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Martedì, 30 Aprile 2024
Sentenza storica / Svizzera

Il governo condannato per non aver fatto abbastanza per il clima: "È violazione dei diritti umani"

La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha condannato la Svizzera per non aver fatto abbastanza per l'ambiente, ma ha rigettato due ricorsi simili. Greta Thunberg esulta: "È solo l'inizio"

L'inazione dei governi nella lotta al cambiamento climatico è una violazione dei diritti umani? A questa domanda è stata chiamata a rispondere la Corte Europea dei diritti dell'uomo (Cedu), che ha stabilito che sì, le due cose possono essere collegate, con una sentenza che potrebbe avere delle conseguenze per il futuro lavoro dei governi europei. La Cedu oggi (9 aprile)si è espressa su tre casi simili oggi, dando ragione però solo a un ricorso.

A vincere è stato un gruppo di donne, le KlimaSeniorinnen (le Anziane del clima), che hanno accusato la Svizzera di non aver fatto abbastanza per tutelare l'ambiente e combattere il Climate Change. La Corte (che va ricordato non è un organismo dell'Unione europea) ha accolto solo in parte il ricorso, condannando lo Stato elvetico per aver violato l'articolo 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, ovvero il diritto al rispetto della vita privata e familiare, in quanto non ha preso sufficienti misure per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Gli stessi giudici hanno però bocciato il caso lanciato da sei giovani portoghesi che avevano citato in giudizio 32 Paesi europei per non aver evitato un cambiamento climatico catastrofico che, a loro dire, minacciava il loro diritto alla vita. E hanno bocciato anche il caso indetto da Damien Carême, ex sindaco del comune francese di Grande-Synthe, che aveva contestato il rifiuto della Francia di adottare misure climatiche più ambiziose. Se la sentenza sulla Svizzera avrà conseguenze è ancora da vedere, ma di sicuro setta un precedente perché è la prima volta che la Corte europea si è pronunciata sulla questione se le politiche sul cambiamento climatico, se troppo deboli, possano violare i diritti umani sanciti dalla Convenzione europea.

"Questo è solo l'inizio del contenzioso sul clima: in tutto il mondo, sempre più persone stanno portando i loro governi in tribunale per ritenerli responsabili delle loro azioni. In nessun caso dobbiamo tirarci indietro, dobbiamo lottare ancora più duramente perché questo è solo l'inizio", ha dichiarato Greta Thunberg, attivista svedese per il clima.

"Questa decisione sarà di grande importanza per ulteriori cause sul clima contro Stati e aziende in tutto il mondo e aumenterà le loro possibilità di successo", ha esultato Cordelia Bähr, a capo del team legale delle Anziane per il clima, secondo cui "questa sentenza mostra ai cittadini, ai giudici e ai governi di tutta Europa cosa è necessario fare in termini di protezione del clima per rispettare i diritti umani". Basandosi su questo precedente, tutti gli Stati del Consiglio d'Europa (che pure non è un organismo Ue) potrebbero essere invitati dai loro cittadini a rivedere e, se necessario, rafforzare la loro politica climatica sulla base dei principi sviluppati dalla Cedu per salvaguardare i diritti umani.

La Commissione europea dal canto suo ha detto di "prendere atto" delle sentenze di oggi, rivendicando di restare "pienamente impegnata a garantire la completa attuazione del Green deal e degli impegni assunti nell'ambito dell'accordo di Parigi". "Studieremo le sentenze con molta attenzione. Ma, indipendentemente dalle argomentazioni legali, questi casi ci ricordano l'estrema importanza che i cittadini conferiscono all'azione per il clima", ha evidenziato il portavoce, ricordando che "l'Ue e tutti i suoi 27 Paesi membri sono vincolati dalla legge Ue sul clima tesa a rendere l'Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050".

Nel caso dei giovani portoghesi contro Lisbona e altri 32 Paesi (tra cui tutti i 27 Ue), che comunque è stato bocciato, la Commissione europea non era parte in causa ma ha chiesto alla Corte di poter intervenire a nome dell'Ue e ha quindi inviato memorie scritte e preso parte alle udienze, spiegando che "le misure ambiziose dell'Ue per combattere il cambiamento climatico sono adottate in un contesto di solidarietà tra le generazioni e nel pieno rispetto degli obblighi internazionali".

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