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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Coronavirus, il pranzo sociale contro la psicosi fa discutere

Scuole chiuse ma ragazzi difficile da "rinchiudere" a casa. Ha fatto molto parlare l'iniziativa del collettivo degli studenti medi di Venezia e Mestre

Prima un pranzo sociale, poi tutti insieme per passare la giornata condividendo l'aula studio, assemblea e aperitivo studentesco "a pochi schei e tanta socialità". Una giornata anti-psicosi da coronavirus quella organizzata dal Coordinamento studenti medi Venezia-Mestre che ha riscosso un notevole successo almeno a vedere le foto pubblicate dal collettivo studentesco sui social.

"Con la chiusura di tutte le biblioteche e di altri spazi di socialità non abbiamo né spazi di convivialità né luoghi per poter studiare" denunciano gli studenti che prevedono una replica per il prossimo 8 marzo. 

Ma anche una iniziativa che sta facendo molto discutere visti i recenti sviluppi dell'epidemia di Covid-19 e le raccomandazioni del Governo, sottolienate dallo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella, affinché gli italiani tutti si attengano a precise regole per contenere il contagio. Raccomandazioni che specificamente chiedono di evitare eventi promiscui. 

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Come ammette la stessa organizzazione mondiale della sanità nel suo report sul contenimento dell'epidemia in Cina "gran parte della comunità globale non è ancora pronta, nella mentalità e materialmente, ad attuare le misure che sono state impiegate per contenere la COVID-19. "Eppure queste sono le uniche misure che attualmente sono state dimostrate efficaci per interrompere o minimizzare il contagio tra gli esseri umani".  

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"Per alcune settimane bisogna cambiare le abitudini di vita sia nella dimensione pubblica che privata'' ha spiegato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti nel corso di una conferenza stampa sull'emergenza Coronavirus in cui ha spiegato che l'incremento improvviso dei casi registrati nel Lazio sono attribuibili ad una festa in cui erano presenti invitati da numerose regioni italiane.

"Tutti devono rispettare le regole, questo è di fondamentale importanza. Tutte le prefetture e i sindaci hanno ricevuto nuovo materiale informativo perché tutti siano informati''.

È il professore Fabio Sabatini dell'università La Sapienza a spiegare bene il perché sia utile la chiusura delle scuole, ma l'effetto anticontagio rischia di essere limitato dai comportamenti sociali. 

La chiusura diviene inutile se gli studenti, liberi dagli obblighi scolastici, si assembrano in altri luoghi dove possono trasmettere la malattia (palestre, discoteche, eccetera).

Occhio ai nonni. Fargli fare babysitting li espone al contagio, e loro sono la categoria più vulnerabile della popolazione.

È bene ricordarlo ancora una volta: una percentuale non trascurabile dei contagiati dal nuovo coronavirus avrà bisogno di cure mediche in ospedale. In molti casi, ci sarà bisogno di un ricovero di terapia intensiva. Poiché i posti in terapia intensiva sono limitati, se ci ammaliamo tutti insieme, molti non riceveranno le cure necessarie. Oltre alle sofferenze dei malati e dei loro cari, i costi per il sistema sanitario saranno inevitabilmente alti.

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