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Sabato, 27 Aprile 2024
L'inchiesta

Plusvalenze Juve, la Figc chiede la revoca della sentenza e riapre il processo

L'annuncio della Figc è arrivato alla luce dell'inchiesta Prisma sul club bianconero. La Corte avrà ora 30 giorni per convocare l'udienza

Si torna a parlare del caso plusvalenze Juventus. La Procura della Federcalcio ha chiesto la revocazione della sentenza con cui a maggio la Corte d'appello della Figc aveva assolto la Juventus e altri 10 club nel processo sulle plusvalenze. L'annuncio della Figc è arrivato alla luce dell'inchiesta Prisma sul club bianconero. Fatta eccezione del Napoli, la cui plusvalenza riguardava Osimehn e non coinvolgeva la Juve, rischiano un nuovo processo lo stesso club bianconero, Samp, Empoli, Genoa, Parma, Pescara, Pisa, Pro Vercelli, Novara e Chievo. 

La procura guidata da Giuseppe Chinè ha quindi rinvenuto tra i documenti forniti dalla procura di Torino nuovi elementi sufficienti per riaprire il caso delle plusvalenze relative alla stagione 2021-2022. La Corte avrà ora 30 giorni per convocare l'udienza in cui la Procura chiederà nuove sanzioni nei confronti della Juventus, degli altri nove club e di 52 dirigenti che nel primo processo erano stati accusati di plusvalenze fittizie nelle operazioni con i bianconeri. Secondo la Procura di Torino, la Juventus avrebbe sovrastimato le plusvalenze per un totale di 155 milioni tra il 2018-19 e il 2020-21.

Il processo sportivo riguardante l'inchiesta sulle plusvalenze si era concluso in primo grado lo scorso aprile con il proscioglimento per tutti i dirigenti e le società finite a giudizio davanti al Tribunale nazionale federale. Tra loro c'erano l'allora presidente della Juve, Andrea Agnelli, e il numero uno del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ma in tutto si trattava di 59 dirigenti undici club, di cui cinque di Serie A (Genoa, Sampdoria ed Empoli, oltre a Juve e Napoli). A metà maggio, poi, la Corte d'appello federale aveva respinto il ricorso della Procura della Figc.

Questa però, in seguito all'avviso di garanzia ad Andrea Agnelli e altri dirigenti bianconeri, aveva chiesto alla Procura della Repubblica di Torino l'acquisizione di nuovi atti dell'inchiesta per valutare se vi erano per riaprire il processo. "Solo in presenza di atti nuovi e ritenuti decisivi per la revisione della decisione definitiva pronunciata dalla Corte di appello federale", il procuratore federala avrebbe potuto decidere di impugnare la sentenza. Cosa che è avvenuta oggi, a norma dell'articolo 63 del codice di giustizia sportiva. 

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