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Domenica, 28 Aprile 2024
La sentenza / Livorno

Piombino, bocciato il ricorso sul rigassificatore: il Comune dovrà pagare 90mila euro

Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del comune di Piombino sull'installazione del rigassificatore nel porto della città toscana. L'amministrazione è stata anche condannata al pagamento delle spese processuali

La battaglia è, al momento persa. Il Tar Lazio ha respinto il ricorso avanzato dal Comune di Piombino contro la decisione di installare il rigassificatore nel porto cittadino. Il tribunale ha anche condannato il municipio al pagamento delle spese processuali per 90.000 euro complessivi.

"È una sentenza punitiva nei confronti di un Comune che ha avuto la sola colpa di difendere la propria città", commenta il sindaco, Francesco Ferrari.

"La condanna al pagamento delle spese legali, inoltre, è assolutamente ingiustificata: il ricorso è stato considerato ammissibile in ogni sua parte e una sentenza simile non ha precedenti. Come non ha precedenti l'analoga condanna al pagamento delle spese anche a carico di Usb, Wwf e Greenpeace che avevano spontaneamente affiancato il nostro ricorso" ha attaccato il primo cittadino. 

E la condanna, secondo Ferrari, è una sorta di precedente molto pericoloso. Per il sindaco, infatti, "evidentemente il Tar ha voluto fare del Comune di Piombino un esempio per tutti gli enti che, in futuro, si troveranno in una circostanza simile alla nostra e chiarire che, per quanto le motivazioni di opposizione a una certa scelta siano fondate, le esigenze dei cittadini non sono una priorità".

Ma il bilancio, per Ferrari, è comunque in parte positivo: "Abbiamo perseguito ciò che credevamo giusto, combattuto una battaglia doverosa da affrontare, raggiungendo, a prescindere da questa sentenza, risultati importanti in termini di garanzie sulla sicurezza e sull'impatto ambientale - ha dichiarato il sindaco di Piombino alla lettura della sentenza - Se non fosse stato per l'opposizione di questo Comune, di questa comunità, di certo quel rigassificatore sarebbe rimasto nel nostro porto molto più di tre anni e senza le tutele che siamo riusciti a ottenere".

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