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Lunedì, 29 Aprile 2024
I numeri del cancro

In trent'anni i casi di tumore tra gli under 50 sono aumentati dell'80%

Secondo le previsioni degli esperti, entro il 2030 le nuove diagnosi e i decessi per cancro aumenteranno soprattutto tra i 40enni

Negli ultimi 30 anni le diagnosi di cancro tra le persone con meno di 50 anni sono aumentate del 79%, mentre il numero di morti è cresciuto del 28%. I casi sono passati da poco più di 1,8 milioni nel 1990 a oltre 3,2 milioni nel 2019, mentre ogni anno a causa di un tumore muore oltre un milione di giovani. Numeri allarmanti, destinati a crescere. Secondo le previsioni degli esperti, entro il 2030 i nuovi casi e decessi per cancro a esordio precoce aumenteranno rispettivamente del 31% e del 21%, e l’incremento dovrebbe riguardare in particolare i 40enni. A configurare questo triste scenario uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Edimburgo in Scozia e della Zhejiang University School of Medicine di Hangzhou in Cina: si tratta della prima indagine ad aver analizzato l'incidenza del cancro nelle persone giovani a livello globale. I risultati sono stati pubblicati su BMJ Oncology.

Il cancro al seno è il più frequente

Il team ha esaminato i dati del Global Burden of Disease (un programma di ricerca globale sul carico di malattia che valuta l'incidenza (nuovi casi), i decessi, le conseguenze sulla salute e i fattori di rischi) di 204 Paesi, relativi a 29 tipi di cancro diagnosticati tra 14 e 49 anni. Dall’indagine è emerso che nel 2019 le nuove diagnosi di cancro tra gli under 50 sono state 3,2 milioni, registrando un aumento del 79% rispetto al 1990. Il cancro al seno è risultato il tipo di neoplasia più diagnostica ed anche la più letale (rispettivamente 13,7 e 3,5 ogni 100.000 abitanti). Ad essere aumentati tra il 1990 e il 2019 anche il cancro della trachea e della prostata (le variazioni percentuali annue sono state rispettivamente del 2,28% e del 2,23%). Considerando i dati globali, l'incidenza del tumore al fegato diagnosticato nei pazienti con meno di 50 anni è invece diminuita del 2,9% l’anno.

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I tumori che causano più morti

Negli ultimi 30 anni, i decessi per cancro sono aumentati del 27%. Nel 2019 sono morte 1,06 milioni di persone sotto i 50 anni. A colpire di più il cancro del seno, seguito dal cancro della trachea, dei bronchi, dei polmoni, di stomaco e del colon-retto. Tuttavia, l’incremento maggiore dei decessi è stato registrato con il carcinoma renale o ovarico.

A proposito del cancro al seno, è interessante notare che la sua incidenza è aumentata anche in Paesi in cui non c’è stata l’introduzione dello screening di routine, "suggerendo - hanno affermato gli autori - che il cambiamento dei fattori riproduttivi (età più giovane al menarca, uso di contraccettivi orali, nulliparità, età più avanzata al primo parto e nessun allattamento al seno), di indicatori fisici (indice di massa corporea più elevato) e fattori comportamentali (inattività fisica e consumo di alcol) negli ultimi decenni possa aver contribuito alla crescente incidenza del cancro al seno a esordio precoce".

I Paesi più colpiti dal cancro

Secondo l'indagine, il numero più alto di diagnosi di cancro a esordio precoce è stato registrato nel 2019 in Nord America, seguita dall’Europa occidentale e Oceania. Ad essere colpiti anche i Paesi a basso e medio reddito con i tassi di mortalità più alti tra i 14-49enni, registrati in Oceania, Europa orientale e Asia centrale. Nei Paesi a più basso reddito il cancro a esordio precoce ha avuto un impatto maggiore sulle donne, in termini sia decessi che di impatto sulla salute.

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La causa di questo aumento

Secondo quanto indicato dai dati, oltre alla genetica (responsabile solo del 10% dei casi), tra i principali fattori di rischio dei tumori più comuni tra gli under 50 ci sono le diete ricche di carne rossa e sale (e povere di frutta e verdura), il consumo di alcol e tabacco, insieme all'inattività fisica, all'eccesso di peso e all'alto livello di zucchero nel sangue. "Tuttavia, anche se probabilmente i fattori legati allo stile di vita hanno un ruolo - hanno sottolineato, in un editoriale collegato all’analisi pubblicata, i medici del Centro per la sanità pubblica della Queen’s University di Belfast - si stanno esplorando nuove aree di ricerca come l'uso di antibiotici, il microbioma intestinale, l'inquinamento dell'aria e le esposizioni nei primi anni di vita".

L’importanza della prevenzione

"Per invertire questo trend - hanno sottolineato i ricercatori - è opportuno incoraggiare le persone a condurre uno stile di vita sano, compresa una dieta sana, la restrizione del consumo di tabacco e alcol e un'adeguata attività all'aperto. Inoltre, potrebbe essere una buona idea estendere i programmi di screening e prevenzione anche alle persone di età compresa tra 40 e 44 anni e tra 45 e 49 anni".

A tal proposito, gli esperti della Queen’s University di Belfast, hanno sottolineato, oltre alla necessità di implementare misure di prevenzione e diagnosi precoce, anche l'identificazione di strategie di trattamento ottimali per i tumori a esordio precoce, "che dovrebbero includere un approccio olistico per affrontare le esigenze specifiche di terapia di supporto dei pazienti più giovani". "C'è un urgente bisogno di partenariati, collaborazioni e distribuzione delle risorse a livello globale per raggiungere questi obiettivi", hanno concluso.

I limiti dello studio

Sebbene i risultati di questa indagine possano risultare allarmanti, devono essere considerati con molto cautela. Gli stessi autori hanno infatti riconosciuto alcuni limiti ai loro risultati. Innanzitutto, la qualità variabile dei dati raccolti dai registri dei tumori nei diversi Paesi che potrebbe aver generato sotto-segnalazioni e sotto-diagnosi. E poi non è ancora chiaro in che misura lo screening e l'esposizione ai fattori ambientali nei primi anni di vita possano influenzare le tendenze osservate. Infine, i numeri non tengono conto dei cambiamenti demografici come l'aumento delle dimensioni della popolazione o l'invecchiamento della popolazione.

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