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Sabato, 27 Aprile 2024
"Meno film, più fatti"

"Sembra una serie tv fatta male": lo spot della polizia penitenziaria che non piace agli agenti

Polemiche per il video in cui una Carolina Koster (sì, la pattinatrice) nei panni di una risoluta comandante esorta i suoi uomini in un'ipotetica emergenza: "Non possiamo fallire!". "Pensate davvero che il nostro lavoro sia così ridicolo?" si legge tra i commenti

Che le condizioni lavorative degli agenti di polizia penitenziaria - tra carceri sovraffollate e carenza di organico - fossero ai limiti della drammaticità era già noto. Ora però a gettare benzina sul fuoco è arrivato il nuovo spot video lanciato in occasione del 207° anniversario dalla fondazione del corpo.

"Potevate sfruttare l'occasione per fare vedere la nostra professionalità, invece avete reso ancora più ridicoli tanti bravi operatori", si legge tra i commenti su Youtube. "Un video che sembra uscito da una serie tv di bassa qualità, quasi peggio di quelli Indiani, persino la simulazione delle comunicazioni via radio è stata fatta in maniera totalmente sbagliata  per non parlare "dell'obiettivo" che viene visualizzato nel PC stile call of duty. Ma davvero - si legge ancora - credete che il nostro lavoro sia così ridicolo da farlo sembrare un gioco? Io rimango sempre più basito".

Un suicidio ogni due giorni: il triste record delle carceri italiane (today.it)

I commenti non sono un caso isolato; critiche e arrivano dallo stesso segretario nazionale del sindacato Spp Aldo aff: "Meno film, meno racconti cinematografici e più fatti".

"Nelle carceri si scoppia, tutta facciata"

Nel video in questione - della durata di circa 1 minuto e mezzo - quattro agenti interpretati dalla pattinatrice Carolina Koster, lo schermidore Aldo Montano e il pugile Clemente Russosi sono alle prese con un'ipotetica situazione di emergenza, che viene gestita senza difficoltà e con un'enfasi cinematografica - "È un'operazione importantissima, non possiamo fallire!" - che ha fatto storcere il naso a molti. Sindacati in primis, che denunciano una realtà ben diversa da quella macchiettistica presentata dallo spot.

Carceri sovraffollate e che cadono a pezzi: 166 milioni per i lavori in 20 istituti (today.it)

"Nelle carceri si scoppia, tutta facciata", scrive un altro utente.

"Per noi, l’anniversario è l’occasione per riaprire una riflessione collettiva soprattutto nelle istituzioni, nella politica e nella società sulle gravi criticità che esistono e non si possono trasformare in un’avvincente storia da film. L’incapacità dell’amministrazione penitenziaria a interpretare la situazione attuale e le problematiche dei servitori dello Stato, prima fra tutte le aggressioni e le violenze da parte di detenuti non può trasformarsi in creatività cinematografica", afferma ancora Di Giacomo.

"Il riconoscimento di cui ha bisogno il Corpo per il ruolo che svolge in condizioni sempre più difficili merita innanzitutto rispetto e vicinanza per affrontare le problematiche di emergenza che più volte abbiamo segnalato".

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