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Sabato, 27 Aprile 2024
Malattie autoimmuni

Quale rara malattia ha colpito Costantino Vitagliano

L'ex tronista di Uomini e Donne ha scoperto di soffrire di una rara malattia autoimmune, una patologia che porta il sistema immunitario ad attaccare i tessuti sani dell'organismo. Quali sono i sintomi e come si cura?

"Ho una massa che mette in pericolo l'aorta quotidianamente e mi costringe a prendere farmaci". Così l’ex tronista di Uomini e Donne, Costantino Vitagliano, ha rivelato durante la trasmissione "Verissimo" di soffrire di una rara patologia autoimmune. Il 49enne, volto popolare della tv e papà single, ha raccontato, durante l’intervista, di averlo scoperto per caso dopo essersi rotto un tendine mentre giocava sul divano con sua figlia Aylai, di 8 anni. Tutto è cominciato con un dolore sospetto allo sterno. La diagnosi è arrivata dopo 25 giorni. "D’un tratto si è spento l’interruttore e mi sono ritrovato in un'altra vita - ha spiegato l’attore -. Tutti i giorni prendo dosi da cavallo di cortisone che mi da picchi di energia poi passo a momenti di forte stanchezza". Per quanto riguarda la terapia, Costantino ha precisato che sta seguendo delle cure mediche in assenza di farmaci specifici, ma "sono solo dei tentativi".

Cos’è una "malattia autoimmune"

E’ una patologia caratterizzata da una reazione errata del sistema immunitario, che attacca e distrugge specifici tipi di cellule o tessuti sani dell’organismo riconoscendoli come nemici. Ad esserne colpiti in Italia sono circa 200mila persone, con una maggiore incidenza tra le donne in età fertile. Sebbene i sintomi varino a seconda dei tessuti coinvolti (vasi sanguigni, tessuto connettivo, ghiandole endocrine, articolazioni, muscoli e pelle), nella gran parte dei casi si presentano affaticamento, febbre e un senso di malessere generalizzato.

Ad oggi si conoscono circa un centinaio di malattie autoimmuni. Esempi sono l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la vasculite, il diabete mellito di tipo 1, la celiachia e la sclerosi multipla. Costantino sembra essere stato colpito dalla vasculite, un'infiammazione vascolare diffusa all’aorta, che lo ha costretto all’impianto di uno stent (un piccolo tubicino in rete metallica usato per riparare le arterie ostruite o indebolite).

Quali sono le cause

Le cause non sono state ancora chiarite, ma sono stati individuati alcuni fattori che possono favorirne l’insorgenza quali il sesso (le donne in età fertile sono più colpite), l’età (le malattie autoimmuni sono più rare nel bambino), malattie infettive (batteriche o virali), farmaci non tollerati, soprattutto nelle persone portatrici di geni che predispongono a patologie autoimmuni.

Articolo: Costantino, l'intervista più dura: "Ho una malattia rara, non c'è cura. Mi hanno spento l'interruttore" 

Come avviene la diagnosi

Oltre all’esame obiettivo da parte dello specialista e all’analisi della storia clinica e familiare del paziente, per la diagnosi delle malattie autoimmuni è prevista anche una serie di esami di laboratorio, tra cui la ricerca degli anticorpi anti-nucleo e degli anticorpi anti-Ena, la ricerca di anticorpi organo-specifici, il dosaggio della PCR (proteina c reattiva), una glicoproteina che viene prodotta nel fegato in risposta a reazioni di tipo infiammatorio, e l’analisi della Ves che può rilevare la presenza di infiammazioni all’interno dell’organismo.

Come si cura

Non esiste una cura definitiva per le malattie autoimmuni: sono patologie di tipo cronico e progrediscono nel corso del tempo. La loro evoluzione è caratterizzata dall’alternarsi di fasi acute e fasi di remissione, per cui i pazienti vanno monitorati nel tempo per tenere sotto controllo i sintomi e modulare la cura farmacologica. Solitamente vengono trattate con antidolorifici e antinfiammatori, ma in alcuni casi può essere necessaria l’assunzione di immunosoppressori, una classe di farmaci che reprimono il sistema immunitario quando attacca il proprio corpo, ma che comportano anche una serie di effetti collaterali. Inoltre, se usati per tempi molto lunghi, possono determinare una maggiore sensibilità alle infezioni e un più frequente sviluppo di tumori. Tra i farmaci più utilizzati per il trattamento di queste patologie c’è il cortisone, come nel caso di Costantino, ma sta crescendo al contempo il ricorso a terapie immunomodulanti (farmaci immunospecifici), ossia anticorpi monoclonali realizzati artificialmente per specifiche risposte autoimmuni. 

I "vaccini inversi" contro le malattie autoimmuni

Sono ancora in fase sperimentale, ma offrono grandi speranze per chi soffre di malattie autoimmuni. Si tratta di vaccini che hanno il potenziale di sopprimere l’azione del sistema immunitario (ma senza bloccarlo) solo nei confronti di cellule specifiche. In questo modo 'invertono' completamente le malattie autoimmuni. Nel caso, ad esempio, della sclerosi multipla che causa il danno e la perdita della mielina (il rivestimento protettivo che circonda le cellule nervose), il vaccino inverso impedirebbe alle cellule immunitarie di attaccare la mielina. Ad averli sviluppati i ricercatori della Pritzker School of Molecular Engineering dell’Università di Chicago.

"I farmaci immunosoppressori - hanno affermato i ricercatori - possono essere molto efficaci, ma bloccano anche la risposta immunitaria necessaria per combattere le infezioni e quindi ci sono molti effetti collaterali. Se invece riusciremo a trattare i pazienti con i vaccini inversi, potremmo curare in maniera mirata malattie come la sclerosi multipla con minori effetti collaterali".

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