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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calo demografico e famiglie

Calo demografico e famiglie sempre più piccole: quanti parenti avremo a 65 anni

Secondo un nuovo studio, parallelamente al crollo della popolazione mondiale, si verificherà anche un ridimensionamento delle famiglie che avranno più nonni e bisnonni, e meno figli, cugini e nipoti

Secondo le stime di "The Lancet" la popolazione globale aumenterà fino 9,7 miliardi di persone nel 2064 per poi scendere a 8,8 miliardi nel 2100. Una tendenza che non sarà uniforme, con 23 Paesi che potrebbero vedere una diminuzione della loro popolazione di oltre il 50%, e tra questi c’è anche l’Italia. Parallelamente al crollo demografico, dovuto a tre fattori chiave come l'urbanizzazione, il tasso di natalità e l’invecchiamento, entro la fine del secolo si ridurranno drasticamente in tutto il mondo anche le dimensioni della famiglia. Ogni individuo avrà circa il 35% in meno di parenti. A dimostrarlo uno nuovo studio guidato dai ricercatori dell'Istituto Max Planck per la ricerca demografica di Rostock (Germania) e dell’Università di Buenos Aires e Hal Caswell dell’Università di Amsterdam (Paesi Bassi).

Secondo le previsioni, nel prossimo futuro il numero di cugini e nipoti diminuirà drasticamente, mentre il numero di bisnonni e nonni aumenterà notevolmente, andando a modificare drasticamente la struttura della famiglia.  "In questo studio - ha affermato il sociologo Diego Alburez-Gutierrez dell'Istituto Max Planck - ci siamo quali erano le dimensioni, la struttura e la distribuzione per età delle famiglie nel passato e come si evolveranno in futuro". I risultati sono stati pubblicati sulla rivista PNAS.

Quanti parenti avremo a 65 anni

I ricercatori hanno esaminato circa 1.000 storie di parentela per ciascun Paese, sulla base dei dati storici e previsti dalla revisione del 2022 del World Population Prospects delle Nazioni Unite. "Abbiamo utilizzato modelli matematici per rappresentare la relazione tra una persona, i suoi antenati e i suoi discendenti in un dato periodo di tempo - ha affermato Alburez-Gutierrez -. Il modello fornisce distribuzioni medie di età e sesso per diversi tipi di parentela per ogni anno solare". Esaminando come cambierà nel tempo la dimensione complessiva della famiglia (considerando il numero di bisnonni, nonni, genitori, figli, nipoti e pronipoti viventi, zie e zii, nipoti, fratelli e cugini), hanno scoperto che questa si ridurrà in maniera drastica in tutte le regioni del mondo. Con i cali maggiori previsti in Zimbawe, Cina e India, mentre in Italia e negli Stati Uniti la discesa sarà più lieve perché già è in corso un drammatico calo demografico.

Per rendere più chiaro il cambiamento che subirà la struttura familiare, i ricercatori hanno preso ad esempio una donna di 65 anni che nel 1950 (durante il boom economico del dopoguerra) aveva 56 parenti in vita, mentre entro 2095 si stima che avrà solo 18,3 parenti (con un calo del 67%). Nel Nord America e in Europa, dove le famiglie sono già relativamente piccole, i cambiamenti saranno invece meno pronunciati: se nel 1950 una donna di 65 anni aveva circa 25 parenti in vita, nel 2095 ne avrà solo 15,9.

Articolo: Nel 2050 un italiano su tre avrà più di 65 anni 

Più nonni e bisnonni, meno figli, cugini e nipoti

Lo studio non approfondisce tanto le ragioni alla base del previsto ridimensionamento delle famiglie, ma suggerisce un calo complessivo dei tassi di mortalità nelle età più anziane e più giovani, che porterà ad avere un minor numero di fratelli in ogni generazione. A questo trend se ne aggiunge poi un altro, e cioè che oggi le coppie fanno sempre meno figli e più avanti con l’età: questo spiega perché i bambini di oggi non hanno tanti fratelli e sorelle come nelle generazioni precedenti. Ciò, sua volta, influisce sul numero di cugini, nipoti e nipoti, cioè la famiglia allargata. Ecco spiegato perché in futuro nelle famiglie ci saranno più nonni e bisnonni e meno figli, cugini e nipoti.

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Come cambierà la rete di sostegno familiare 

Con l’allungamento della vita aumenterà anche il divario tra i parenti più giovani e quelli più anziani, impattando sulle reti familiari che diventeranno non solo più piccole ma anche più vecchie. In Italia ad esempio, si stima che l’età media della nonna di una donna di 35 anni "passerà dai 77,9 anni del 1950 a 87,7 anni del 2095". Questo significherà che i nonni non saranno più in grado di offrire assistenza e sostegno ai loro figli e nipoti come in passato, ma piuttosto saranno loro ad averne bisogno. Se le proiezioni si riveleranno corrette, si verificherà uno spostamento verso famiglie più "verticali" con conseguenze sulle dinamiche familiari e sulle società che le sostengono.

Man mano che le "risorse di parentela" si andranno ad esaurire, le famiglie avranno sempre più bisogno di sostegno dall’esterno. "Questi cambiamenti epocali nella struttura familiare - ha afferma Alburez-Gutierrez - porteranno importanti sfide sociali che i politici del Nord e del Sud del mondo dovrebbero prendere in considerazione".

Il grafico mostra come il numero dei parenti cambierà per una donna di 65 anni (Credit: Istituto Max Planck per la ricerca demografica di Rostock (Germania))

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