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Domenica, 28 Aprile 2024
Sanremo

Strappa la foto del viceministro, la Rai condanna Fedez: "Un attacco personale, inammissibile"

Il direttore del Prime Time Stefano Coletta prende le distanze dal rapper che ieri sera ha attacato nella sua canzone esponenti politici e ha strappato la foto del viceministro Bignami

Dopo il colpo di testa di Blanco, un altro fuori programma ieri sera al Festival di Sanremo. E per certi versi più grave della ragazzata della prima serata. Fedez, in collegamento dalla nave, ha fatto un rap politico in cui ha lanciato bordate a diversi esponenti delle istituzioni (pur senza citarli). Esplicitamente sotto i riflettori, invece, ci è finito il viceministro Galeazzo Bignami. Il rapper ha mostrato una sua foto di diversi anni fa con la divisa nazista - scatto già finito al centro di una polemica politica e per cui Bignami si era scusato - e l'ha strappata davanti alla telecamera. 

Gesto e parole di cui si è assunto tutte le responsabilità, come ha detto appena finito di cantare, e da cui la Rai prende le distanze. Non solo. Il direttore dell'Intrattenimento Prime Time Stefano Coletta, oltre a confermare quanto già detto da Fedez, ovvero che la Rai non era a conoscenza del contenuto della canzone, ha condannato duramente quanto accaduto: "Confermo che non eravamo a conoscenza della performance. Fedez non ci aveva comunicato la performance, o meglio, che ne aveva comunicata una per poi dirci che l'aveva cambiata. La libertà è un diritto sacrosanto che deve esprimersi attraverso tutte le forme d'arte e i pensieri che un individuo può avere, ma sempre a nome della Rai e dei vertici, in maniera molto netta, mi dissocio fortemente dagli attacchi personali che la performance di Fedez ha rappresentato, soprattutto nella gestualità. La gestualità può fare molto male quando diventa un attacco personale - continua Coletta in conferenza stampa - che io contesto fortemente e che il servizio pubblico non può ammettere. Non è più libertà e non è più diritto quando si tramuta in attacco personale, soprattutto a un viceministro del nostro governo che aveva già chiesto scusa per una foto vecchia. Era un capitolo già chiuso".

Amadeus non risponde in merito, ma lascia parlare Coletta: "Come rappresentante del servizio pubblico non posso che sottolineare che quando l'attacco diventa personale e frontale non c'è libertà che tenga". E sul tema libertà ci tiene a sottolineare: "Piena libertà all'espressione degli artisti, pienissima, ma non che poi si tramutano in gesti davvero lontani dalla libertà". 

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