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Sabato, 27 Aprile 2024
La sindrome

"È come avere davanti il diavolo": la rara malattia che fa vedere i volti distorti. Le immagini

"Tutti nel mondo sembrano creature di un film dell'orrore", spiega un paziente che ha contribuito allo studio

Il nome scientifico è Prosopometamorfopsia o Pmo, ma è meglio nota come "la malattia di chi vede il diavolo". Si tratta di una sindrome molto rara, i cui inquietanti sintomi fanno apparire distorti i lineamenti del viso altrui. La testata scientifica The Lancet ha ora diffuso le prime immagini che mostrano come percepiscono i volti coloro che soffrono di questo disturbo. 

"È come fissare i demoni. Immagina di svegliarti una mattina e improvvisamente tutti nel mondo sembrano creature di un film dell'orrore", ha spiegato alla Cnn Sharrah, che soffre di questo disturbo e che ha contribuito con le sue indicazioni "a creare un'immagine 2D generata al computer di ciò che vedo nei volti". Una sorta di identikit pubblicato nella sezione "Clinical Pictures" di The Lancet

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"Ho provato a spiegare al mio compagno di stanza cosa stavo vedendo e lui ha pensato che fossi pazzo. Poi sono uscito e tutti i volti delle persone che ho visto erano distorti e lo sono ancora", ha detto Sharrah. "È come fissare i demoni", ha aggiunto. "Immagina di svegliarti una mattina e all'improvviso tutti nel mondo sembrano creature di un film dell'orrore."

Questa rara condizione fa sì che parti dei volti di altre persone appaiano distorte nella forma, consistenza, posizione o colore. Gli oggetti e altre parti del corpo di una persona, tuttavia, rimangono generalmente indisturbati.

Nella ricerca, vengono riportate le distorsioni descritte da chi soffre della sindrome: tratti del viso pesantemente allungati, con solchi profondi sulla fronte, sulle guance e sul mento. Distorsioni presenti sul volto di ogni persona che incontrava, ma che non apparivano osservando oggetti, come case o automobili né - e forse questo è uno dei punti interessanti - su immagini facciali che gli venivano mostrate su carta o su serigrafia.

"Si tratta di un disturbo visivo, non psichiatrico"

Le distorsioni, inoltre - si legge su TheLancet - non sono accompagnate da convinzioni deliranti sull'identità delle persone. Ciò significa che "il loro non è un problema mentale, bensì del sistema visivo", spiega Brad Duchaine, docente di psicologia e scienze del cervello e autore senior dello studio il cui autore principale è Antônio Mello, dottorando del Dipartimento di Scienze psicologiche e del cervello di Dartmouth. "E non è raro - rimarca Duchaine - che le persone con Pma non parlino agli altri di come vedono i volti per paura che lo considerino il segno di un disturbo psichiatrico".

Lo scopo dello studio - spiegano gl autori - è far capire cosa sia la "sindrome di chi vede il diavolo" sensibilizzando l'opinione pubblica e la comunità medica, così da iniziare a tracciare una strada per comprendere l'origine della malattia e studiarne il possibile trattamento. 

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