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Martedì, 30 Aprile 2024
Sanremo

Sanremo, ancora polemica su Fedez. Il direttore Coletta perde le staffe in conferenza stampa

Un Festival con forti risvolti politici, soprattutto dopo la foto del viceministro Bignami strappata da Fedez

"Un prodotto televisivo non è necessariamente sempre il risultato di strumentalizzazioni politiche. Ribadisco che quando si lavora al festival si lavoro al prodotto televisivo più importante, pensare che ci sia sempre la politica dietro ogni scelta, da Rosa Chemical in poi davvero non è più civile", così il direttore del Prime Time Stefano Coletta rispondendo alle domande dei giornalisti sui risvolti politici del festival di Sanremo. 

In conferenza stampa si è tornato a parlare del caso Fedez, che durante la serata di mercoledì ha fatto un rap in cui ha attaccato diversi esponenti delle istituzioni e strappato una vecchia foto del viceministro Bignami con la divisa nazista (ieri sera invece ha lanciato insieme a J Ax un appello per la legalizzazione della cannabis). Un gesto che ha sollevato un polverone e per cui Fdi è arrivato a chiedere le dimissioni dei responsabili. Coletta ribadisce ancora una volta: "Non eravamo assolutamente a conoscenza del fatto che Fedez avrebbe strappato la foto del viceministro Bignami. Avevamo ricevuto un testo del freestyle di Fedez con largo anticipo ma non era quello che lui ha poi portato in scena. Abbiamo saputo nell'imminenza della messa in onda che aveva deciso di modificarlo e che si era rifiutato di consegnare il nuovo testo". E ancora: "Rispetto a tutte le esibizioni, il nostro invito è stato sempre di non fare riferimenti politici, pur non essendoci un obbligo di par condicio, essendoci però appuntamenti elettorali in Lombardia e Lazio. E questo è il motivo per cui il giorno dopo mi sono fortemente dissociato da quanto fatto da Fedez".

A chi gli chiede una replica sulla questione dimissioni, il direttore tuona: "Se io mi devo dimettere per ogni dichiarazione che un artista fa in diretta, allora dovrei dimettermi ogni giorno. Bisogna stare attenti a usare l'idea dell'omesso controllo, perché può portare a una visione che non è civile. Lavoriamo tante ore al giorno, ma ciò che avviene in diretta non è controllabile. Lo ribadisco - sbotta - non posso rispondere alla stregua di ciò che avviene su un palco. La diretta non è prevedibile, soprattutto se è legata ad artisti. Di fronte al 70% di share, un dato incredibile, si sta parlando solo di questo". In conclusione interviene anche Amadeus e torna sulle presunte pressioni politiche: "In 4 anni di Festival non ho mai ricevuto una pressione politica e non lo permetterei mai, da qualsiasi corrente politica arrivi. Non permetterei mai a nessun politico di dirmi cosa devo fare".

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