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Sabato, 27 Aprile 2024
"Non pago" / Venezia

Riceve una bolletta della luce da 262mila euro e prende una decisione drastica

"Cifra che dovrei corrispondere entro il 12 marzo e non intendo assolutamente versare. È inaccettabile e surreale", dice il commerciante, titolare di una gioielleria di 15 metri quadrati in piazza San Marco a Venezia

262.348,04 euro per il consumo di energia elettrica in soli due mesi. È la bolletta che nei giorni scorsi si è visto recapitare Gianmaria Tiozzo, titolare di una gioielleria in piazza San Marco a Venezia, sotto i portici delle Procuratie Vecchie. L'importo è stato calcolato sul consumo di un milione di kilowattora, che Tiozzo considera sproporzionato per le dimensioni del suo negozio, appena 15 metri quadrati, e l'utilizzo contenuto di energia elettrica, limitato all'illuminazione di base e a un piccolo scaldabagno attivo solo nei mesi invernali. Il problema, secondo quanto denunciato dal negoziante al Corriere del Veneto, deriverebbe dal passaggio al mercato libero, della scorsa estate, che ha portato alla transizione della fornitura energetica della gioielleria ad un altro gestore, senza la stipula di un contratto iniziale.

Le bollette da allora hanno subìto un'impennata, secondo quanto racconta il gioielliere: da una spesa stabile di circa 350 euro al mese con il precedente gestore, sono iniziate ad arrivare fatture superiori ai mille euro mensili, stabilizzatesi poi attorno agli 800 euro. Gianmaria Tiozzo, di fronte a queste cifre inaspettatamente elevate, ha cercato spiegazioni dal nuovo gestore, ricevendo come giustificazione dei "consumi stimati che non riflettevano la realtà del suo effettivo utilizzo energetico", dice. A nulla sarebbero servite le autoletture del contatore regolarmente inviate: le statistiche di zona ritenevano i suoi consumi troppo bassi, e così le sue segnalazioni sarebbero state respinte senza fornire ulteriori dettagli.

"Non pago, è inaccettabile"

Fino ad arrivare all'ultima bolletta di 262.348 euro per i mesi di luglio e agosto 2023, che Tiozzo si rifiuta categoricamente di pagare, considerando già saldate le fatture di quei mesi con importi nettamente inferiori. "Cifra che dovrei corrispondere entro il 12 marzo e non intendo assolutamente versare - afferma il titolare della gioielleria -. Ho già pagato per luglio una fattura da 1.262 euro, e per agosto un'altra da 1.324 euro. È inaccettabile una simile richiesta che attribuisce alla mia attività un dispendio energetico smisurato e surreale". Tiozzo ha intrapreso una battaglia legale, consultando un avvocato e un'associazione dei consumatori esperta in "bollette pazze". Resta una speranza: che si tratti proprio di una "bolletta pazza", calcolata su parametri non corretti, e quindi annullabile o da ricalcolare.

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