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Domenica, 28 Aprile 2024
Bellezza

Come capire se un cosmetico è naturale e sostenibile

Sono sempre di più le persone che preferiscono scegliere un cosmetico che sia anche rispettoso dell’ambiente: dal Life Cycle Assessment agli ingredienti, ecco come capire se un cosmetico è naturale e sostenibile

La sostenibilità costituisce un modello di sviluppo mondiale ormai imprescindibile a livello ambientale, economico e sociale, per far sì che il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente non comprometta quelli delle generazioni future. È fondamentale agire a livello mondiale e in tutti i settori, affinché questo concetto non rimanga soltanto un elemento astratto ma si traduca in azioni concrete.

Una tendenza a cui non può essere estraneo il mondo della cosmetica che ricopre, in Italia e nel mondo, un ruolo significativamente importante a livello economico: secondo l’ultimo rapporto annuale1 di Cosmetica Italia - l’associazione italiana delle industrie cosmetiche - alla fine del 2022 si è registrato un incremento della produzione e quindi del fatturato globale del 12,4% rispetto al 2021, passando da 11,8 miliardi di euro del 2021 a 13,3 miliardi di euro nel 2022, e, sulla base dell’andamento del mercato, ci si aspetta un ulteriore aumento per il totale del 2023, sia nel fatturato che nei consumi.

In questo panorama di crescita si osserva il consolidamento della scelta da parte del consumatore di prodotti cosmetici a connotazione ‘naturale e sostenibile’ che in Italia rappresentano il 25% del consumo totale dei cosmetici, con un valore di 2,9 miliari di euro. 

“Il consumatore si mostra sempre più attento alla ricerca di prodotti che comunichino queste due caratteristiche attraverso gli ingredienti, i claims, il packaging e l’impegno che l’azienda produttrice mostra nell’ottica di uno sviluppo sostenibile”, spiega la dottoressa Claudia Riccardi, biologa e membro del consiglio direttivo AIDECO – Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia. 

Life Cycle Assessment

Per avvicinarsi a questo tipo di richieste da parte della domanda è stata strutturata e standardizzata una metodologia a livello internazionale chiamata Life Cycle Assessment (LCA). L’applicazione del metodo LCA permette di valutare durante lo sviluppo di un cosmetico, l’impatto che questo può avere sull’ambiente, a partire dai singoli ingredienti che lo compongono, dal packaging, dal processo di produzione, stoccaggio nei magazzini e distribuzione, fino all’utilizzo e post-utilizzo da parte del consumatore finale. 

Cosmetici naturali: conta anche il numero degli ingredienti

Lo sviluppo di un prodotto cosmetico che, a parità di efficacia di un altro prodotto contiene un minor numero di ingredienti (è il concetto di clean beauty, cioè prodotti con formule efficaci e sicure ma che evitano l’uso di ingredienti inutili al fine dell’efficacia) è già una scelta rivolta alla sostenibilità ambientale, così come la scelta degli ingredienti che lo compongono, da applicare quando possibile, tra quelli che presentano un minore impatto sull’ambiente. Lo stesso vale per il loro approvvigionamento, in altre parole meglio se provengono da fornitori certificati per il loro impegno verso la salvaguardia dell’ambiente (vedi l’Olio di Palma, che porta con sé il problema delle coltivazioni intensive e la connessa deforestazione). 

Clean Beauty: i migliori prodotti per il corpo del nuovo trend della cosmetica

Tra le varie fasi contemplate dal metodo LCA, quella di utilizzo da parte del consumatore finale è particolarmente importante relativamente all’impatto ambientale. “Nel caso di prodotti a risciacquo, come per esempio uno shampoo, uno studio2 condotto da Cosmetics Europe, l’associazione delle industrie cosmetiche europee, ha mostrato che più del 90% del totale dell’emissione di anidride carbonica durante l’intero ciclo del prodotto è legato all’eccessiva quantità di acqua calda usata dal consumatore durante il risciacquo. Un risparmio energetico può venire quindi dal consumatore con un cambio di abitudini nell’uso del prodotto, così come dalla stessa industria cosmetica che, oltre a sviluppare prodotti cosmetici di facile risciacquo, può svolgere un ruolo importante nell’educazione del consumatore all’uso “sostenibile” del prodotto, per esempio attraverso il proprio sito web e i canali social, ormai parte integrante della società odierna” continua la dottoressa Riccardi.

Cosmetici naturali e microplastiche

L’attenzione sempre maggiore al possibile impatto ambientale esercitato dai cosmetici ha portato già nel 2020 al divieto della messa in commercio di prodotti cosmetici a risciacquo (rinse-off) ad azione esfoliante o detergente contenenti microplastiche. Al divieto nazionale del 2020 si aggiunge ora una maggiore restrizione a livello europeo all’uso di microplastiche nei cosmetici, che prevede diversi tempi di adempimento che aiuteranno le aziende cosmetiche a operare in modo da adeguarsi al nuovo regolamento nei tempi prefissati dalla legge. 

L’industria cosmetica rappresenta uno dei settori più rilevanti nel mondo dell'economia a livello mondiale. Con l’aumentare della sensibilità e l’attenzione verso il cambiamento climatico e l’importanza dell’agire nel rispetto della sostenibilità, si guarda sempre più al possibile impatto che i prodotti cosmetici possono avere sull’ambiente. Ed è per questo che questo comparto si adopera sempre più per sviluppare prodotti che uniscano all’efficacia e alla sicurezza il massimo rispetto per l’ambiente che ci circonda.

1Cosmetica Italia – Rapporto Annuale, 55a analisi del settore e dei consumi cosmetici in Italia nel 2022

2Cosmetics Europe (2017): The environmental footprint of a shampoo and possible ways to reduce it

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