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Sabato, 27 Aprile 2024
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Enza, la libraia col covid che regala libri ai medici che l’hanno curata: il racconto di Alberto Angela

Il divulgatore scientifico ha raccontato su Facebook la vicenda di una sua conoscente, che ha voluto ringraziare così il personale sanitario. Un ringraziamento che anche lui ha voluto fare proprio, a nome di tutti gli italiani

Con un lungo post pubblicato su Facebook, Alberto Angela ha raccontato una storia “vera, non immaginaria, che parla di sofferenza, condivisione e altruismo nel senso più nobile”: quella di Enza, una libraia sua conoscente che ha voluto ringraziare i medici e il personale sanitario che l’hanno curata quando si è ammalata di Covid facendo arrivare in reparto degli scatoloni pieni di libri “da regalare a chi le ha salvato la vita”. 

Enza, racconta Alberto Angela, “è un esempio dei tanti librai che in questi anni lottano per diffondere (e difendere) il sapere e la cultura nel nostro Paese”. Qualche settimana la donna si è ammalata ed nel giro di poche è finita in ospedale, sotto ossigeno, con una polmonite da Covid, in un reparto di terapia intensiva. Per la donna sono stati momenti difficili, fatti di sconforto e paura, come ha raccontato lei stessa ad Angela, ma i medici e infermieri che le erano vicino l’hanno aiutata anche psicologicamente. “Come lei stessa mi ha scritto, “’..assistiamo a riprese e peggioramenti nel reparto in una situazione che sta richiedendo tutto l'amore, la dedizione che un essere umano possa usare per aiutare un suo simile’”, ha spiegato Angela. Quando le sue condizioni sono migliorate, Enza è stata trasferita in un covid hotel per proseguire lì il percorso verso la guarigione.

Alberto Angela, la libraia Enza e del suo regalo ai medici che l'hanno curata

“Enza dice che quello che le rimarrà per sempre dentro è l’infinita gratitudine nei confronti di chi l’ha accudita e le ha permesso la graduale guarigione: i medici e gli infermieri”, scrive Alberto Angela, che ricorda come anche prima del ricovero Enza avesse sempre tenuto in grandissima considerazione il lavoro e i sacrifici di tutti coloro che negli ospedali si stanno prendendo cura dei malati. Quelle persone che, ricorda Angela, sono sì “angeli” ma anche “persone come voi e me che ogni giorno (ogni giorno) affrontano il rischio di contrarre il Covid-19 per aiutare altri a superarlo”. 

"È il loro mestiere”, potreste dirmi. Ma voi lo fareste? Come vi sentireste ogni mattina vestendovi per andare al lavoro, se sapeste di dover infilarvi in ambienti e situazioni a diretto contatto con il virus? Pensateci. E aggiungete i turni lunghi e massacranti dove anche bere se si ha sete diventa complicato e rischioso. 

Noi non ci pensiamo, ma questi uomini e queste donne non hanno mai abbandonato il campo di battaglia da quasi un anno e questa è la loro vita. Tutti i giorni. Con l'apprensione non solo di rischiare tutto, ma anche di contagiare involontariamente i propri cari o i propri figli. Basta guardare i dati quotidiani su contagi e morti per capire il sacrificio di queste persone... e per capire quanto anche loro abbiano bisogno della nostra collaborazione per superare questo momento tremendo.

“Nel vivere questa drammatica esperienza, ad un certo punto, Enza si è chiesta come potesse dimostrare la propria gratitudine e la stima a queste persone - scrive Angela - La risposta le è sorta spontanea guardando alle sue passioni, a quello che, come per medici ed infermieri, la rende felice ogni giorno di fare il suo lavoro: i suoi libri”. La donna ha fatto allora arrivare dalla sua libreria scatoloni pieni di libri da regalare agli operatori sanitari: “Queste opere hanno donato loro un po’ di evasione, energia e, soprattutto, sono un ricordo di lei… perché, in fondo, i libri sono la sua vita, la sua missione, la sua passione, quello che ama e che la rappresenta".

Il ringraziamento a medici e infermieri

“È incredibile quanto questa sua iniziativa sia stata in grado di unire le storie e le vite di infermieri, medici e librai, una categoria duramente colpita, come molte altre, dall’emergenza per il Covid-19”, dice Angela. Tra i libri che Enza ha voluto regalare a chi l’ha curata c’è anche l’ultimo voluto firmato proprio da Alberto Angela, “L’ultimo giorno di Roma”, che lui stesso ha voluto dedicare proprio alla categoria dei medici e degli infermieri: “Ai coraggiosi che ci aiuteranno a superare la notte”. 

“Sono felice che una copia sia giunta proprio nelle mani di uno di loro. Per me è un grande onore”, ha aggiunto Angela, che ha voluto ringraziare alla fine del post chi in questi mesi è stato e continua ad essere in prima linea: “Medici, infermieri, OSS, biologi, addetti alle pulizie, tecnici, amministrativi e tutti gli altri che continuate, ogni giorno, a salvare vite e a combattere in corsia in prima linea, silenziosamente e con sofferenza”. 

Mi piace chiudere questa storia con le parole che i vostri colleghi hanno detto ad Enza mentre la dimettevano dal reparto e che riassumono tutta la vostra umanità, dedizione e professionalità: "la nostra più grande gioia è  la sua guarigione... noi saremo al suo fianco anche fuori di quì... non ci dimentichi. Credo di rappresentare, in questo messaggio, tantissimi italiani che la pensano come me e sanno quante vite state salvando e quanto state dando al Paese. Ma anche quanto l'Italia debba a voi. 

Io non vi dimentico. 

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