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Sabato, 27 Aprile 2024
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Pino Insegno e l'amicizia con Giorgia Meloni: "Mi avete massacrato. Mai andato a Palazzo Chigi per parlare di Rai"

A pochi giorni dal suo ritorno in Rai, il conduttore parla dei suoi rapporti personali con la premier

Dal 25 settembre su Rai 2 sarà al timone del Mercante in Fiera; poi, da gennaio, terrà compagnia ai telespettarori di Rai 1 con L'Eredità: Pino Insegno torna da grande protagonista della nuova stagione della tv pubblica, pronto ad affrontare le nuove avventure professionali che - ribadisce ancora - non sono una conseguenza della sua amicizia con la premier Giorgia Meloni.

L'attore e doppiatore lo ha già detto in diverse occasioni e anche adesso, a pochi giorni dal suo debutto, in un'intervista a Repubblica respinge l'accusa di "raccomandato dell'anno" e ribadisce i suoi meriti: "Per me parla la mia storia artistica: credo nella parola meritocrazia, è il motore della vita (...) Ho 64 anni, nessuno dice che ne ho 40 di carriera alle spalle, ho fatto le prime serate su Rai 1, la domenica pomeriggio, ho girato i teatri e fatto tv con l’Allegra brigata, poi è nata la Premiata ditta, sono un attore comico, faccio il doppiatore da una vita. Queste cose il pubblico le sa. Sento l’affetto e mi fa piacere. Il legame non si è mai spezzato".

Si è parlato spesso di due incontri con Meloni a Palazzo Chigi, circostanza che ha fatto sospettare qualcuno circa la  possibilità di un raccomandazione. "Mi avete massacrato. È vero che sono amico di Giorgia da 20 anni. Ma mi creda, non sono andato a Palazzo Chigi per parlare di Rai, volevo chiederle di sostenere le iniziative per aiutare i malati di Sla", ha precisato Insegno: "Ho pensato che sarebbe stato bello donare la voce per chi l'ha persa e così è nato Voice for purpose, ci hanno lavorato scienziati, medici, grazie all’intelligenza artificiale si possono fare grandi cose. E a Palazzo Chigi ci tornerò, voglio parlare col ministro della Pubblica istruzione Valditara per insegnare ai professori come usare la voce. Gridano in classe e sono tutti svociati, se parlassero col diaframma non avrebbero problemi".

L'amicizia con Giorgia Meloni

Pino Insegno ha raccontato di aver conosciuto la premier quando "era una ragazza con una grande volontà, determinatissima. Francesco Storace mi aveva permesso di aprire accademie gratuite per i ragazzi, per me non aveva un colore politico, abbiamo sempre parlato di formazione dei giovani", ha proseguito, "la incrociai a una manifestazione. Giorgia è di Roma e della Roma, sul calcio fronti opposti. Le ricordo sempre: “Viviamo in una società multilaziale”". Un'amicizia di lunga data la loro, che lo ha spinto ad accettare di presentare il comizio di fine campagna elettorale di Fratelli d'Italia nonostante fosse consapevole delle critiche che avrebbe suscitato: "Quando mi hanno chiesto: “Ti va di presentare Giorgia in Piazza del Popolo?”, ho detto subito di sì. Scelta di campo difficile perché sapevo che sarei stato giudicato".

Il suo rapporto personale con Meloni, dunque, non ha nulla a che fare col suo ritorno in Rai. Chi lo ha deciso, allora? "Sono arrivate ai vertici persone che mi apprezzavano in tempi non sospetti, dall'amministratore delegato Roberto Sergio a Angelo Mellone, a Marcello Ciannamea, che è sempre venuto in teatro. Mi ha detto: “Mi piacerebbe lavorare con te”", ha aggiunto Insegno che, preso ironicamente di mira anche da Fiorello sulla sua presenza in Rai, ha precisato di avere con lui un ottimo feeling: "Ci siamo sentiti. Con Rosario ci conosciamo dai tempi dei villaggi Valtur, mi ha fatto ridere anche Crozza. Va bene tutto, ridiamo".

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