dopo l'invito ufficiale del Cio, è stata 'perdonatà.

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