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Sabato, 27 Aprile 2024
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Coronavirus, come sta davvero andando l'epidemia: contagi medio-alti in tre regioni

L'ultima analisi aggiornata dell'Istituto per le applicazioni del calcolo "M. Picone" (Iac) del Cnr: "Situazione incerta per Liguria, Lombardia e Piemonte, dove i valori dell'incidenza rimangono medio-alti. La situazione va monitorata con molta attenzione"

Come si sta sviluppando in questi giorni l'epidemia di coronavirus da nord a sud? L'analisi dei dati a livello regionale mette alla luce molti dettagli interessanti. A farla quotidianamente da metà maggio è l'Istituto per le applicazioni del calcolo "M. Picone" (Iac) del Consiglio nazionale delle ricerche. Per quel che concerne i dati epidemiologici a livello regionale del coronavirus in Italia, a ieri 21 maggio ci sarebbero 2 Regioni da monitorare (Umbria e Lazio), una (Molise) da tenere sotto osservazione e tre (Liguria, Piemonte e Lombardia) "dove i valori dell'incidenza" dei nuovi contagi "rimangono medio-alti" e la cui situazione "va monitorata con molta attenzione". Nelllo specifico "la varianza sembra non diminuire per Liguria e Piemonte".

L'Istituto fornisce e commenta ogni giorno i dati relativi all'andamento dell'epidemia di coronavirus suddivisi per regione. I dati sono analizzati dai giorni immediatamente precedenti all'inizio della vera e propria fase 2 (15 maggio) e indicano la tendenza, nel tempo, dell'incidenza del Covid-19, cioè del numero di nuovi casi al giorno, e della sua variabilità. I dati sono aggiornati a ieri. Secondo l'ultimo dossier dell'Istituto, "ci sono sei regioni dove l'aumento del numero totale di casi positivi rispetto a dieci giorni fa è inferiore a venti: oltre alle cinque di ieri, la Basilicata, l'Umbria, la Sardegna, la Valle D'Aosta e la provincia di Bolzano, si aggiunge anche la Calabria. Per quest'ultima e la provincia di Bolzano oggi l'incidenza è nulla". Il Molise è un caso molto particolare. "Per il Molise, dopo l'aumento significativo dell'8 Maggio e giorni successivi, il ritorno a valori bassi nei giorni 14-17 Maggio, il rialzo significativo del 18 Maggio, raggiungendo un valore attorno a 3.5 nuovi casi al giorno per 100,000 abitanti, l'incidenza nulla del 19 e 20 Maggio, oggi (ieri, ndr) abbiamo un valore di circa .3. Situazione da tenere comunque sotto osservazione". 

"Dopo che l'incidenza dell'Umbria è stato nullo quattro volte negli ultimi otto giorni", il valore di ieri "risale a .2 circa. Situazione da monitorare" secondo i ricercatori dell'Istituto. "L'allarme per l'aumento significativo dell'incidenza osservato il 17 Maggio nel Lazio, sembrava rientrato con la dimimuzione progressiva del 18 e 19 Maggio. Ieri un leggero rialzo attorno a .5 nuovi casi al giorno per 100,000 abitanti, mentre oggi il valore e' attorno a .4. La varianza continua ad aumentare. Situazione comunque da monitorare". "Situazione incerta per Liguria, Lombardia e Piemonte, dove i valori dell'incidenza rimangono medio-alti (2.5-3 nuovi casi al giorno per 100,000 abitanti). La varianza sembra inoltre non diminuire per Liguria e Piemonte. La situazione va monitorata con molta attenzione", conclude l'Istituto del Cnr.

L'Istituto per le applicazioni del calcolo "M. Picone" fornisce e commenta  i risultati relativi all’analisi dei dati dell'epidemia di Covid-19 in Italia a livello regionale. Lo scopo di tutto il progetto è individuare dei precursori dell'aumento di attività di diffusione dell'epidemia, si prende quindi in considerazione il numero di nuovi casi positivi al giorno. Per rendere più facilmente confrontabili i risultati delle diverse regioni, è stata "normalizzata" l'incidenza rispetto alla popolazione della regione, rapportandola a 100mila abitanti.

Partendo dai dati di ciascuna regione, hanno stimato i parametri di un modello teorico da loro ottenuto generalizzando quello "logistico". In alternativa, nei casi in cui ci siano variazioni improvvise e significative dell'incidenza, di cui il modello non è in grado di tener conto, è statp utilizzato un approccio "non parametrico". Questo è, ad esempio, il caso del Molise, che fino al 7 maggio si trovava in una fase avanzata dell'epidemia, con valori molto bassi dell'incidenza, che però l'8 maggio hanno subito un aumento consistente a causa di un focolaio, generato probabilmente da un funerale avvenuto il 30 aprile a Campobasso. "A questo punto, due sono essenzialmente gli indicatori che abbiamo considerato - si legge sul sito del Cnr -  Il primo riguarda la velocità con cui l'incidenza diminuisce andando verso lo zero. Se i valori misurati dell'incidenza sono molto bassi ma non diminuiscono o lo fanno con velocità inferiore al modello teorico, risultando in un eccesso di casi rispetto al modello negli ultimi giorni, consideriamo sospetta questa situazione. Il secondo precursore riguarda le "fluttuazioni" dei valori misurati dell'incidenza rispetto al modello teorico. Tali fluttuazioni sono quantificate tramite la loro varianza in una finestra temporale mobile di 21 giorni. Un aumento dei valori della varianza negli ultimi giorni è considerato sospetto".

Nuovi contagi, grafici Istituto per le applicazioni del calcolo "M. Picone" (Iac)

Brusaferro (Iss): "Curva epidemica in calo"

"La curva epidemica procede come ci siamo detti, non ci sono innovazioni, si mostra chiaramente in calo e i dati continuano a garantire lo stesso tipo di profilo" di persone colpite da Covid-19, "persone anziane, prevalentemente donne". A dirlo il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, in conferenza stampa all'Iss a Roma.

"Tanto più andremo verso un numero di casi limitato - ha aggiunto - tanto più la segnalazione dei casi diventerà sensibile per intercettare precocemente scostamenti, e questo è veramente un bene".

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