Covid, in Italia altri 281 focolai: le regioni con l'indice di trasmissione più alto
L'ultimo report dell'Iss: "In alcune parti del Paese la circolazione del virus è ancora rilevante, ma non ci sono segnali di sovraccarico dei servizi sanitari". L'indice Rt calcolato sui casi sintomatici è 0,83, sostanzialmente stabile rispetto alle scorse settimane
In Italia l'indice di trasmissione Rt del coronavirus SARS-COV-2 calcolato sui casi sintomatici è 0,83. A comunicarlo è l’Istituto Superiore di Sanità in un report riferito al periodo 10-16 agosto. "Questo indica che, al netto dei casi asintomatici e dei casi importati dall'estero (categorie non mutuamente esclusive), il numero di casi sintomatici diagnosticati nel nostro Paese è stato sostanzialmente stazionario nelle scorse settimane". Le regioni con un indice di trasmissione più alto sono Umbria (1,34), Abruzzo (1,24), Veneto (1,21), Lombardia (1,17) e Campania (1.02).
Covid, i focolai attivi in Italia
"Nella settimana di monitoraggio 10-16 agosto – spiega l’Iss - sono stati riportati complessivamente 1077 focolai attivi di cui 281 nuovi (la definizione adottata di focolaio prevede la individuazione di 2 o più casi positivi tra loro collegati), entrambi in aumento per la terza settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 925 focolai attivi di cui 225 nuovi)". Insomma, la situazione desta più di qualche preoccupazione, anche se l’impegno dei “servizi territoriali nelle attivita' di ricerca dei contatti”, secondo l’Iss, “si sta dimostrando efficace nel contenere la trasmissione locale del virus come dimostrato da valori di Rt inferiori a 1 nella maggior parte delle Regioni".
Nel report si legge che "nove tra Regioni e Province autonome hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente" un trend "che non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati"-
"Sebbene il numero di nuovi casi in molte Regioni rimane contenuto, in altre realtà regionali continua ad essere segnalato un numero elevato di nuovi casi - spiega il documento - e questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante". E ancora: "Sebbene sia segnalato, in alcune Regioni, un aumento nel numero di ospedalizzazioni, non sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari".
Covid, Antonelli (Cts): "La rete delle terapie intensive regge"
I contagi aumentano, ma la situazione per ora resta sotto controllo. Questo almeno il parere dell’Iss confermato anche da Massimo Antonelli, direttore del dipartimento Anestesia e Rianimazione del Policlinico Gemelli e membro del Comitato tecnico scientifico per l'emergenza Covid-19.
A proposito dell'aumento dei ricoveri in terapia intensiva, Antonelli ha spiegato al “Corriere della Sera” che ''c'è una leggera crescita ma proporzionale all'aumento dei nuovi casi e comunque non preoccupante. Anche i malati gravi sono in numero minimale. La percentuale rispetto ai positivi è sotto l'unità, mentre nel periodo acuto era del 5%. In Italia nei centri di rianimazione sono ricoverate poco più di 50 persone. Sulla bassa letalità del virus, forse è dovuta al fatto che l'età media dei contagiati si è abbassata attorno ai 35 anni, fenomeno legato alle abitudini di vita sociale dei giovani che ha determinato una diffusione rapida del virus. Il Sars-CoV-2 circola e, senza distanziamento, basta avere contatti brevi, anche di 15 minuti, con unsoggetto infetto per esserne colpiti".
Coronavirus, "nel Lazio rischiamo una bomba virale"
Ben più preoccupato è l’Assessore alla Salute della Regione Lazio che ieri ha parlato di una bomba virale pronta ad esplodere legata ai rientri dalla Sardegna: "Il mancato rispetto delle regole nei locali della movida in Sardegna rischia di far esplodere una bomba virale. Ci aspettiamo un considerevole aumento dei casi ed è in corso una grande azione di tracciamento" ha spiegato D’Amato su facebook. Nel Lazio ieri sono stati registrati 115 nuovi casi, la maggior parte dei quali legati proprio ai rientri dalle vacanze. Su tutto il territorio nazionale i contagi sono stati 845. La regione con più casi è stata il Veneto (159) seguita da Lombardia (154) e appunto il Lazio.