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Martedì, 30 Aprile 2024
Sanzioni salate

È vietato legare i cani alla catena: multe fino a 2.500 euro

La legge già in vigore in altre regioni sarà valida anche nel Lazio. Vietati anche i "collari a strozzo"

Non sarà più possibile legare i cani, e tutti gli altri animali da compagnia, alla catena. La regione Lazio, com'era stato chiesto anche dall'Organizzazione internazionale della protezione animali (Oipa), ha deciso infatti di vietarne il ricorso. Con un emendamento alle disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale, la regione Lazio ha deciso di modificare la norma regionale (L.Reg 34/1997) sulla "tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo". Ne consegue che non sarà più possibile detenere cani, o altre specie da compagnia, legati alla catena.

È vietato legare i cani alla catena: multe salate per i trasgressori

Per i trasgressori sono previste multe fino a 2.500 euro. L'unica deroga prevista alla nuova normativa è legata allo stato di salute degli animali. La catena potrebbe essere utilizzata, ad esempio, a seguito di un intervento chirurgico. Ma sarà una condizione da verificare attraverso un certificato del veterinario che attesti la diagnosi e la durata dell'eventuale trattamento. In tutti gli altri casi, la catena sarà vietata.

"Finalmente anche la regione Lazio ha introdotto questo divieto, come già fatto da Campania, Veneto, Puglia, Umbria, Lombardia ed Emilia-Romagna", ha commentato Rita Corboli, delegata Oipa di Roma. "Quella dei cani legati a una catena è una pratica crudele che, come abbiamo visto nei roghi di questa estate, ha causato la morte di molti animali arsi vivi, senza possibilità di sfuggire alle fiamme: una fine atroce. Le nostre guardie zoofile, dopo la pubblicazione del provvedimento sul bollettino ufficiale della regione Lazio con i loro controlli sul campo s'impegneranno affinché il divieto sia rispettato e i trasgressori sanzionati", ha promesso Corboli.

La modifica alla legge sulla "tutela degli animali d'affezione" è stata votata grazie all'interlocuzione avviata, ha spiegato l'Oipa, con la delegata regionale Cristiana Avenali e con il consigliere democratico Eugenio Patanè, che ha presentato l'emendamento. "Sono molto contenta di questo risultato che finalmente è stato raggiunto anche dalla nostra regione - ha dichiarato Avenali -. La sostenibilità di un territorio dipende anche dalla capacità di prendersi realmente cura del benessere animali. In questo senso, quindi, eliminare le catene ha rappresentato un gesto di civiltà che andava fatto".

Inoltre, sempre su proposta dell'Oipa, con lo stesso collegato approvato ieri sera sono state introdotte anche altre importanti norme a tutela degli animali, quali l'obbligo di autorizzazione sanitaria per gli allevamenti di qualunque tipo di animale, il divieto di vendita di cani non iscritti all'anagrafe canina, pena una sanzione fino a 1.500 euro, e il divieto di usare collari a strozzo.
 

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